INNAMORAMENTO E AMORE
L'amore è un fenomeno complesso e diversificato,
da sempre oggetto di studio nonché
interesse costante dell' essere umano.
A chi non è capitato di innamorarsi, di
sentire il cuore battere all'impazzata?
Ma come nasce l'amore? Perché ci innamoriamo?
La scelta del partner è spesso un mistero.
Alcuni autori pensano che sia dovuta a dei
movimenti inconsci che risalgono a rapporti infantili con i nostri genitori,
l'innamoramento sarebbe quindi un incontro e nello stesso tempo un addio: è
l'incontro che segna l'inizio di un nuovo cammino, è l'addio della storia che
abbiamo condiviso con i nostri genitori, i nostri nonni, i nostri amici, tutti
loro ora troveranno un nuovo significato.
Ogni volta che sentiamo di provare
un'attrazione verso qualcuno, siamo spinti da una motivazione interna che ci porta
a trovare un uomo, una donna che riesca a colmare i nostri vuoti, le nostre
mancanze, i nostri bisogni.
Secondo Fromm, l'origine dell'amore va
ricercata nella solitudine e nella separazione: scrive " essere soli
significa essere indifesi, incapaci di penetrare attivamente nel mondo che ci
circonda, significa che il mondo può accerchiarci senza che abbiamo la
possibilità di reagire. Il bisogno più profondo dell'uomo è quello di fuggire
dalla prigione della propria solitudine".
Secondo molti l'innamoramento
costituirebbe, invece, una risposta a diverse frustrazioni, per cui
l'attaccamento alla persona amata, la sua idealizzazione sono tanto più forti,
quanto più grande è la deprivazione.
Alberoni ritiene che l'innamoramento nasca
da uno stato di profonda insoddisfazione, dalla sensazione di non essere e di
non avere nulla di veramente importante.
Noi ci innamoriamo quando siamo pronti a
mutare.
Allora avviene in noi un rapido processo
di destrutturazione-ristrutturazione chiamato stato nascente. La precedente
relazione va in pezzi e noi ricostruiamo il nostro mondo e il nostro futuro
facendo perno sulla persona amata. Nello stato nascente l'individuo diventa
capace di fondersi con un altra persona e creare una nuova collettività ad
altissima solidarietà.
Tanti sono i sentimenti del vissuto
dell'innamoramento, gioie e tormenti, certezze e dubbi, la stessa gelosia che,
da un lato porta grandi sofferenze e dall'altro è vista come una prova d'amore.
Tipicamente l'amore nasce
dall'innamoramento.
La prima esperienza dell'amare ha il
carattere dell'evento subitaneo, spontaneo ed estatico. È un accadimento che
improvvisamente sorprende, all'insaputa dello stesso interessato, che si trova
coinvolto in una situazione nuova, in cui gioca un ruolo primario la spontaneità
attraente del rapporto.
L'innamoramento si distingue dall'amore
per la tumultuosità e l'intensità dei sentimenti.
L'altro è idealizzato, è la persona che
abbiamo sempre cercato, sembra non avere nessun difetto, è perfetto.
In realtà è un sentimento narcisista,
perché in fondo si ama solamente se stessi, proiettando sulla persona che ci
piace i nostri desideri, le nostre aspirazioni, vediamo soltanto quello che ci
piace vedere.
Cerchiamo la simbiosi, tentiamo di essere
una persona sola. Spesso si ha la sensazione di non poter verbalizzare quello
che si prova, si ha la sensazione di essere in preda alla passione. La persona
amata diventa il centro intorno a cui si struttura tutta la nostra vita,
riempie lo spazio dei nostri pensieri.
C'è anche l'incessante bisogno di essere
rassicurato da parte dell'altro, che si colma attraverso i continui regali, le
telefonate fiume, gli incontri fugaci.
Nell'innamoramento la persona amata viene
trasfigurata perché ciascuno diventa il capo carismatico dell'altro.
Il processo di fusione, però, è sempre
bilanciato dal desiderio di affermare se stesso.
Questo conflitto dà al processo amoroso un
carattere drammatico e passionale. Se i due innamorati non riescono a creare un
progetto comune il processo amoroso può naufragare.
Quando l'innamoramento finisce, spesso si
ha la fine di ogni rapporto provocando una grandissima sofferenza ed un
insopportabile senso di abbandono, di solitudine, di vuoto e di delusione.
Altre volte la fine di un innamoramento
non provoca sofferenza, in quanto ci si rende conto dei vari aspetti dell'altra
persona, della sua realtà. Finalmente si guarda l'altro con obiettività, si
riconoscono i suoi difetti e ci sorprendiamo nel notare che quelle piccole
imperfezioni in fondo ci piacciono, perché
lo rendono unico ed insostituibile.
E' l'inizio dell'amore, un amore non più
fondato sull'idealizzazione della persona amata, ma sulla presa di coscienza e
sull'accettazione dell'altro, un amore non caratterizzato da una passiva
simbiosi, ma da uno sviluppo e da una piena espressione della personalità di
entrambi.
Ecco allora che non si ama più l'immagine,
si ama la persona e forse la si amerà per sempre.
L'amore si ha quando si riconosce
l'esistenza dell'altra persona come diversa da sé e dall'immagine proiettata
creata dal soggetto stesso.
Per poter vivere, l'amore deve essere
costruito ed alimentato, perché non è fatto solo di sentimento, di sensazioni,
ma anche di volontà e di impegno, è come una pianta che ogni giorno deve essere
innaffiata per poter dare i suoi frutti.
I sentimenti travolgenti
dell'innamoramento diventano più profondi e più tenui, l'amore adempie a quella
promessa di eternità che l'innamoramento non può dare, in quanto il rapporto
con l'amore non è più illusorio, ma reale.
Mentre l'innamoramento è la fusione di due
momenti, l'amore è la sintesi di due storie di vita.
Quando si scopre una tale ricchezza, tanta
dolcezza e affetto da non credere neanche di essere capaci di dare tanto amore,
due solitudini finalmente si incontrano, si proteggono a vicenda, si toccano.
E' un sentimento attivo, non passivo, è una conquista, è lo sviluppo della
propria personalità essendo semplicemente se stessi.
Una delle paure che l'amore provoca è
quella di tarpare le ali che permettono di spiccare il volo liberi ed
indipendenti. Si teme una restrizione
delle proprie possibilità ed una chiusura verso il mondo esterno. L'amore deve
essere visto come scambio, deve permettere all'individuo di crescere, senza
limitare la libertà dell'altro. Ogni unione termina nel momento in cui uno
cerca di imprigionare l'altro.
E' necessario un giusto equilibrio tra
fusione ed autonomia.
Il suo carattere attivo può essere
sintetizzato nel fatto che amore è soprattutto "dare" e non ricevere.
Una persona dà se stessa, ciò che possiede di più prezioso, dà una parte della
sua vita. Ciò non significa che sacrifica la sua vita per l'altra, ma le dà ciò
che di più vivo ha in sé, le dà la propria gioia, il proprio interesse, il
proprio umorismo, la propria tristezza, tutte le espressioni, le manifestazioni
di ciò che ha di più vitale.
Dare significa anche fare dell'altra
persona un essere che dà ed entrambi sentono la gioia di sentirsi vivi.
L'amore non è solo un sentimento, è una
scelta, una promessa, un impegno, un atto di volontà. Inoltre, condizione prima
per la capacità d'amare è la capacità di stare soli.
Una modalità matura d'amore nasce anche
dalla capacità di vivere la dimensione solitaria dell'esperienza, l'unica che
garantisce che l'amore è una scelta libera e non il rifugio che ci permette di
sfuggire alla solitudine.
L'amore è un'esperienza che disorienta, è
la congiunzione psichica di due poli scissi, di due anime.
Ogni essere ha una sua vita, una luce a
cui tendere, ogni amore è unico, individuale ed irripetibile.
Se si ha paura di amare, di rimanere
imprigionati in una ragnatela troppo fitta, se le parole non arrivano alle
labbra, ma si fermano in fondo al cuore, ricordiamoci quello che dice Prèvert:
"amano davvero quelli che tremano a dire TI AMO".
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