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giovedì 1 marzo 2018

Attività educative e terapie assistite con gli animali

Le Attività Assistite con Animali (AAA) consistono in interventi collettivi di tipo ludico-ricreativo e di supporto psico-relazionale per:
bambini,
soggetti portatori di handicap,
pazienti ospedalizzati,
pazienti psichiatrici,
anziani.
Le AAA migliorano la qualità della vita, restituendo dignità alla persona, garantendo opportunità di socializzazione, confronto e uscita dall’isolamento.

Nelle AAA la relazione con l’animale costituisce fonte di conoscenza, di stimoli sensoriali ed emozionali; tali attività promuovono nella comunità il valore dell’interazione uomo-animale al fine del reciproco benessere.
Le AAA in alcuni casi sono propedeutiche alle TAA/EAA.

Le Terapie Assistite con Animali (AAT) sono interventi individualizzati sul paziente, utilizzati a supporto delle terapie tradizionali, per la cura della patologia di cui egli è affetto. Hanno valenza terapeutica e richiedono apposita prescrizione medica.

La fase di progettazione è legata allo stato clinico e sanitario del paziente dove tutto va prestabilito, monitorato e documentato.
Sono finalizzate al miglioramento delle aree: fisica, neuro e psicomotoria, cognitiva, emotiva e relazionale.

Educazione Assistita con Animali
Cavalli, cani e anche asini: gli Interventi Assistiti con gli Animali (IAA) possono rivelarsi come preziosi trattamenti di carattere sanitario, in grado di attivare risposte emotive, percettive e sensoriali nuove, con un’importante valenza terapeutica, riabilitativa, oltre che educativa e ludico-ricreativa.

Considerati ancora per molti una terapia alternativa, gli Interventi Assistiti con gli Animali – d’ora in poi indicati come IAA – possono rivelarsi come preziosi trattamenti di carattere sanitario, in grado di attivare risposte emotive, percettive e sensoriali nuove con una importante valenza terapeutica, riabilitativa, oltre che educativa e ludico-ricreativa.

Ad offrire un prezioso inquadramento di questa materia in evoluzione è stato Lino Cavedon, psicologo e psicoterapeuta, esperto IAA, coinvolto nell’intenso lavoro di definizione delle Linee Guida Nazionali per gli Interventi Assistiti con gli Animali (IAA), conclusosi con l’approvazione nel 2015 di un Accordo tra Stato, Regioni e Province Autonome. «Con questo documento – ha spiegato – abbiamo stabilito regole omogenee sul territorio nazionale e definito gli standard di qualità per identificare trattamenti che incidono significativamente nella vita dei pazienti».

In base dunque alle citate Linee Guida Nazionali, rientrano negli IAA: le Terapie Assistite con gli Animali, finalizzate alla cura di disturbi della sfera fisica, neuro e psicomotoria, cognitiva, emotiva e relazionale; l’Educazione Assistita con Animali, finalizzata a promuovere, attivare e sostenere le risorse e le potenzialità di crescita, relazione e inserimento sociale delle persone in difficoltà; le Attività Assistite con gli Animali, finalizzate al miglioramento della qualità della vita e della corretta interazione uomo-animale.

«Nell’ambito degli interventi con gli animali – ha sottolineato Cavedon -, alla parola del terapeuta si aggiunge il senso motorio e l’inconscio, la possibilità di avere un risveglio dei contenuti e delle emozioni più profonde. Il contatto con l’animale consente di liberare ciò che viene trattenuto a livello corporeo. Poiché molte esperienze traumatiche vengono trattenute in una forma somatosensoriale, esse non possono che essere comunicate e decodificate attraverso il medesimo canale corporeo. Attraverso il contatto passano sensazioni, emozioni, sentimenti. Il processo è largamente inconscio. Il terapeuta deve prendere queste emozioni e trasformare questi vissuti in pensieri e consapevolezze. Le diversità etologiche e psicologiche dell’animale possono poi favorire una presa in carico diversificata che può rispondere ai diversi bisogni della persona».

L’Educazione Assistita con l’Animale (EAA) prevede interventi di tipo educativo con il fine di promuovere, attivare e sostenere le risorse e le potenzialità di crescita e progettualità individuale, di relazione ed inserimento sociale delle persone in difficoltà.

L’intervento può essere anche di gruppo e promuove il benessere delle persone nei propri ambienti di vita, particolarmente all’interno delle istituzioni in cui l’individuo deve mettere in campo capacità di adattamento.

L’EAA contribuisce a migliorare la qualità di vita della persona e a rinforzare l’autostima del soggetto coinvolto. Attraverso la mediazione degli animali domestici vengono attuati anche percorsi di rieducazione comportamentale.

L’EAA trova quindi applicazione in diverse situazioni:
prolungata ospedalizzazione o ripetuti ricoveri in strutture sanitarie;
difficoltà dell’ambito relazionale nell’infanzia e nell’adolescenza;
disagio emozionale e psicoaffettivo;
difficoltà comportamentali e di adattamento socio-ambientale;
situazioni di istituzionalizzazione di vario tipo (istituti per anziani e per pazienti psichiatrici, residenze sanitarie assistenziali, comunità per minori, carceri, ecc.);
condizioni di malattia e/o disabilità che prevedano un programma di assistenza domiciliare integrata.

La presenza dell’animale, quindi, può favorire nuove dinamiche psicologiche ed educative: esercitare la sensorialità; stimolare l’attenzione e il cognitivo in modo che crescano conoscenze e potenzialità; stabilire legami affettivi; migliorare le abilità motorie; controllare ansia e provare gioia; potenziare la memoria; incoraggiare la socializzazione; acquisire senso di responsabilità e/o migliorare l’autostima.

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