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mercoledì 20 novembre 2013

“Orientamento formativo e riorientamento”.


CONTENUTI – finalità, competenze attese.

·        Imparare ad Orientarsi. Sviluppo di competenze trasversali, mediante approfondimenti di natura dialogica, finalizzati alla comune costruzione di conoscenze ed abilità nell’interazione socio-affettiva-relazionale del gruppo-classe (in quanto comunità di ricerca).

·        Come previsto dalla direttiva ministeriale n. 487 del 6/8/1997, l’orientamento costituisce parte integrante dei curricoli di studio e del processo formativo degli alunni, affinché essi possano essere protagonisti del loro progetto di vita e operare scelte consapevoli.

·        La legge 9/99  ha prolungato l'obbligo scolastico portandolo a nove anni. Nell'ordinamento ancora vigente ciò comporta che il primo anno di scuola superiore è obbligatorio per tutti. Quando andrà a regime il riordino dei cicli, invece, sarà obbligatorio il biennio iniziale della scuola secondaria. A ciò si è aggiunta, con l'art. 68 della legge 144/99, l'istituzione dell'obbligo formativo, che impone il protrarsi fino ai diciotto anni di età delle attività formative, da svolgersi nella scuola, nella formazione professionale o nell'apprendistato.

·        Fermo restando tutto ciò che è stato detto a proposito dell'orientamento come fattore pervasivo dell'intero curricolo scolastico a partire dalla scuola dell'infanzia, i tradizionali problemi dell'orientamento come sostegno alla scelta dell'indirizzo di studi vengono oggi ripartiti tra la vecchia scuola media e la nuova scuola secondaria.

·        La secondaria però deve attivare iniziative di orientamento proprio nell'ultimo anno dell'obbligo, cioè nel primo della secondaria, allo scopo di "combattere la dispersione", di "consentire agli alun-ni le scelte più confacenti alla propria personalità e al proprio progetto di vita", di agevolare "il passaggio dell'alunno dall'uno all'altro degli specifici indirizzi della scuola secondaria superiore" (legge 9/99, art. 1, c. 3).

·         La scuola media è in particolare invitata a potenziare "le valenze orientative delle discipline", mirando ad una "formazione orientativa [che] si realizza anche attraverso attività a carattere trasversale" e "moduli che presentino le caratteristiche essenziali degli indirizzi delle scuole secondarie superiori", coinvolgendo anche i genitori in tutto il processo di orientamento (DPR 323/99, art. 3).

·        Nella scuola secondaria superiore nascono invece le iniziative di "riorientamento", destinate a curare il passaggio da un indirizzo scolastico all'altro o dalla scuola alla formazione professionale. Il termine riorientamento in un certo senso sottolinea la successività di questi interventi rispetto all'orientamento che già dovrebbe essere stato effettuato in uscita dalla scuola media e nei confronti del quale questo si presenta come una correzione. Ma questa terminologia conferma la concezione funzionale di orientamento che precedentemente è stata discussa e che ne esaurisce il compito nelle fasi di passaggio da una scuola all'altra.

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