La sessualità è una delle sfere più personali e private di un
individuo. Ognuno di noi è un essere sessuato con preferenze e fantasie che
talvolta possono persino scandalizzare gli altri, ma che fanno comunque parte
del normale funzionamento sessuale. Quando invece fantasie o desideri hanno su
noi stessi o sugli altri effetti indesiderati o dannosi, come ad esempio nel
caso del voyeurismo, essi cominciano a qualificarsi come patologici
(parafilie).
Disturbi dell'identità di genere: sei un ragazzo o una ragazza? Sei un
uomo o una donna? La risposta a queste domande è immediata e ovvia per quasi
tutte le persone, anche per quelle affette da disturbi mentali gravi come la
schizofrenia. La nostra identità di genere, ossia il nostro sentirci maschi o
femmine, è così profondamente radicata fin dalla primissima infanzia che la
stragrande maggioranza delle persone è certa della propria appartenenza di
genere, anche quando ha subìto eventi particolarmente stressanti in qualche
momento della vita. Alcune persone, più spesso uomini che donne, fin dalla
prima infanzia sentono dentro di sé di appartenere al sesso opposto. I loro
attibuti anatomici, ossia i genitali normali e le consuete caratteristiche
secondarie, quali la crescita della barba nei maschi e lo sviluppo del seno
nelle femmine, non sono sufficienti a convincerli così come fanno con gli altri
che li vedono. Un uomo può guardarsi allo specchio, vedere un individuo
biologicamente maschile e malgrado ciò affermare di essere donna.
Inoltre è possibile che egli cerchi di convincere il personale medico
a intervenire per far sì che il suo corpo corrisponda alla sua identità di
genere. Il disturbo dell'identità di genere comprende le persone con disforia
di genere, ovvero coloro che sono insoddifatti del proprio sesso anatomico e
che desiderano appartenere al sesso opposto. Fra questi, sono presenti alcuni
che desiderano sottoporsi a manipolazioni chirurgiche per acquisire gli
attributi del sesso opposto; questi ultimi sono talvolta indicati come
transessuali. I soggetti con un disturbo di identità di genere soffrono spesso
di ansia e depressione; il che non sorprende se si considera la loro difficile
situazione psicologica. Inoltre, un maschio con disturbo dell'identità di
genere interpreta il proprio interesse sessuale nei confronti degli uomini che
una preferenza eterosessuale convenzionale, dato che si considera a tutti gli
effetti una donna.
Feticismo: i feticisti sono persone che raggiungono l'eccitazione
sessuale solo attraverso l'uso di un oggetto inanimato. I feticisti, quasi
sempre maschi, hanno impulsi sessuali ricorrenti nei confronti di oggetti
inanimati, detti "feticci" (per esempio, scarpe da donna), e la
presenza del feticcio è marcatamente preferita o addirittura necessaria per
l'eccitazione sessuale. Belle scarpe, calze velate, articoli da toletta,
pellicce e, in particolare, biancheria intima, sono fonti comuni di eccitazione
per i feticisti. Alcuni agiscono il loro feticismo in privato, altri hanno
bisogno che il partner sessuale indossi il feticcio come fonte di eccitazione
per il rapporto sessuale. Talvolta i feticisti sono soprattutto interessati a
collezionare gli oggetti desiderati, e possono commettere effrazioni continue
per procurarsi nuovi esemplari da aggiungere la loro bottino.
L'attrazione provata dal feticista verso l'oggetto è involontaria e
irresistibile. Il feticista attratto da stivali deve vedere e toccare uno
stivale per eccitarsi, e quando il feticcio è presente l'eccitazione è
irresistibilmente forte. Quando un uomo si eccita sessualmente indossando abiti
femminili, pur continuando a considerarsi un uomo, si parla di feticismo di
travestimento, o travestitismo. Un travestito può provare soddisfazione
nell'apparire in pubblico in sembianze femminili; alcuni, che impersonano ruoli
femminili, si esibiscono in locali notturni per il divertimento di quelle
persone di abitudini sessuali convenzionali che amano gli spettacoli di
travestitismo. Tuttavia, a meno che il travestimento non sia associato con
l'eccitazione sessuale, questi intrattenitori non sono considerati travestiti.
Pedofilia e incesto: i pedofili, sono degli adulti, solitamente
maschi, stando a quanto indicato dai rapporti di polizia, che traggono
gratificazione sessuale dal contatto fisico e spesso sessuale con bambini
prepuberi con i quali non hanno rapporti di parentela. Il DSM richiede che il
pedofilo abbia almeno 16 anni e sia di almeno 5 anni maggiore del bambino. Il
pedofilo può essere omosessuale o eterosessuale. La violenza entra di rado nel
quadro della molestia, ma può verificarsi, come testimoniano alcune sordide
vicende portare all'attenzione della pubblica opinione dai media. Anche se
nella maggior parte dei casi i pedofili non ledono fisicamente le loro vittime,
alcuni spaventano il bambino, per esempio uccidendo il suo animaletto preferito
e minacciando altre ritorsioni nel caso il bambino rivelasse tutto ai genitori.
Una minoranza di pedofili, che possono essere classificati come
affetti da sadismo sessuale o come personalità antisociali (psicopatici),
infliggono gravi lesioni fisiche all'oggetto della loro passione. Questi ultimi
potrebbero essere definiti più propriamente stupratori di bambini, poiché il
loro desiderio di far del male al bambino è almeno altrettanto forte del
desiderio di ottenere una gratificazione sessuale (Groth e altri, 1982). Il
termine incesto fa riferimento alla relazione sessuale tra parenti stretti per
i quali il matrimonio è proibito. L'incesto è classificato nel DSM come un
sottotipo della pedofilia. La forma di incesto più comune è quella tra fratello
e sorella, seguita da quella tra padre e figlia che è considerata più patologica.
Vi sono due importanti distinzioni da fare tra incesto e pedofilia:
innanzitutto l'incesto, per definizione, avviene tra i membri della stessa
famiglia, e in secondo luogo la maggior parte delle vittime dell'incesto tende
ad essere più matura rispetto all'oggetto del desiderio di un pedofilo. Si dà
più spesso il caso che un padre inizi ad interessarsi alla figlia quando questa
comincia a maturare fisicamente, laddove un pedofilo è interessato al bambino
proprio per la sua immaturità sessuale.
Voyeurismo: si tratta di una preferenza marcata per il raggiungimento
della gratificazione sessuale attraverso l'osservazione di altre persone mentre
sono nude o impegnate in attività sessuali. Il voyeur raggiunge l'orgasmo
attraverso la masturbazione, o durante l'attività voyeuristica o
successivamente, quando ricorda ciò che ha visto. Il voyeur talvolta fantastica
di avere un contatto con la persona osservata, ma il più delle volte questa
rimane una fantasia; nel voyeurismo, il contatto tra osservatore e osservato è
raro.
Esibizionismo: l'esibizionismo è una preferenza marcata a ricorrere,
per il raggiungimento della gratificazione sessuale, all'esposizione dei propri
genitali davanti a un estraneo che non se lo aspetta. Come per il voyeurismo,
sono rari i tentativi di avere un contatto effettivo con lo sconosciuto.
L'eccitazione sessuale deriva dal fantasticare di mostrarsi, oppure dal farlo
effettivamente, e l'esibizionista si masturba o mentre fantastica o addirittura
mentre si mostra.
Sadismo sessuale e masochismo sessuale: la caratteristica chiave del
sadismo sessuale è una preferenza marcata per il raggiungimento o
l'accrescimento della gratificazione sessuale mediante la sofferenza fisica o
psicologica inflitta alla vittima. Nel masochismo sessuale invece la
soddisfazione sessuale viene raggiunta o accresciuta attraverso la sofferenza
fisica o l'umiliazione alle quali ci si sottopone. Entrambi questi disturbi si
riscontrano sia nelle relazioni eterosessuali che in quelle omosessuali. La
maggior parte dei sadici stabilisce un rapporto con i masochisti per trarne una
reciproca gratificazione sessuale.
Disturbi del desiderio sessuale: sono di due tipi, il primo è il
disturbo da desiderio sessuale ipoattivo, il quale si riferisce alla carenza o
all'assenza di fantasie e impulsi sessuali; il secondo è il disturbo da
avversione sessuale, nel quale vengono attivamente evitati quasi tutti i
contatti genitali con il partner. Tra le cause di tali disturbi sono presenti
fattori di ordine religioso, il tentativo di intrattenere rapporti sessuali con
un partner del sesso non preferito, la paura di perdere il controllo, il timore
delle gravidanze indesiderate, la depressione, gli effetti collaterali dei
farmaci quali gli anti-ipertensivi e i tranquillanti, le tensioni
interpersonali (tensioni di coppia) e la mancanza di attrazione derivante da
fattori quali la scarsa igiene personale del partner (LoPiccolo e Friedman,
1988).
Disturbi dell'eccitazione sessuale: alcune persone non presentano
alcun problema relativo al desiderio sessuale, ma hanno difficoltà a
raggiungere o a mantenere l'eccitazione sessuale. I due disturbi appartenenti a
questa categoria sono il disturbo dell'eccitazione sessuale femminille e il
disturbo maschile dell'erezione. La diagnosi di disturbo dell'eccitazione è
posta per la donna quando è presente una lubrificazione vaginale costantemente
inadeguata all'agevole completamento del rapporto sessuale, e per l'uomo quando
si manifesta una persistente incapacità di raggiungere o di mantenere
l'erezione fino al completamento dell'attività sessuale.
Distubi dell'orgasmo: sono tre, ovvero il disturbo dell'orgasmo
femminile che si riferisce all'assenza di orgasmo dopo un normale periodo di
eccitazione sessuale; il disturbo dell'orgasmo maschile che si riferisce alla
difficoltà da parte dell'uomo ad eiaculare; e l'eiaculazione precoce che è
probabilmente la disfunzione sessuale più diffusa tra i maschi. Nella
eiaculazione precoce l'uomo eiacula a volte ancor prima di penetrare la vagina,
e di solito entro pochi secondi dalla penetrazione.
Disturbi da dolore sessuale: i disturbi di questa categoria sono due,
la dispareunia e il vaginismo. La dispareunia consiste in un dolore ricorrente
e persistente prima, durante o dopo il rapporto sessuale. Il vaginismo è invece
caratterizzato da spasmi involontari della vagina, tali da rendere impossibile
il rapporto sessuale.
Riferimenti bibliografici:
Groth, N.A., Hobson,
W.F., Guy, T.S. (1982). The child molester: Clinical observations. In J. Conte
& D.A. Shore, Social work and child sexual abuse. New York: Haworth.
LoPiccolo, J.,
Friedman, J. (1988). Broad-spectrum treatment of low sexual desire: Integration
of cognitive, behavioral, and systemic therapy. In S. Leiblum & R.C. Rosen,
Sexual desire disorders. New York: Guilford.
Il disturbo di depersonalizzazione: nel disturbo di
depersonalizzazione la persona presenta una grave alterazione della percezione
o dell'esperienza di sé: con questo disturbo si intende un'esperienza
ricorrente di sentirsi estraneo, osservatore esterno dei propri processi mentali
o del proprio corpo. Queste esperienze causano disagio significativo e
menomazione dell'esistenza; può succedere che la persona si percepisca come un
meccanismo, come se lei stessa e gli altri fossero degli automi, oppure può
avere l'impressione di vivere in sogno, al di fuori della realtà quotidiana.
L'esame di realtà (vedi glossario) rimane comunque intatto, cosa che non si
verifica nel caso dei soggetti schizofrenici, i quali vivono queste esperienze
con maggiore intensità e nella più assoluta completezza. La peculiarità di
questo disturbo rispetto agli altri dissociativi è l'assenza di un'amnesia.
Disturbo dissociativo dell'Identità: nel disturbo dissociativo di
Identità la persona manifesta almeno due distinte identità o stati di
personalità del tutto indipendenti, ciascuno con propri modi costanti di
percepire, relazionarsi e pensare nei confronti di se stesso e dell'ambiente.
Essi emergono e si manifestano assumendo ricorrentemente il controllo della
persona in tempi diversi, e spesso accade che un'identità non abbia memoria
dell'altra, non sia quindi cosciente dell'esistenza dell'altra e non ne possa
serbare alcun ricordo. L'identità primaria, come le altre identità secondarie,
sono consapevoli però di avere delle lacune nella memoria e talvolta hanno un
sentore le une delle altre. Solitamente le varie personalità sono molto diverse
l'una dall'altra, anche opposte, arrivando ad essere destrimane o mancine, o ad
avere differenti allergie.
Questo disturbo esordisce nell'infanzia, ma generalmente viene diagnosticato
soltanto nell'adolescenza; esso è più pervasivo degli altri disturbi
dissociativi e spesso assume la forma di cronicità, precludendo la possibilità
di un recupero completo. La compresenza con altre diagnosi è frequente, come
con depressione, disturbo borderline di personalità e disturbo di
somatizzazione (2).
Riferimenti bibliografici:
(1) Coons, P.M.,
& Milstein, V. (1992). Psychogenic amnesia: A clinical investigation of 25
cases. Dissociation: Progress in the Dissociative Disorders, 5, 73-79.
(2) Ross, C.A.,
Miller, S.D., Reagor, P., Bjornson, L., & Fraser G.A. (1990). Structured
interview data on 102 cases of multiple personality from four centers. American
journal of Psychiatry, 147, 596-600.
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