I disturbi dell'umore principali sono due: il disturbo depressivo
maggiore (detto anche disturbo unipolare) e il disturbo bipolare.
Disturbo depressivo maggiore: ll disturbo depressivo maggiore si
caratterizza da uno stato emotivo di grande tristezza e apprensione, da sensi
di colpa, abulia (vedi glossario), isolamento sociale, insonnia o ipersonnia,
alterazione del livello di attività (nella direzione di un rallentamento
psicomotorio o dell'agitazione), perdita di appetito e conseguente calo
ponderale, oppure aumento dello stesso e incremento del peso, perdita del
desiderio sessuale, mancanza di energia, stanchezza, concezione di sé negativa,
autobiasimo, autoriprovazione, autosvalutazione, sensazione che nulla abbia più
valore, perdita di interesse nei confronti delle attività che si svolgevano
precedentemente, incapacità di provare piacere per qualunque attività, pensieri
di morte o di suicidio.
Le persone depresse non sono in grado di concentrare l'attenzione su
qualcosa: questo per loro costituisce uno sforzo estenuante e insopportabile;
non riescono a ricordare ciò che viene loro detto o che apprendono attraverso
la lettura, così come risulta loro faticoso fare conversazione. Essi infatti si
esprimono generalmente attraverso poche parole, facendo lunghe pause e parlando
lentamente, e il tono di voce è basso e monotono. Il comportamento motorio può
variare: alcuni siedono in disparte per ore rimanendo in silenzio, mentre altri
sono molto agitati e non riescono a stare seduti, preferendo camminare avanti e
indietro, stropicciarsi le mani, sospirare o lamentarsi. Il disturbo colpisce
anche la capacità di affrontare i problemi: gli individui che ne sono affetti
risultano essere totalmente privi di idee e strategie circa la sua risoluzione,
e vivono ogni momento con un sentimento di oppressione. Possono giungere a
trascurare la propria persona al punto di non curarsi dell'igiene e
dell'aspetto.
A volte si lamentano in modo ipocondriaco (vedi disturbi somatoformi)
riguardo a dolori senza alcuna apparente causa organica. Nell'arco
dell'esistenza i sintomi depressivi variano: nei bambini essi assumono la forma
di disturbi somatici, mentre negli anziani si manifestano attraverso calo
dell'attenzione e amnesia. Nella maggior parte dei casi la depressione tende
con il tempo a scomparire, ma può anche cronicizzarsi, nei casi in cui il
soggetto non riesca a recuperare il suo stato mentale normale nei periodi che
intercorrono tra un episodio depressivo e l'altro. Il disturbo depressivo
maggiore risulta essere tra i disturbi più diffusi, e sembra essere più
frequente nelle donne che negli uomini, e nelle classi socioeconomiche più
disagiate (1). Colpisce maggiormente nella prima età adulta, ma nel corso degli
ultimi anni l'età di insorgenza si sta progressivamente abbassando.
Disturbo bipolare: Il disturbo bipolare si caratterizza per lo stato
emotivo chiamato 'mania', che consiste in intensa ma infondata euforia
accompagnata da irritabilità, logorrea (vedi glossario), iperattività, scarsa
capacità di attenzione, creazione di piani grandiosi e inattuabili. La mania si
può presentare in persone che soffrono di episodi di depressione, raramente è
stata riscontrata in soggetti che non ne soffrissero. L'episodio maniacale può
durare da alcuni giorni a mesi, si manifesta attraverso il flusso incessante di
commenti di cui sopra, espressi a voce molto alta e pieni di battute, giochi di
parole, rime ed esclamazioni. È molto difficile interrompere un simile eloquio,
e questo porta ad un ulteriore sintomo, che è quello della fuga di idee, ovvero
l'incapacità di discorrere circa un preciso argomento senza saltare da uno
all'altro, manifestando coerenza soltanto in piccolissimi frammenti di
discorso.
Nei soggetti affetti da mania il bisogno maniacale di attività si
manifesta anche attraverso una inopportuna e invadente socievolezza, così come
nella tendenza a ad essere indaffarati senza un vero scopo, e nell'incapacità
di realizzare che tutte le idee sono destinate a fallire. I tentativi di
tamponare gli impeti di questo genere provocano rabbia e a volte reazioni
furiose. All'interno di questa patologia si verificano anche un aumento del
livello dell'attività, in ambito lavorativo, sociale e/o sessuale, una
diminuzione del bisogno di dormire, un'ipertrofia dell'autostima, che comporta
la convinzione di avere capacità e poteri al di fuori dal comune,
coinvolgimento eccessivo in attività piacevoli, le quali però generalmente
hanno conseguenze spiacevoli, come ad esempio fare spese folli.
Oltre agli episodi maniacali, nel disturbo bipolare possono trovarsi
anche episodi misti, comprendenti sia i sintomi della mania che quelli della
depressione. La maggior parte dei soggetti affetti da tale disturbo esperisce
entrambi gli episodi. Il disturbo insorge generalmente tra i 20 e i 30 anni e
presenta la stessa frequenza nei due sessi; esso ha la tendenza a ripresentarsi
più volte. Sembra inoltre esserci un ruolo di questo disturbo nel processo
creativo, per mezzo dell'euforia, della grande quantità di energia e del
succedersi rapido dei pensieri, che permette di cogliere connessioni tra idee
che normalmente appaiono slegate (2).
Si prevede per entrambi i disturbi, unipolare e bipolare, la
sottocategoria di 'disturbo stagionale', nel caso in cui sia evidente una
relazione regolare tra la comparsa degli episodi e una particolare stagione
dell'anno.
Il DSM riporta inoltre altri due disturbi cronici: il disturbo
ciclotimico e il disturbo distimico. Nel disturbo ciclotimico il soggetto
presenta frequenti periodi di depressione e altri di ipomania. L'ipomania è più
lieve della mania e presenta gli stessi suoi sintomi, solo leggermente meno
evidenti. Questi periodi possono essere misti o alternati a periodi di umore
normale che durano fino a due mesi. Nelle fasi di depressione e ipomania i
ciclotimici presentano coppie polarmente opposte di sintomi, passando, ad
esempio, dall'inadeguatezza della depressione all'esorbitante autostima
dell'ipomania.
Nel disturbo distimico, a differenza del disturbo depressivo maggiore,
si riscontra la presenza di un umore cronicamente depresso per almeno due anni,
quasi ogni giorno, con una presenza giornaliera che coinvolge la maggior parte
della giornata. All'umore depresso si possono associare uno o più dei seguenti
sintomi: insonnia o ipersonnia, un pensiero di bassa stima di sé, una
difficoltà nella concentrazione, sentimenti di disperazione, scarso o molto
appetito e scarsa energia (3). Il disturbo distimico è spesso associato al
disturbo di dipendenza da sostanze, al disturbo di personalità bordeline,
istrionico, narcisistico, evitante e dipendente. Nei bambini tale disturbo può
essere associato ai disturbi della condotta, ai disturbi d'ansia, ai disturbi
dell'apprendimento, al ritardo mentale ed anche al disturbo da deficit
dell'attenzione e iperattività.
Riferimenti bibliografici:
(1) Blazer, D.G., Kessler, R.C., & McGonagle, K.A. (1994). The prevalence and distribution of
major depression in a national community sample: The National Comorbidity
Survey. American Journal of Psychiatry, 151, 979-986.
(2) Jamison, K.,
(1992). Touched with Fire: Maniac-Depressive Illness and the Artistic
Temperament.
(3) Klein, D.N.,
Taylor, E.B., Dickstein, S., & Harding, K. (1988). Primary early-onset
dysthymia: Comparison with primary nonbipolar nonchronic major depression on
demographic, clinical, familial, personality, and socioenvironmental
characteristics and short-term outcome. Journal of Abnormal Psychology, 97,
387-398.
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