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giovedì 19 settembre 2013

Il concetto di rete e la sua significatività per il lavoro sociale. Nasce la lotteria di beneficenza del Mar Tirreno.



La lotteria di beneficenza del Mar Tirreno, ha come scopo quello di sostenere i progetti sociali di cinque associazioni in rete e partenariato con la Fondazione Calabria Etica.

    Servizi e operatori sociali non sempre hanno consapevolezza sulla fondamentale importanza del lavorare all’insegna dell’integrazione e della concertazione delle risorse disponibili. Non sempre si prende coscienza delle tante possibilità di cura che possono provenire partendo dal "basso", cioè, partendo dai bisogni effettivi del territorio, facendo "rete" intorno al disagio sociale evitando, così, che possa trasformarsi in esclusione sociale.

    Le reti sociali sono al centro di un interesse crescente non solo da parte di chi si propone di fare ricerche e studi approfonditi ma anche da parte di chi opera e sperimenta le teorie sul "campo" - operatori sociali in generale e assistenti sociali in particolare. Infatti, i professionisti riscoprendo e valorizzando i reticoli sociali sono stimolati ad interagire con essi affinché le situazioni di bisogno non siano risolte solo attraverso lo sforzo tecnico e formale dei servizi ma anche attraverso l’azione congiunta di altre relazioni di aiuto formali ed informali.

    In generale per "networking" si intende quel processo finalizzato a legare tra loro tre o più persone tramite "connessioni e catene, significative, di relazioni interpersonali". In quanto tale, il lavoro di rete non richiama un processo inventato negli ultimi anni ma è qualcosa che fa parte della natura umana sin dalle sue origini, anche se "solo adesso" lo si sta sempre più considerando come una possibile strategia di intervento sociale.

    Nel discorso sul lavoro di rete è significativo ricordare la distinzione fra due tipi di sistemi di aiuto:

    - formale

    - informale.

Il primo è composto da assistenti sociali, psichiatri, psicologi, educatori, medici e operatori sociali di vario genere.

    Il secondo sistema di aiuto è costituito da amici, parenti, colleghi di lavoro, vicini di casa i quali possono incidere, in un certo qual modo, sulla vita delle persone affinché queste possano soddisfare i loro bisogni autonomamente.

    La differenza tra i due sistemi risiede nel fatto che gli operatori che svolgono una professione d’aiuto hanno delle competenze e utilizzano delle tecniche che permettono loro di svolgere il proprio compito mentre i natural-helper non hanno bisogno di strutturare il loro ruolo, in quanto, agiscono spontaneamente diventando una preziosa risorsa naturale di self-help.

    Questi due sistemi di aiuto - formale ed informale - si possono considerare elementi essenziali del lavoro di rete. Lasciati a sé stessi i due sistemi di intervento potrebbero andare uno contro l’altro non producendo, sicuramente, benessere sociale. Dunque, il modo più efficace di utilizzare i network sembra essere quello di coordinare gli interventi professionali con le risorse naturali che ogni comunità possiede. Per questo i professionisti dovrebbero accettare i natural-helper come validi collaboratori nella loro azione. Vista la continua diminuzione di investimenti e finanziamenti, da parte degli Stati moderni, nel campo dei servizi sociali, si rende sempre più necessario un coordinamento ed una maggiore valorizzazione delle risorse sociali che possono esistere in ogni comunità. Infatti, se è vero che i servizi sociali continueranno a funzionare a singhiozzo a causa dell’incostante sostegno dello Stato, è altrettanto vero che la fonte stabile di risorse è data dai network naturali di aiuto.

    Un’attività importante è l’esplorazione di rete; essa attiene all’intervento di rete e, quindi, implica un punto di vista più operativo. Chi svolge l’esplorazione di rete è un operatore sociale che interviene sul campo. Egli per capire i reticoli ed approcciarli cerca di rappresentarli e descriverli attraverso specifici indicatori, in funzione dell’ambiente e delle peculiarità sociali che si presentano. L’obiettivo dell’esplorazione non è di natura esclusivamente conoscitiva. Infatti, dal momento in cui l’operatore sociale entra nella rete con le sue tecniche, con la sua stessa storia e i suoi modi di essere produce una "forma" di intervento che ha un forte impatto sia sui singoli sia sulla rete nel suo complesso.

    Fra i diversi livelli di esplorazione è importante ricordare quello che riguarda la natura delle reti presenti. A tal proposito si possono distinguere i seguenti tipi di rete:

    • reti primarie

    • reti secondarie formali ed informali

    • reti di terzo settore

    • reti di mercato e reti miste.

    La differenza fondamentale tra le diverse reti sta nel diverso "medium" (o mezzo di scambio) attraverso il quale si realizzano i rapporti tra i membri delle reti e tra una rete e le altre. Questi mezzi di scambio possono essere: la reciprocità, il diritto, la solidarietà, il denaro o un mix tra gli stessi mezzi.



In tutta l’attuale normativa nella quale si tratta e assume rilevanza il binomio “salute e sicurezza”, dalla tutela della salute del cittadino alla salvaguardia dell’incolumità pubblica, dall’educazione al senso civico ed alle regole di vita sociale al rispetto dell’ambiente ed all’uso del territorio, dal miglioramento delle condizioni dei nuclei familiari disagiati al miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza negli ambienti di lavoro, dal rispetto per le nuove regole in materia del codice della strada ai comportamenti coscienziosi da assumere nella guida e in tutto ciò che comporta l’uso quotidiano dei dispositivi di protezione individuale, ecc., ecc., incidono significativamente sull’andamento e mutamento della vita sociale, poiché comporta un giudizio di riflesso, un’immagine tangibile del suo grado di civiltà a seconda delle risposte che la comunità consegue all’interno di queste tematiche, concretizzando un miglioramento o un abbandono (o degrado) della qualità della vita urbana e sociale.

Ciò che risulta e risalta in maniera importante è che, ogni norma per conseguire gli obiettivi attesi, sottolinea incessantemente la necessità di promuovere e rafforzare la cultura della prevenzione, ovvero quell’istituto fondamentale attuabile per ridurre i fenomeni di abbandono sociale, concretizzabile mediante campagne di studio inerenti le tematiche precipue dei territori, promuovendo la diffusione degli argomenti attraverso forme di educazione sociale, didatticamente nelle scuole, coinvolgendo le famiglie, i genitori i ragazzi mediante attività di sensibilizzazione particolareggiate, con l’obiettivo centrale di mantenere integri e/o migliorare la qualità dell’ambiente, aumentando il senso di appartenenza ad una comunità ed ai luoghi della vita quotidiana.

Sentirsi “sicuri” e “tutelati” è per i cittadini un’esigenza primaria.

A tale bisogno occorre dare risposte concrete promuovendo la sicurezza in tutte le sue sfaccettature: sicurezza sociale, sicurezza stradale, sicurezza sul lavoro, sicurezza sul territorio, rispetto dell’ambiente, conseguimento dell’ordine pubblico, ecc.

Conseguire tale finalità, necessita di una importante fase iniziale: la conoscenza del territorio e dei suoi bisogni, poiché il territorio altri non è che la sede fisica delle risorse sulla quale ogni cittadino o comunità attinge per  soddisfare i propri bisogni esistenziali.



Le singole attività progettuali sono integrate in quanto condividono tematiche relative a:

Sicurezza e Legalità, Salute e Prevenzione, Informazione e Formazione. Tutte sono basate su una propedeutica analisi del fabbisogno territoriale e mirano a raggiungere la cittadinanza con particolare attenzione alle nuove generazioni.





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