di gdauria2000@yahoo.it
La negoziazione è la chiave del successo aziendale. Una negoziazione di successo implica buone capacità interpersonali e comunicative, utilizzate insieme per portare un risultato desiderato. In effetti, la negoziazione è una delle qualità principali che i datori di lavoro cercano quando reclutano il personale al giorno d'oggi. Questo perché un buon negoziatore può chiudere le migliori offerte, portando al progresso di un'organizzazione. Miglioramento delle relazioni con i fornitori, vantaggio competitivo sostenibile e gestione efficace dei conflitti sono tutti vantaggi dei negoziati di successo.
Alcune persone hanno le capacità innate di indulgere in un fruttuoso processo di negoziazione e hanno la capacità di portare un risultato positivo, indipendentemente da quanto possa sembrare difficile la negoziazione. Tuttavia, questo potrebbe non essere il caso per la maggior parte dei dipendenti. La buona notizia è che le capacità di negoziazione possono essere apprese e praticate per ottenere risultati migliori. Questo può essere fatto attraverso programmi di formazione e sviluppo innovativi. Le moderne soluzioni di formazione e-learning come video di formazione basati su scenari, simulazioni e gamification hanno reso meno complesso il compito di formare i dipendenti. Prendiamo, ad esempio, video di formazione basati su scenari: attraverso tali soluzioni di formazione, i dipendenti sono in grado di assistere a situazioni di lavoro reali alle quali possono facilmente relazionarsi. Ciò si rivela più coinvolgente e li prepara ad affrontare situazioni simili nella vita reale. Pertanto, sanno esattamente come reagire in circostanze difficili e anche quali tattiche utilizzare per raggiungere i loro obiettivi in una negoziazione. Alcune delle competenze chiave per una negoziazione di successo sono:
• Preparazione
La preparazione è responsabile del 90% del successo di negoziazione. Quanto più preparati stai precedendo una negoziazione, tanto più è probabile che il risultato della negoziazione sia accettabile per tutte le parti coinvolte. Le 2 cose più importanti da fare durante la preparazione sono: in primo luogo, assicurati di avere tutte le informazioni che puoi sulla prossima negoziazione. In secondo luogo, pensa al processo di negoziazione dall'inizio alla fine ed essere pienamente preparato per ogni eventualità.
È necessario conoscere il prodotto o il servizio e la persona con cui si sta negoziando. Ottieni queste informazioni scegliendo buone domande da porre che sono ben pensate. Ricorda che il potere è sempre dalla parte della persona con le migliori informazioni.
• Pazienza
I buoni negoziatori sono normalmente molto pazienti. Si concentrano principalmente sul raggiungimento di un accordo su tutte le parti del contratto che le due parti hanno in comune prima di andare alla ricerca di modi cordiali per risolvere le altre questioni. Inoltre, è importante preparare buone domande per chiedere di chiarire e comprendere ogni punto. Ciò contribuirà ad evitare confusione in seguito.
• Ascolto attivo
I negoziatori hanno la capacità di ascoltare attentamente l'altra parte durante la conversazione. L'ascolto attivo include la capacità di leggere il linguaggio del corpo e la comunicazione verbale. È vitale ascoltare l'altra parte per trovare le aree per il compromesso durante l'incontro. Invece di passare la maggior parte del tempo a negoziare mentre difende il suo punto di vista, il negoziatore esperto passerà più tempo ad ascoltare l'altra parte e trovare gli indizi per un ulteriore dibattito.
• Controllo emotivo
È importante che un negoziatore abbia la capacità di tenere sotto controllo le sue emozioni durante la negoziazione. Negoziare su questioni sensibili può essere frustrante e consentire alle emozioni di assumere il controllo può peggiorare la situazione durante l'incontro. Ciò porterà più probabilmente a risultati negativi. Ad esempio, mentre negozia un buon affare con un fornitore, il dipendente può reagire con rabbia se il fornitore è troppo persistente per mantenere alti i prezzi. Questo dovrebbe essere evitato a tutti i costi e il dipendente dovrebbe essere avvisato di mantenere la calma durante il processo di negoziazione.
• Comunicazione verbale
I negoziatori esperti devono essere in grado di comunicare in modo chiaro ed efficiente all'altra parte durante la negoziazione. Se il negoziatore non dichiara chiaramente il suo caso, può portare a incomprensioni e risultati sfavorevoli. Durante un incontro di contrattazione, un negoziatore efficace deve avere le capacità e il tatto per indicare chiaramente il risultato desiderato e la sua percezione logica.
• Problem Solving
I dipendenti con buone capacità di negoziazione hanno la capacità di trovare una varietà di soluzioni ai problemi. Invece di concentrarsi sul suo obiettivo desiderato per la negoziazione, l'individuo con competenze può concentrarsi sulla risoluzione dei problemi, che può portare a una rottura della comunicazione e quindi a beneficio di entrambi i lati della questione.
• Etica e affidabilità
Gli standard etici e l'affidabilità in un negoziatore esperto stimolano una fiducia per l'effettiva negoziazione. Entrambe le parti in una trattativa devono avere fiducia che l'altra parte manterrà il passo con promesse e accordi. Un negoziatore deve avere le capacità per attuare le sue promesse dopo la fine della contrattazione.
Conclusione
Essere un buon negoziatore richiede un insieme di abilità e conoscenze per assicurarsi che gli obiettivi richiesti siano raggiunti. Affinché ciò accada, è essenziale fornire ai dipendenti un programma di formazione e sviluppo efficace, che consenta loro di conoscere l'essenza della negoziazione e i passi da seguire. Ciò probabilmente porterà ad un maggiore vantaggio competitivo e alla redditività.
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venerdì 15 dicembre 2017
sabato 18 novembre 2017
CYBERBULLISMO - Aspetti normativi, tecnologici e psico-sociali - prima parte aspetti normativi
Prima parte - aspetti normativi
a cura di Giuseppina D'Auria - gdauria@hotmail.com
Il Parlamento ha dato il via libera alle nuove disposizioni contro il fenomeno del c.d. cyberbullismo e nella Gazzetta del 3 giugno scorso è stata pubblicata la Legge 29 maggio 2017 n. 71 recante "Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo" in vigore dal 18/06/2017.
Vediamo quali sono le principali novità introdotte dal provvedimento:
Definizione di «cyberbullismo»: con questa espressione si intende "qualunque forma di pressione, aggressione, molestia, ricatto, ingiuria, denigrazione, diffamazione, furto d'identità, alterazione, acquisizione illecita, manipolazione, trattamento illecito di dati personali in danno di minorenni, realizzata per via telematica, nonché la diffusione di contenuti on line aventi ad oggetto anche uno o più componenti della famiglia del minore il cui scopo intenzionale e predominante sia quello di isolare un minore o un gruppo di minori ponendo in atto un serio abuso, un attacco dannoso, o la loro messa in ridicolo".
Obiettivo della legge: il provvedimento intende contrastare il fenomeno del cyberbullismo in tutte le sue manifestazioni, con azioni a carattere preventivo e con una strategia di attenzione, tutela ed educazione nei confronti dei minori coinvolti, sia nella posizione di vittime sia in quella di responsabili di illeciti, assicurando l'attuazione degli interventi senza distinzione di età nell'ambito delle istituzioni scolastiche.
Gestore del sito internet: si intende il prestatore di servizi della società dell'informazione che, sulla rete internet, cura la gestione dei contenuti di un sito in cui si possono riscontrare le condotte di cyberbullismo; non sono considerati gestori gli access provider, i cache provider e i motori di ricerca.
Oscuramento del web: la vittima di cyberbullismo, che abbia compiuto almeno 14 anni, e i genitori o esercenti la responsabilità sul minore, può inoltrare al titolare del trattamento o al gestore del sito internet o del social media un'istanza per l'oscuramento, la rimozione o il blocco di qualsiasi altro dato personale del minore, diffuso nella rete internet. Se non si provvede entro 48 ore, l'interessato può rivolgersi al Garante della Privacy che interviene direttamente entro le successive 48 ore.
Ruolo della scuola nel contrasto al cyberbullismo: in ogni istituto tra i professori sarà individuato un referente per le iniziative contro il bullismo e il cyberbullismo. Al preside spetterà informare subito le famiglie dei minori coinvolti in atti di bullismo e, se necessario, convocare tutti gli interessati per adottare misure di assistenza alla vittima e sanzioni e percorsi rieducativi per l'autore. Più in generale, il Miur ha il compito di predisporre linee di orientamento di prevenzione e contrasto puntando, tra l'altro, sulla formazione del personale scolastico e la promozione di un ruolo attivo degli studenti, mentre ai singoli istituti è demandata l'educazione alla legalità e all'uso consapevole di internet. Alle iniziative in ambito scolastico collaboreranno anche polizia postale e associazioni territoriali.
Il dirigente scolastico che venga a conoscenza di atti di cyberbullismo (salvo che il fatto costituisca reato) deve informare tempestivamente i soggetti che esercitano la responsabilità genitoriale o i tutori dei minori coinvolti e attivare adeguate azioni di carattere educativo.
Ammonimento da parte del questore: è stata estesa al cyberbullismo la procedura di ammonimento prevista in materia di stalking (art. 612-bis c.p.).
In caso di condotte di ingiuria (art. 594 c.p.), diffamazione (art. 595 c.p.), minaccia (art. 612 c.p.) e trattamento illecito di dati personali (art. 167 del codice della privacy) commessi mediante internet da minori ultraquattordicenni nei confronti di altro minorenne, fino a quando non è proposta querela o non è presentata denuncia è applicabile la procedura di ammonimento da parte del questore. A tal fine il questore convoca il minore, insieme ad almeno un genitore o ad altra persona esercente la responsabilità genitoriale; gli effetti dell'ammonimento cessano al compimento della maggiore età.
Piano d'azione e monitoraggio: presso la Presidenza del Consiglio è istituito un tavolo tecnico con il compito di redigere un piano di azione integrato per contrastare e prevenire il bullismo e realizzare una banca dati per il monitoraggio del fenomeno.
domenica 2 luglio 2017
PROFESSIONE PEDAGOGISTA
Vi scrivo due righe sulla mia professione.
Non lo faccio assolutamente per vantarmi ma solo per informare chiunque ne sottovaluti i contenuti o, peggio, non sia per nulla informato sulle mille sfaccettature della professione di Pedagogista.
La consulenza pedagogica esprime la competenza pedagogica all’interno della relazione di consulenza professionale.
Il pedagogista offre, quindi, consulenza relativa a temi specifici che riguardano lo sviluppo e la crescita, l’insegnamento. La genitorialità e il rapporto di coppia, affido e adozione. Il maltrattamento ed abuso su minori. L'orientamento formativo e lavorativo. La formazione, la terza età, la disabilità, il disagio, la marginalità e la devianza, sia minorile che in età adulta. Non ultima la consulenza tecnica d’ufficio nei tribunali (C.T.U.).
La CO.P.(consulenza pedagogica online o in presenza) verte su tematiche relative all'insegnamento e quindi riconducibili a:
Difficoltà nell'insegnamento con alunni disabili.
Difficoltà di insegnamento con alunni problematici (Iperattività, ansia, aggressività).
Difficoltà di comunicazione con genitori.
Difficoltà di comunicazione fra colleghi (divergenze di idee ma anche mobbing/stalking).
Difficoltà di relazione con il Dirigente.
Bisogno di rinnovarsi, di mettersi in discussione.
Le difficoltà maggiori si riscontrano con gli alunni portatori di handicap, o con difficoltà marcate nello studio, soprattutto se non supportati da un insegnante di sostegno, la cui presenza assicura allo studente il rispetto dei propri tempi e l’attivazione di strategie pertinenti alla difficoltà e conseguentemente la possibilità di lavorare con la classe senza che il proprio deficit condizioni la relazione o limitandone al minimo gli effetti.
Al docente, in ogni caso, occorrono competenze relative ai problemi dell’apprendimento e del comportamento, più diffusi nell'utenza scolastica.
Vediamo quali:
Dislessie, disortografie, discalculia
D.D.A.I.(Disturbo da deficit dell’attenzione e iperatività)
Autismo
Cerebropatie di varia gravità ( disabilità di varie funzioni)
Ritardo mentale di varia entità
Malattie del metabolismo ( diabete infantile, obesità)
Sindrome di Gilles del Tourette (tic ed emissione involontaria di suoni)
Difficoltà di apprendimento e di relazione imputabili ad uno stato di timore/timidezza
Il linea generale al docente occorre sviluppare una competenza e delle abilità relative alla gestione del dolore fisico e mentale: da quello dell’alunno, degli alunni e di quello personale a quello dei genitori e degli altri colleghi.
Gli alunni portano a scuola i loro vissuti: perdite, abbandoni, lutti, separazione dei genitori, sono tutti eventi che l’alunno porta con sé e condizionano pesantemente non solo il suo rendimento scolastico ma creano un sottosistema di sofferenza gravitante di satelliti(altri alunni o colleghi o personale ausiliario) che va opportunamente gestito
La Co.P.(consulenza professionale) ai docenti fornisce veri e propri spunti operativi relativi a:
Progetti Educativi attuati o da attuare.
Sostegno ad idee innovative di didattiche sperimentali.
Informazione e aggiornamento attraverso periodici del settore.
Coinvolgimento in Mailing List a tema in cui la circolazione di idee è su larga scala.
Consulenza tecnica su tematiche specifiche.
Indirizzi di siti su cui potere effettuare ricerche.
Bibliografie.
Nella consulenza rivolta ai genitori occorre tenere conto di due modalità di approccio, destinate a problematiche diverse.
La mediazione familiare infatti è rivolta alla coppia e alle problematiche che nascono nella relazione, con l’obiettivo di facilitare il passaggio attraverso separazioni o divorzi
La consulenza familiare è rivolta alla famiglia in generale
Con il tutoring si intende un attività di sostegno e guida a soggetti in formazione o aggiornamento e quindi anche a professionisti che vogliono ampliare le proprie competenze
Il tutoring quindi può esprimersi anche come orientamento professionale, confronto e verifica della preparazione e dell’esperienza acquisita, supervisione e training di formazione
La consulenza pedagogica agli alunni è diversa, nell'approccio, se riguarda alunni di varie età.
Con gli adolescenti infatti è possibile un approccio discorsivo; con i più piccoli sono indicati contesti operativi strutturati in rapporto al problema: attività di gruppo (teatro) o individuali se riferite al trattamento di un disturbo della letto-scrittura, ad esempio, i disagi più frequentemente riscontrati riguardano:
Difficoltà nello studio.
Difficoltà nella relazione con i docenti, con i pari, con i genitori.
Difficoltà nella gestione delle emozioni, proprie ed altrui.
Difficoltà derivate da un handicap di cui si è portatori.
Comportamenti a rischio.
Problemi con il cibo e l’immagine corporea.
Stati di stanchezza, apatia, indifferenza fino al disagio esistenziale.
domenica 14 maggio 2017
Associazione Pedagogica Italiana Sezione Riviera dei Cedri
Associazione Pedagogica Italiana
Sezione Riviera dei Cedri
di aspeirivieradeicedri@gmail.com
https://sites.google.com/view/aspeirivieradeicedri
E' Nato il nuovo sito web della sezione As.Pe.I. Riviera dei Cedri.
L'invito a visitare la pagina web della sezione Riviera dei Cedri mira a condividere informazioni in qualità di "filo rosso" che accomuna le nostre personali esperienze di vita e professionali: La Cultura Pedagogica.
Fiduciosa di aver fatto cosa gradita a ciascuno,
nell'attesa di ricevere vostri contatti, suggerimenti e, soprattutto, rinnovata disponibilità alla collaborazione nel comune sforzo di supporto e diffusione della cultura,
porgo i più cordiali saluti a nome della sezione As.Pe.I. Riviera dei Cedri - Santa Maria del Cedro (CS)- Calabria.
dott.ssa Giuseppina D'Auria, presidente.
domenica 19 marzo 2017
Nativi Digitali, una nuova modalità di apprendimento
Sulla piattaforma https://learn.eduopen.org/ ci si può iscrivere gratuitamente al corso universitario "Nativi Digitali, una nuova modalità di apprendimento" condotto dal Docente: Paolo Ferri.
- L'attività Introduzione: i nativi digitali e la trasmissione del sapere deve risultare spuntata come completata
- L'attività La società informazionale e la fine dei Mass Media deve risultare spuntata come completata
- L'attività La fine dei mass media deve risultare spuntata come completata
- L'attività Com è nata la rivoluzione digitale: convergenza e divergenza digitale deve risultare spuntata come completata
- L'attività Mass Media versus Personal Media deve risultare spuntata come completata
- L'attività La rivoluzione digitale e l'editoria deve risultare spuntata come completata
- L'attività Computer Comunicazione e Internet deve risultare spuntata come completata
- L'attività Analogico e digitale: breve storia delle comunicazioni deve risultare spuntata come completata
- L'attività La storia del calcolo deve risultare spuntata come completata
- L'attività Storia della Telematica e di Internet deve risultare spuntata come completata
- L'attività La storia del Web deve risultare spuntata come completata
- L'attività WWW, HTML, HTTP e gli sviluppi del Web deve risultare spuntata come completata
- L'attività Seminario "La scuola 2.0: lo scenario internazionale di riferimento deve risultare spuntata come completata
- L'attività La storia e lo sviluppo di Internet: un altro punto di vista deve risultare spuntata come completata
- L'attività Slide del corso deve risultare spuntata come completata
- L'attività A scuola con i nativi digitali deve risultare spuntata come completata
- L'attività La plasticità neurale e l'apprendimento deve risultare spuntata come completata
- L'attività L'intelligenza digitale deve risultare spuntata come completata
- L'attività La competenza digitale deve risultare spuntata come completata
- L'attività Come cambia la didattica nell'epoca dei nativi digitali: una sintesi deve risultare spuntata come completata
- L'attività Come apprendono i nativi digitali: una sintesi deve risultare spuntata come completata
- L'attività Presentazione del libro "Nativi Digitali" deve risultare spuntata come completata
- L'attività Slide del corso deve risultare spuntata come completata
- L'attività La didattica digitale dentro l'aula: gli strumenti deve risultare spuntata come completata
- L'attività Il setting didattico tecnologicamente aumentato: gli spazi deve risultare spuntata come completata
- L'attività La didattica 2.0: le metodologie di base della didattica digitale deve risultare spuntata come completata
- L'attività Contenuti digitali per l'apprendimento deve risultare spuntata come completata
- L'attività Una scuola a misura dei nativi digitali: sintesi e conclusioni deve risultare spuntata come completata
- L'attività L'uso degli strumenti digitali per l'apprendimento deve risultare spuntata come completata
- L'attività Seminario "La scuola 2.0: le nuove tecnologie e il loro impatto sulla didattica" deve risultare spuntata come completata
- L'attività Slide del corso deve risultare spuntata come completata
- L'attività Piano Nazionale della Scuola: parte 1 deve risultare spuntata come completata
- L'attività Piano Nazionale della Scuola: parte 2 deve risultare spuntata come completata
- L'attività L'ipermedia e le teorie della didattica digitale deve risultare spuntata come completata
Metodologie e pratiche di digital augmented education
Il Progetto Eduopen è stato sostenuto finanziariamente dal MIUR , Ministero italiano dell'Istruzione , dell'Università e della Ricerca
Sulla piattaforma EduOpen è possibile iscriversi e partecipare
Docente: Paolo Ferri
Linguaggio, identità di genere e lingua italiana
Attraverso il sito web http://www.verganinavarra.it/index.php/scuola-digitale-pnsd/910-materiali-e-risorse-digitali-per-la-didattica sono arrivata all'accesso alla formazione gratuita organizzata da prestigiose università italiane su progetto della comunità europea: il portale è https://learn.eduopen.org/
La Docente del corso è Giuliana Giusti.- Obiettivi del corso: il corso si prefigge di sviluppare la riflessione consapevole sulla relazione tra lingua e identità con riferimento al genere. Le ricadute pratiche riguardano la capacità di applicare le conoscenze per mettere in atto strategie comunicative che facciano emergere la presenza delle donne in tutti gli ambiti dell'interazione sociale e del discorso culturale. Ciascuna unità didattica tratterà un aspetto importante dell'interazione tra lingua e società con riferimento al genere. L'intento è di sollevare questioni non ancora completamente affrontate in Italia e allo stesso tempo offrire una competenza linguistica di base per affrontare temi che sono spesso oggetto di discussione in ambito sociologico, psicologico, o politico. Nella prima settimana affronteremo innanzitutto l'interazione strettamente intrecciata tra natura biologica e natura culturale sia del linguaggio sia del genere. Nella seconda settimana vedremo più da vicino alcuni aspetti formali e sociali del linguaggio che interagiscono nella costruzione di identità culturale. Nella terza settimana vedremo come nelle questioni linguistiche la forma ha una ricaduta diretta nel significato e come questa stretta corrispondenza si riverbera nella possibilità di far emergere la presenza delle donne nel discorso culturale. La quarta settimana si sofferma ad analizzare questioni pratiche di "grammatica di genere”, proponendo soluzioni, risolvendo incertezze linguistiche e motivando forme consigliate e sconsigliate. Nella quinta settimana parleremo di nomi comuni e nomi propri, della trasmissione del cognome, e dell'attribuzione dei nomi ai luoghi delle città.
- Impegno settimanale suggerito: 5 ore a settimana circa. La fruizione dei video e la partecipazione ai forum è in modalità asincrona, senza restrizioni di orario o di data. L'unica restrizione sarà di inizio / fine settimana, con una certa flessibilità di recupero nelle settimane successive.
- A chi si rivolge? A tutti/le potenziali interessati/e, non sono previsti particolari prerequisiti.
- Come è articolato? Il corso è articolato in 5 Sections che consistono in 40-50 minuti di video-lezioni e in un test a risposta multipla di 10 domande sui contenuti della lezione. Ogni settimana sarà possibile confrontarsi in un forum. La partecipazione al forum è opzionale e non incide sull'ottenimento dell'attestato finale.
- Come si verifica l'apprendimento? Tramite un test consistente in 10 domande a scelta multipla al termine di ciascuna unità didattica. Il certificato di frequenza è rilasciato rispondendo correttamente ad almeno 7 domande su 10 di ciascun test (il test prevede due tentativi di risposta).
sabato 11 marzo 2017
Mainstreaming di genere
Una strategia per raggiungere la parità tra donne e uomini
Il mainstreaming di genere è stato abbracciato a livello internazionale come una strategia verso la realizzazione della parità di genere.
Esso comporta l'integrazione di una prospettiva di genere nella preparazione, progettazione, implementazione, monitoraggio e valutazione delle politiche, misure normative e dei programmi di spesa, al fine di promuovere la parità tra donne e uomini, e la lotta contro la discriminazione.
Il mainstreaming di genere assicura che il processo decisionale e l'attività legislativa è di qualità superiore e ha una maggiore rilevanza per la società, perché rende le politiche rispondere più efficacemente alle esigenze di tutti i cittadini - donne e uomini, ragazze e ragazzi. Il mainstreaming di genere rende interventi pubblici più efficace e assicura che le disuguaglianze non si perpetuano.
Il mainstreaming di genere non solo lo scopo di evitare la creazione o il rafforzamento delle disuguaglianze, che può avere effetti negativi su entrambe le donne e gli uomini. Essa implica anche l'analisi della situazione esistente, con lo scopo di identificare le disuguaglianze, e lo sviluppo di politiche volte a correggere queste disuguaglianze e annullare i meccanismi che li hanno provocati.
A livello europeo, le istituzioni dell'UE hanno il compito di attuare l'integrazione di genere, mentre a livello nazionale, spetta ai governi degli Stati membri. Tuttavia, non è solo la responsabilità di singoli individui che lavorano in determinate aree o unità. Mentre strutture specifiche devono essere stabilite e responsabili nominati, la responsabilità per l'attuazione del mainstreaming di genere dovrebbe essere con tutto il personale delle istituzioni pubbliche, sotto la guida della gestione.
Un impegno politico per l'uguaglianza di genere e di un quadro giuridico compatibile sono le condizioni di base per lo sviluppo di una strategia di integrazione di genere di successo. Oltre a obiettivi concreti e obiettivi della strategia, l'integrazione di genere richiede un piano d'azione chiaro. Tale piano dovrebbe tener conto del contesto, di soddisfare le condizioni necessarie, coprire tutte le dimensioni rilevanti, prevedere l'utilizzo di metodi e strumenti concreti, definire le responsabilità e fare in modo che le competenze necessarie ad ottenere i risultati attesi entro un tempo programmato telaio.
fonte http://eige.europa.eu/gender-mainstreaming/what-is-gender-mainstreaming
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