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domenica 4 febbraio 2018

La valutazione nella scuola. Le scale di valutazione.

Il valore formativo della valutazione non ha lo scopo di fare una graduatoria o rilasciare un bollino di qualità ma l'aspirazione è utilizzare la valutazione come occasione per riflettere, osservare, comparare, condividere, utilizzare dei criteri, riflettere sulle proprie esperienze di educatore. Osservare assieme ad altri, condividendo i significati, significa interpretare in maniera univoca i descrittori, utilizzando un'azione condivisa e intersoggettiva che produce una consapevolezza professionale maggior, aumentando la mia capacità di azione, presupposto essenziale per migliorare il servizio e la propria professionalità. Utilizzare il processo messo in atto nella valutazione per attivare l'autoriflessione professionale. La globalità della valutazione significa che ci sono idee di qualità nei descrittori utilizzati per la valutazione. Quando una scuola è di buona qualità? Quali sono le idee di qualità? Eccone degli esempi condivisi a livello globale. Quello che si mette in evidenza è la linea del tempo ed i progetti e gli strumenti a livello italiano e internazionale. Nel 1991 uscivano i nuovi orientamenti per la scuola dell'infanzia che ponevano l'accento sulla valutazione per la scuola di qualità. Tra il 1997 e 1999 la CEA sotto la presidenza di Vertecchi avvia alcuni progetti dedicati alla valutazione della qualità e del contesto della scuola dell'infanzia. Vennero prodotte quattro scale per l'autovalutazione nella scuola dell'infanzia nella realtà italiana. In quegli anni (2000/2001)  il neonato INVALSI aveva la necessità di definire quadri di riferimento generali per il sistema nazionale di valutazione di cui il settore dell'infanzia era tradizionalmente estraneo. A livello internazionale si fa riferimento ai progetti australiani QIAS I e II e al progetto ACEI - GGA.
Possiamo comparare tutti questi strumenti attraverso una comparazione tra strutture, processi e risultati.






















ProgettoACEI-­IGA
ACEI Global Guidelines Assessment
ACEI è impegnata a fornire risorse che migliorano i programmi di educazione dell'infanzia in tutto il mondo. La terza edizione dell'ACEI Global Guidelines Assessment (GGA)(ACEI, 2011) è uno strumento basato sull'evidenza, progettato per aiutare i professionisti della prima infanzia a esaminare e migliorare sistematicamente la qualità dei servizi dei loro programmi, in particolare nei paesi a basso e medio reddito. ] Il GGA è stato sviluppato come strumento globale e quindi può essere utilizzato nei programmi della prima infanzia in tutto il mondo.
Il GGA si basa su un documento chiamato Global Guidelines for Early Childhood Education and Care (Linee guida globali), sviluppato nel 1999 da educatori di oltre 27 paesi in un forum sponsorizzato da ACEI e OMEP, un'organizzazione mondiale per la cura precoce e formazione scolastica. Nel 2003, ACEI ha sviluppato e rilasciato separatamente la prima edizione della GGA. La GGA è stata specificamente progettata per coinvolgere le parti interessate locali nel processo di valutazione e miglioramento della qualità dei programmi di assistenza e educazione della prima infanzia (ECCE). [Ii] ACEI incoraggia le parti interessate dell'ECCE a utilizzare la GGA per progettare nuovi programmi per la prima infanzia o per migliorare i programmi esistenti.
AREA 1: AMBIENTE DI APPRENDIMENTO E SPAZIO FISICO
L’ambiente di apprendimento del bambino deve essere sicuro sia dal punto di vista fisico sia da quello psicologico. Rientra nel concetto di sicurezza fisica la
necessità di proteggere il bambino da tutti quei pericoli che, minacciando la sua salute, ne impediscono l’apprendimento e lo sviluppo. Promuovere la sicurezza
psicologica del bambino significa che l’ambiente, nella sua globalità, dovrebbe infondere in tutti i bambini un senso di benessere e di appartenenza. Lo spazio
fisico dovrebbe essere organizzato in modo tale da offrire una varietà di esperienze di apprendimento per tutti i bambini, indipendentemente dall’etnia, dal
genere, o dalla disabilità. Le risorse disponibili all’interno dell’ambiente educativo dovrebbero accogliere e sostenere le esperienze culturali e le tradizioni dei
bambini e delle famiglie cui è rivolto il progetto educativo della scuola. In generale, quindi, l’ambiente educativo dovrebbe potenziare lo sviluppo del bambino
fornendogli opportunità di esplorazione, di gioco e di affinamento delle abilità.
AREA 2: CONTENUTI DEL CURRICOLO E SCELTE PEDAGOGICHE
Il curricolo della scuola dell’infanzia include la progettazione e la realizzazione di esperienze educative, la creazione di routine e di interazioni sociali che
possono considerarsi eventi abituali nella giornata di ogni bambino. Tali eventi sono ricorrenti e vissuti dal bambino sia in situazioni sociali di gruppo (per
esempio, nelle scuole o in altre agenzie educative presenti sul territorio) sia nell’ambiente familiare. Il curricolo è progettato in modo tale da riflettere la
filosofia educativa e fornire indicazioni agli insegnanti e agli operatori in merito alle interazioni tra adulti e bambini coinvolti nel progetto educativo. Il
bambino deve essere al centro del curricolo. Tutti i bambini sono competenti e il loro apprendimento deve nascere da esperienze adeguate al loro livello di
sviluppo e alla loro cultura. Un curricolo di qualità per la prima infanzia è incentrato sul bambino nella sua globalità e tiene conto della sua crescita fisica,
cognitiva, linguistica, creativa, sociale ed emozionale. L’obiettivo fondamentale di un curricolo per la prima infanzia è quello di favorire la formazione di
cittadini del mondo globalizzato che siano competenti, sensibili ed empatici.
AREA 3: INSEGNANTI PER LA PRIMA INFANZIA
L’educazione e la cura dei bambini piccoli sono fra le responsabilità più importanti e più impegnative che un individuo possa assumersi. È quindi essenziale
che gli insegnanti possiedano sia le caratteristiche appropriate per assumersi tali responsabilità in relazione al livello di sviluppo raggiunto dai bambini, sia le
competenze per attuare una programmazione efficace.
AREA 4: RELAZIONI DI COLLABORAZIONE CON LE FAMIGLIE E LA COMUNITÀ
La cura e l’educazione dei bambini è una responsabilità condivisa dalla famiglia, dagli insegnanti e dalla comunità nel suo complesso. Tutti coloro che fanno
parte della famiglia e della comunità condividono una responsabilità etica/morale nel favorire le condizioni ottimali per il benessere dei bambini.
AREA 5: BAMBINI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
I bambini con bisogni educativi speciali sono quelli con menomazioni, disabilità, malattie, rischi associati a un ritardo nello sviluppo o con abilità o talenti
eccezionali. Al fine di sviluppare le potenzialità di questi bambini sono richiesti interventi di sostegno che vanno oltre quelli che sono considerati sufficienti per
lo sviluppo dei loro pari in condizioni normali. La loro condizione può essere legata a una molteplicità di fattori (per esempio, povertà, malnutrizione o
condizioni biologiche). I bisogni educativi speciali dei bambini possono variare da quelli che richiedono attenzioni minime a quelli che richiedono
considerevoli cambiamenti nell’organizzazione delle attività previste nel progetto e nell’uso di servizi specifici. Il concetto di “bisogni educativi speciali” è
frutto di una costruzione sociale e poiché ogni società è unica essa sviluppa un proprio concetto significativo di “bisogni educativi speciali”, identifica le lacune
nei servizi e sviluppa le opportune risposte alle sue specifiche mancanze. Servizi accessibili ed equi per TUTTI i bambini possono determinare cambiamenti
positivi e duraturi tali da diminuire la necessità di servizi speciali e aggiuntivi.









Indicazioni Globali per l’Autovalutazione ACEI-IGA
La filosofia che sta alla base dello strumento: la promozione di una cultura che pone come cardine
della qualità dei servizi educavi rivolti all’infanzia il diritto dei bambini crescere in ambienti sicuri,
aperti alla partecipazione delle famiglie, stimolanti ed aderenti al rispetto delle diversità.
differenza di altri strumenti valutativi (ad es. l’AVSI) in cui sono presenti descrizioni dettagliate e puntuali delle condizioni necessarie per l’assegnazione dei punteggi, l’ACEI­IGGA/IGA si caratterizza per l’assenza di descrittori analitici per diversi livelli della scala proposta per la presenza di specifici campi aperti di annotazione libera. 

Il GGA è appropriato per i programmi di educazione e cura della prima infanzia (ECCE) che servono i bambini nella fascia di età di 72 mesi o in qualsiasi sottogruppo di questa fascia di età (ad esempio, bambini in età prescolare o neonati e bambini piccoli). Il GGA è progettato per l'applicabilità in qualsiasi tipo di impostazione di gruppo, compresi i servizi che si svolgono in un centro di assistenza all'infanzia, una scuola, un edificio della comunità o sotto un albero all'aperto.
Il GGA contiene 76 indicatori della qualità del programma ECCE nelle seguenti cinque aree di contenuto:
  1. Ambiente e spazio fisico
  2. Contenuto del corso e pedagogia
  3. Educatori e caregiver della prima infanzia
  4. Partnership con famiglie e comunità
  5. Bambini piccoli con bisogni speciali.




La GGA è progettata per fornire un equilibrio tra l'essere sensibili alle variazioni culturali e la promozione di costrutti precoci di cura e istruzione che siano applicabili a livello globale. Pertanto, per ciascuno dei 76 indicatori, il GGA include sia una scala di valutazione a 5 punti (eccellente a inadeguata) sia uno spazio per registrare esempi che supportano ciascuna classificazione. Le valutazioni aiutano i professionisti a valutare la qualità dei loro servizi del programma ECCE nel contesto delle pratiche raccomandate a livello globale, e gli esempi scritti forniscono prove per le valutazioni fondate sulla cultura locale e sul contesto del programma.
Il GGA può essere amministrato a specifici punti di controllo (ad esempio, all'inizio e alla fine dell'anno) o utilizzato per miglioramenti continui. Ad esempio, all'inizio dell'anno, la GGA può essere amministrata per ottenere una linea di base dei servizi di un programma e quindi utilizzata per sviluppare un piano di miglioramento della qualità. Il GGA può quindi essere ri-somministrato alla fine dell'anno per esaminare i progressi verso una migliore qualità del programma. Oppure, può essere utilizzato durante tutto l'anno come strumento per esaminare miglioramenti incrementali una volta che l'amministrazione iniziale ha avuto luogo.
I risultati della GGA possono essere applicati a:
  • Assistere i programmi ECCE nel soddisfare i requisiti per i servizi di qualità
  • Fornire informazioni specifiche per identificare le aree del programma che necessitano di miglioramenti
  • Guida i professionisti nella creazione di nuovi servizi di programma
  • Formare insegnanti, paraprofessionisti, medici e genitori sulle pratiche del programma di qualità
  • Condurre ricerche sui programmi di educazione e cura della prima infanzia
  • Aiuta gli stati, i comuni e gli altri soggetti coinvolti nel funzionamento dei programmi ECCE a riformare le normative vigenti e stabilire politiche nazionali per la valutazione della qualità.

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