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mercoledì 18 aprile 2012

Il trousseau da sposa: antica tradizione da rispolverare


Trousseau è una parola ormai caduta in disuso e della quale pochissime giovani donne conoscono il significato. Il trousseau fino agli anni ’60 circa rappresentava il “fagotto” che la giovane sposa portava con sé dopo il matrimonio nella propria nuova casa.
Esso, a differenza del corredo costituito della biancheria per la casa, consisteva nel guardaroba nuovo che la madre della sposa acquistava alla figlia in occasione del grande giorno. Un trousseau completo era formato dalla lingerie e dall’abbigliamento per la luna di miele, ma non solo…
Infatti nel passato lo sposo non sosteneva spese per l’abbigliamento della moglie per tutto il primo anno di matrimonio ed era quindi la famiglia della sposa che forniva gli abiti, la biancheria e gli accessori.
Dipendendo da quanto la famiglia della sposa poteva permettersi, lei sarebbe stata donata allo sposo provvista di biancheria di seta, scarpe nuove e pantofole, calze, gioielleria, abiti da sera, ed una creazione di biancheria intima molto speciale per la sua prima notte di matrimonio specialmente.
La tradizione voleva che gli articoli venissero legati in un fascio e presentati a lei prima di andare via per la sua luna di miele.
Sono poche le donne che ancora oggi seguono la tradizione del trousseau. Poche soprattutto per la mancanza di madri e nonne disposte ad occuparsi tra le tante incombenze di un matrimonio anche di questo.
Tuttavia la lista dei capi essenziali per un buon trousseau è composta da: abbigliamento elegante, pezzi semi-formali ed infine vestiti casual. Imperativo di un trousseau raffinato è: pochi capi ma di eccellente qualità, soprattutto per quegli elementi fondamentali per il guardaroba di una giovane donna. Grande attenzione quindi alla biancheria intima, che dovrà essere raffinata e ben scelta.
Per la luna di miele calcolate almeno 14 completi intimi in vari colori. Nessuna sposina vorrà fare il bucato in viaggio di nozze! La lista prosegue poi con abiti da sera, semplici vestiti per tutti i giorni (perfetti i tubini di vari colori), cappotti, una pelliccia di visone e abiti comodi ma allo stesso tempo eleganti per la casa, affinchè la sposa risulti sempre un’impeccabile padrona di casa (come insegna Bree di Desperate Housewives). Per finire accessori in cordinato, gioielli e scarpe di varie tonalità di colore. All’interno del trousseau non potevano mancare anche oggetti donati dalle donne di famiglia della sposa come preziosi ornamenti, capi importanti o accessori ricamati.
Insomma un bel sospiro di sollievo per i novelli mariti che per un intero anno potrebbero dormire sonni tranquilli al pensiero dell’estratto conto della carta di credito. A parte gli scherzi questa tradizione sembra essersi persa in Italia, nonostante in Francia e in Inghilterra stia riprendendo piede tra le giovani donne dei ceti più alti. Del resto…. la classe non è acqua! Come poter dimenticare gli abiti indossati da Grace Kelly in film come Alta società e Caccia al ladro? Beh quegli abiti rappresentarono una parte del suo personale trousseau portato in dote in occasione del matrimonio con il Principe Ranieri. Perchè non tornare quindi alle vecchie tradizioni di una volta? Un’inversione di tendenza che gli uomini non mancherebbero di apprezzare.

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