Pedagogia e Professione
IL PEDAGOGISTA
di Giuseppina D'Auria
e-mail gdauria@hotmail.com
Lo studioso e lo specialista di processi educativi e formativi (ricerca e applicazione) è definito pedagogista. Il pedagogista è un professionista laureato in Scienze dell'Educazione dotato di una formazione multidisciplinare, che solitamente comprende la pedagogia stessa, la psicologia, l’antropologia, la sociologia, la filosofia e la storia. Il pedagogista si può occupare della gestione di attività di orientamento scolastico e professionale, di direzione, supervisione, progettazione, coordinamento, attuazione di progetti per la formazione professionale, l’aggiornamento, la qualificazione, la riqualificazione e la selezione del personale nell’ambito di enti, istituzioni, imprese pubbliche e private, e le attività di sperimentazione, di ricerca, di didattica, di formazione e di verifica.
Esercita la sua azione in agenzie educative, in strutture pubbliche e private che si occupano, dall’infanzia all’età adulta, di persone con profondi bisogni specifici. In particolare è in grado di assumere ruoli qualificati nell’ambito della consulenza, supervisione, formazione, direzione, coordinamento, progettazione, docenza, nelle seguenti aree:
- area socio-educativa e socio-assistenziale: centri socio-educativi, centri occupazionali diurni, centri di accoglienza per disabili, asili nido, cooperative di lavoro deputate all’accoglienza delle persone con disabilità, oratori, ludoteche, centri di aggregazione giovanile, consultori, centri per le famiglie, servizi di sostegno alle famiglie, servizi di mediazione familiare, comunità residenziali per disabili, comunità residenziali per minori, servizi per minori stranieri, servizi di operatori di strada, clownterapia, servizi socio-culturali, informa giovani, servizi socio-educativi degli enti locali, servizi per la tutela dei diritti dell’infanzia, cooperative sociali; centri di recupero per tossicodipendenti; servizi educativi in carcere (se si supera un concorso); telefoni rosa e azzurri e centri per la violenza su donne e su minori servizi per l’inserimento lavorativo mirato per soggetti disabili o problematici; per le mansioni riferite alla consulenza pedagogica e alla progettazione.
- area scolastica: servizi di consulenza pedagogica nei CIC nelle scuole comunali e provinciali, coordinamento pedagogico speciale nelle Scuole dell’infanzia, progetti di intervento speciale per soggetti disabili, progetti di prevenzione del disagio sociale, della dispersione scolastica, del bullismo, servizi per l’orientamento, servizi di dopo-scuola e attività educative extrascolastiche, centri di formazione professionale.
- area giuridica: affido, adozione, situazioni di abuso e maltrattamento di minori, criminalità minorile, nuove dipendenze.(nei tribunali ordinari come CTU e CTP e tribunali minorili e di sorveglianza come giudice onorario non togato anche se possono farlo tutti).
- area privata: il pedagogista può trovare collocazione, in qualità di dipendente o libero professionista aprirsi uno studio privato o studio associato con colleghi: pedagogisti, avvocati, psicologi, filosofi, sociologi, medici, assistenti sociali specializzati, antropologi. Il pedagogista può, inoltre, operare in qualità di libero professionista in tutti i settori previsti dal ruolo. L’esercizio della professione comprende l’uso di strumenti conoscitivi, metodologici e di intervento per la prevenzione, la valutazione e il trattamento dei disagi manifestati dalle persone nei processi di apprendimento e/o formazione-educazione. (modificato da http://it.wikipedia.org/wiki/Pedagogia#Il_pedagogista
Consulenza educativa individuale
L’attività di consulenza educativa individuale è rivolta sia ad adulti sia a minori che si trovano a dover affrontare una condizione di disagio e di crisi che incide in maniera più o meno marcata sul benessere e sulla qualità della vita.
La consulenza educativa individuale si configura come un percorso breve, indirizzato ad affrontare problematiche specifiche ricercando per mezzo del colloquio educativo professionale possibili strategie per arginare e affrontare il problema e per sviluppare possibili soluzioni.
Consulenza educativa per la coppia
In alcuni casi il mondo della relazione di coppia si configura come il teatro di un malessere che, se non adeguatamente riconosciuto e affrontato, può produrre una profonda condizione di disagio emotivo individuale.
Problematiche nella comunicazione, disagi nella routine e nella quotidianità di vita, eventi improvvisi e traumatici, ma anche una diversa visione del futuro possono produrre all’interno di una coppia di grandi problematiche.
La consulenza educativa per la coppia si configura come uno spazio dove riattivare la relazione dialogica ricercando possibili soluzioni e spazi comunicativi all’interno della coppia per mezzo di un ascolto assertivo ed empatico.
La consulenza educativa per la coppia ricerca il miglioramento della qualità di vita relazionale attivando percorsi di cambiamento e supportando la capacità di adattamento delle persone al contesto di vita riequilibrando le dinamiche di coppia e lavorando per la gestione dello stato di malessere in funzione del suo superamento.
Consulenza genitoriale
Essere genitori è un mestiere per i quali le persone sono biologicamente programmate. Però, essere dei buoni genitori vuol dire possedere delle qualità che vanno coltivate e potenziate giornalmente.
La consulenza genitoriale svolge diverse funzioni: supportare la coppia genitoriale nel ricercare strategie e metodi educativi corretti e coerenti, supportare la genitorialità in tutti quei casi in cui il figlio può contare sulla sola presenza di un unico genitore, fornire aiuto e supporto alla genitorialità nell’affrontare le molteplici e variegate difficoltà che si possono presentare svolgendo il ruolo di genitori.
La consulenza genitoriale si rivolge anche a coloro i quali ancora genitori non lo sono ma si stanno preparando ad esserlo perché magari aspettano un bambino o perché ne stanno adottando uno.
Pedagogia del bambino e dell’adolescente
È molto comune che i bambini e gli adolescenti vivano nel corso del loro sviluppo delle crisi che possono produrre profondi disagi. Spesso queste crisi non solo sono normali ma sono anche positive in quanto da esse il bambino o l’adolescente escono più forti e più autonomi.
Però ci sono dei casi nei quali alcune difficoltà risultano essere troppo grandi e il loro superamento eccessivamente doloroso tanto da richiedere un intervento professionale.
L’intervento di aiuto educativo professionale a favore del bambino e dell’adolescente può essere necessario per fronteggiare molteplici problematiche tra cui, ad esempio:
Disturbi legati a stati di ansia;
Disturbi della condotta con comportamenti distruttivi, aggressivi e provocatori;
Disturbi dell’attenzione con o senza iperattività
Paura e fobie;
Disagi legati allo sviluppo;
Difficoltà nel riconoscimento e nell’espressione delle emozioni;
Bullismo;
Isolamento sociorelazionale, difficoltà nel costruire e mantenere nuove amicizie, isolamento sociale;
Disturbi del comportamento;
Disturbi dell’alimentazione.
In tutti questi casi l’intervento educativo professionale consente di dare modo al bambino e all’adolescente di affrontare in maniera propositiva la fonte del proprio disagio contando sul supporto di un aiuto specifico e autorevole che consenta di ricercare all’interno del soggetto stesso le risorse adeguate per superare la crisi.
L’intervento educativo professionale consente anche di ristabilire l’equilibrio all’interno della relazione tra minore e nucleo familiare la quale, spesso, proprio in presenza di un disagio e di uno stato di crisi tende a essere investita essa stessa da un profondo malessere.
Pedagogia scolastica e dell’apprendimento
La scuola è il contesto dove i ragazzi passano spesso più tempo subito dopo la famiglia. La scuola può essere il teatro di grandi soddisfazioni e di grandi possibilità di successo e di sviluppo. Ma può essere anche un luogo di profonda frustrazione e di grande malessere. Le problematiche specifiche dell’apprendimento, le relazioni con i coetanei, le relazioni con i docenti, le proprie abilità, sono tutti ambiti nei quali possono manifestarsi difficoltà tali da mandare profondamente in crisi sia il ragazzo sia la famiglia che ha alle spalle.
L’intervento educativo professionale in ambito scolastico e dell’apprendimento ha lo scopo di affrontare e risolvere le problematiche che derivano, ad esempio, da:
Disturbi specifici dell’apprendimento quali dislessia, disortografia e discalculia;
Rifiuto scolastico;
Mancanza di motivazione dovute a difficoltà di orientamento al futuro;
Carenze nel metodo di studio e nell’organizzazione didattica;
Disagi relazionali all’interno del contesto della classe;
Difficoltà relazionali con i docenti;
Difficoltà legate alle procedure nell’affrontare i compiti.
In tutti questi casi, e in molti altri specifici l’intervento educativo professionale consente di affrontare con un metodo pratico le problematiche in corso evitando al contempo i rischi di un deterioramento della condizione scolastica che potrebbero arrivare all’abbandono scolastico e al rischio dispersione.
Orientamento scolastico
La difficoltà di orientamento scolastico, cioè di dover formalmente e coerentemente scegliere dapprima a 13 anni e poi a 19, cosa dover fare nel corso dei prossimi quarant’anni lavorativi è senza dubbio un problema piuttosto importante con il quale un preadolescente e un postadolescente deve confrontarsi nel momento in cui è chiamato dapprima a decidere su quale indirizzo di studi superiore intraprendere e in seguito universitario.
L’orientamento scolastico ha lo scopo non solo di fornire informazioni circa le eventuali possibilità ma di porle anche realmente in correlazione con le aspettative e le competenze specifiche della persona. Si tratta quindi di attivare un profondo percorso di conoscenza che possa supportare il ragazzo nell’operare una scelta che andrà a investire il suo futuro prossimo e remoto.
SERVIZI & INTERVENTI IN FORMA DOMICILIARE
Legge 21 maggio 1998, n.162 "Modifiche alla legge 5 febbraio 1992, n. 104, concernenti misure di sostegno in favore di persone con handicap grave" (Pubblicata in G.U. 29 maggio 1998, n. 123).
Interventi per piani personalizzati a favore delle persone con grave disabilita’.
Alcune Regioni erogano finanziamenti ai comuni per la realizzazione di piani personalizzati che prevedano interventi socio-assistenziali a favore di bambini, giovani, adulti e anziani con disabilità grave, finalizzati allo sviluppo della piena potenzialità della persona, al sostegno alle cure familiari ed alla piena integrazione nella famiglia, nella scuola e nella società. Nello specifico la legge si rivolge a persone che presentano:
> Schizofrenia (catatonica, disorganizzata, paranoidea, indifferenziata, residua), ad andamento cronico;
> Disturbo delirante paranoide ad andamento cronico;
> Disturbo schizoaffettivo, ad andamento cronico;
> Disturbo depressivo maggiore ad andamento cronico;
> Disturbo bipolare dell’umore (depressivo, misto, maniacale), ad andamento cronico.
In particolare, i piani personalizzati possono prevedere i seguenti servizi:
– servizio educativo (non previsto per gli ultrasessantacinquenni);
– attività sportive e/o di socializzazione (non previste per gli ultrasessantacinquenni).
I comuni possono gestire gli interventi in forma indiretta prevedendo che sia il beneficiario o la sua famiglia a stipulare il contratto con gli operatori che erogano il servizio.
Durata e costi
La durata e la frequenza di un percorso pedagogico possono dipendere da molti fattori, che vanno discussi insieme nei primi colloqui preliminari, durante i quali vengono tenute in considerazione tutte le variabili della persona e del contesto, anche quelle pratiche.
Anche per quanto riguarda l’aspetto economico, il costo dei colloqui può subire delle variazioni in base al tipo di lavoro, alla frequenza e anche alle possibilità economiche della persona. La decisione di intraprendere un percorso pedagogico rappresenta una scelta utile ma anche impegnativa sia emotivamente, sia economicamente.
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