La consulenza pedagogica esprime la competenza
pedagogica all’interno della relazione di consulenza professionale.
Il pedagogista offre quindi consulenza relativa a
temi specifici che riguardano lo sviluppo e la crescita, l’insegnamento quindi;
la genitorialità e il rapporto di coppia, affido e adozione;maltrattamento ed
abuso su minori; l’orientamento formativo e lavorativo;la formazione; la terza
età; disabilità ,disagio marginalità e
devianza, minorile e in età adulta; consulenza tecnica d’ufficio nei
tribunali (C.T.U.)
La CO.P.(consulenza pedagogica online o in
presenza) verte su tematiche relative all’insegnamento e quindi riconducibili
a:
Difficoltà nell’insegnamento con alunni disabili
Difficoltà di insegnamento con alunni problematici
( Iperattività, ansia,aggressività,)
Difficoltà di comunicazione con genitori
Difficoltà di comunicazione fra colleghi( divergenze di idee ma anche mobbing)
Difficoltà di relazione con il Dirigente
Bisogno di rinnovarsi, di mettersi in discussione
Le difficoltà maggiori si riscontrano con gli
alunni portatori di handicap, o con difficoltà marcate nello studio,
soprattutto se non supportati da un
insegnante di sostegno, la cui presenza assicura allo studente il rispetto dei
propri tempi e l’attivazione di strategie pertinenti alla difficoltà e
conseguentemente la possibilità di lavorare con la classe senza che il proprio
deficit condizioni la relazione o limitandone al minimo gli effetti. Al
docente, in ogni caso, occorrono competenze relative ai problemi
dell’apprendimento e del comportamento, più diffusi nell’utenza scolastica.
Vediamo quali:
Dislessie, disortografie, discalculia
D.D.A.I.(Disturbo da deficit dell’attenzione e
iperatività)
Autismo
Cerebropatie di varia gravità ( disabilità di varie funzioni)
Ritardo mentale di varia entità
Malattie del metabolismo ( diabete infantile,
obesità)
Sindrome di Gilles del Tourette (tic ed emissione
involontaria di suoni)
Difficoltà di apprendimento e di relazione
imputabili ad uno stato di timore/timidezza
Il linea generale al docente occorre sviluppare una
competenza e delle abilità relative alla gestione del dolore fisico e
mentale:da quello dell’alunno, degli alunni e di quello personale a quello dei
genitori e degli altri colleghi.
Gli alunni portano a scuola i loro vissuti:
perdite, abbandoni, lutti, separazione dei genitori, sono tutti eventi che
l’alunno porta con sé e condizionano pesantemente non solo il suo rendimento
scolastico ma creano un sottosistema di sofferenza gravitante di
satelliti(altri alunni o colleghi o personale ausiliario) che va opportunamente
gestito
La Co.P. ai docenti fornisce veri e propri spunti
operativi relativi a:
Progetti Educativi attuati o da attuare
Sostegno ad idee innovative di didattiche
sperimentali
Informazione e aggiornamento attraverso periodici
del settore
Coinvolgimento in Mailing List a tema in cui la
circolazione di idee è su larga scala
Consulenza tecnica su tematiche specifiche
Indirizzi di siti su cui potere effettuare ricerche
Bibliografie
Nella consulenza rivolta ai genitori occorre tenere
conto di due modalità di approccio, destinate a problematiche diverse.
La mediazione familiare infatti è rivolta alla
coppia e alle problematiche che nascono nella relazione, con l’obiettivo di
facilitare il passaggio attraverso separazioni o divorzi
La consulenza familiare è rivolta alla famiglia in
generale
Con il tutoring si intende un attività di sostegno
e guida a soggetti in formazione o aggiornamento e quindi anche a
professionisti che vogliono ampliare le proprie competenze
Il tutoring quindi può esprimersi anche come
orientamento professionale, confronto e verifica della preparazione e
dell’esperienza acquisita, supervisione e training di formazione
La consulenza pedagogica agli alunni è diversa ,
nell’approccio, se riguarda alunni di varie età
Con gli adolescenti infatti è possibile un
approccio discorsivo; con i più piccoli sono indicati contesti operativi
strutturati in rapporto al problema: attività di gruppo (teatro) o individuali
se riferite al trattamento di un disturbo della letto-scrittura, ad esempio
I disagi più frequentemente riscontrati
riguardano:
Difficoltà nello studio
Difficoltà nella relazione con i docenti, con i
pari, con i genitori
Difficoltà nella gestione delle emozioni, proprie
ed altrui
Difficoltà derivate da un handicap di cui si è
portatori
Comportamenti a rischio
Problemi con il cibo e l’immagine corporea
Stati di stanchezza, apatia, indifferenza fino al
disagio esistenziale