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lunedì 16 luglio 2012

Analisi di alcuni CCNL applicati alle professioni sociali (aggiornato al marzo 2009 su dati Formez).


La ricerca è stata condotta, a campione, su 14 contratti collettivi che rappresentano significativamente sia la varietà di organizzazioni pubbliche e private che erogano servizi socio-assistenziali, sia i diversi settori di attività nei quali possono essere impegnati lavoratori che possono rientrare nella categoria generale degli operatori sociali.
Dei 14 contratti collettivi analizzati, 10 disciplinano il rapporto di lavoro dipendente presso strutture che operano nell’ambito più ampio dei servizi sociali, sanitari, sociosanitari, socio-assistenziali, socio-educativi e formativi; a essi si aggiungono ulteriori contratti collettivi; 1 per ciascuno dei seguenti ambiti più ristretti di attività: servizi educativi e di assistenza e beneficenza dipendenti dall’autorità ecclesiastica; servizi socio-assistenziali e culturali, sport, turismo e tempo libero; servizi di assistenza domiciliare. Per l’indicazione in dettaglio dei contratti analizzati, si rinvia alla tabella che segue:

Ambiti di attività                              Contratti collettivi
Servizi sociali, sanitari,
socio-sanitari, socio-assistenziali,
socio-educativi
e formativi

- Personale dipendente delle strutture associate all’Associazione Nazionale
di famiglie di disabili intellettivi e relazionali (CCNL ANFFAS);
- Personale dipendente delle Associazioni denominate o aderenti all’Associazione italiana assistenza spastici (CCNL AIAS);
- Personale dipendente dell’Associazione nazionale pubbliche assistenze (ANPAS) e delle organizzazioni operanti nell’ambito socio-sanitario, assistenziale, educativo (CCNL ANPAS);
- Personale dipendente di Associazioni ed iniziative organizzate, operanti nel campo socio – sanitario – assistenziale -educativo nonché di tutte le altre istituzioni di assistenza e beneficenza aderenti all’Associazione nazionale strutture terza età, ivi comprese le ex IPAB de pubblicizzate (CCNL ANASTE);
- Personale dipendente degli enti, delle opere, degli istituti costituiti nell’ambito dell’ordinamento valdese (CCNL enti, opere e istituti valdesi);
- Personale dipendente delle Misericordie d’Italia e delle strutture loro collegate e delle Associazioni di volontariato che ne sottoscrivano l’adesione (CCNL Misericordie);
- Personale dipendente delle cooperative sociali e di quelle operanti nel settore socio-sanitario-assistenziale-educativo e di inserimento lavorativo (CCNL Coop. Servizi socio-sanitari e educativi);
- Personale non medico dipendente di Case di cura, IRCCS, Presidi, Ospedali classificati, Centri di riabilitazione e R.S.A. a carattere prevalentemente sanitario, associati all’Associazione italiana spedalità privata, all’Associazione religiosa istituti socio-sanitari e alla Fondazione Don Carlo Gnocchi (CCNL AIOP, ARIS, Don Gnocchi);
- Personale dipendente del Servizio sanitario nazionale (CCNL SSN);
- Personale dipendente delle Associazioni e iniziative organizzate, operanti nel campo assistenziale, sociale, socio-sanitario, educativo, di tutte le altre Istituzioni di assistenza e beneficenza aderenti all’Unione Nazionale Istituzioni e Iniziative di assistenza sociale (CCNL UNEBA).
Servizi educativi e di
assistenza e
beneficenza dipendenti
dall’autorità
ecclesiastica

- Personale dipendente degli Istituti operanti nel campo del sociale, per
attività educative, di assistenza e di beneficenza, nonché di culto o
religione dipendenti dall’autorità ecclesiastica (CCNL AGIDAE –
Associazione gestori Istituti dipendenti dalla autorità ecclesiastica).

Servizi socio
assistenziali e culturali

- Personale non dirigente del comparto Regioni e Autonomie locali (CCNL
Regioni – EELL).
Cultura, Sport, Turismo
e Tempo libero
- Personale dipendente delle Aziende dei servizi pubblici della cultura, del
turismo, dello sport e del tempo libero (CCNL Aziende servizi pubblici,
cultura, turismo, sport e tempo libero).

Servizi di assistenza
domiciliare

- Prestatori di lavoro, comunque retribuiti, addetti al funzionamento della vita
familiare e delle convivenze familiarmente strutturate (CCNL Lavoro
domestico).


La prima considerazione, che è analoga alla parte di ricerca che ha analizzato la produzione normativa sulle professioni sociali, è la frammentarietà delle figure professionali oggetto della disciplina contrattuale. In altri termini, emerge un quadro molto articolato e diversificato delle figure professionali, in parte derivante apparentemente da mere differenze terminologiche, nel senso che dietro a talune figure denominate in maniera differente da ciascun contratto collettivo, si cela la medesima attività lavorativa.
Prova di ciò si ricava dalla dimensione quantitativa delle figure professionali citate nei contratti collettivi, descritte nell’allegata tabella riepilogativa. Si consideri che, nei 14 contratti esaminati, emergono ben 84 figure professionali, delle quali 55 (pari al 65% del totale) sono citate una sola volta e 15 (pari al 17%) sono citate 2 volte. Ciò significa che
solo 14 figure professionali (pari al residuo 18%) sono citate nei contratti più di 2 volte.
L’analisi sulle citate figure professionali è stata condotta con riferimento ai seguenti elementi: inquadramento, mansioni, requisiti di accesso/competenze professionali, progressione economica, retribuzione base.
Prima della loro lettura, appare utile tenere conto di alcune considerazioni preliminari.
La scelta dei 5 items indicati è stata effettuata per offrire un’analisi il più possibile completa e significativa, non essendo nessuno degli items da solo in grado di fornire indicazioni in assoluto esaustive. Per quanto riguarda l’inquadramento, emerge una non immediata comparabilità degli inquadramenti dei diversi contratti, che deriva in parte dalla diversa denominazione utilizzata; si va, infatti, dalle aree alle categorie o ai livelli.
Peraltro, occorre tener conto anche della diversa articolazione dei livelli o categorie di inquadramento: si va dai sistemi di inquadramento che classificano il personale in 4 categorie (è la soluzione di taluni contratti collettivi relativi ai comparti del pubblico impiego) a quelli che “spalmano” le figure professionali in 6 o 7 categorie di inquadramento. Ecco perché si è ritenuto opportuno inserire, tra gli items di confronto, la retribuzione base, elemento che traduce in termini economici gli effetti dell’inquadramento. La significatività del confronto, su questo ultimo dato, va valutata
tenendo presente che la retribuzione base è uno, non l’unico, degli elementi che caratterizzano la dimensione economica dell’inquadramento e che le differenze tra le retribuzioni base possono inoltre essere dovute ai differenti periodi\ di vigenza contrattuale dei contratti collettivi analizzati. Sempre a proposito dell’elemento retributivo, si sottolinea che emerge una maggiore differenziazione retributiva, tra i diversi contratti collettivi, con riferimento alle figure professionali con inquadramento più elevato, tra quelle analizzate.
Per quanto riguarda le mansioni, l’analisi offre informazioni interessanti per definire il contenuto di ciascun profilo professionale anche se le differenze non sono particolarmente significative tra i contratti collettivi. Occorre, peraltro, tener conto del fatto che il mansionario è generalmente riferito alla categoria o al livello di inquadramento nel suo complesso e non ai singoli profili professionali, che i contratti collettivi esaminati, come già evidenziato in precedenza, citano a titolo meramente esemplificativo.
Differenze più nette emergono dal confronto relativo all’item requisiti di accesso/competenze professionali. In questo caso, vi sono contratti che indicano esplicitamente il titolo di studio per il riconoscimento di una specifica figura
professionale, talvolta rinviando alla relativa normativa di fonte ministeriale; in altri casi, i contratti si limitano ad indicare le competenze professionali necessarie per l’esercizio di una determinata attività, facendo riferimento prevalentemente alla categoria o al livello di inquadramento nel suo complesso.
Per quanto riguarda, infine, le modalità di progressione economica, va segnalato che non mancano casi di contratti collettivi che prevedono tuttora automatismi, prevalentemente con riferimento alle figure professionali con inquadramento più basso.
La tendenza quasi generale è verso la progressiva eliminazione degli automatismi, attraverso l’introduzione di procedure di valutazione tendenti a premiare l’accresciuta professionalità dei dipendenti; la determinazione in concreto delle procedure è demandata generalmente alla contrattazione collettiva integrativa aziendale, talvolta
sulla base di criteri fissati dalla contrattazione collettiva nazionale.

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