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venerdì 26 aprile 2013

DELIRIUM, DEMENZA, DISTURBI AMNESTICI E ALTRI DISTURBI COGNITIVI


Delirium: il delirium viene tipicamente descritto come un'alterazione della coscienza; chi ne soffre, talvolta in maniera improvvisa, ha grande difficoltà a concentrarsi e a focalizzare l'attenzione e non riesce a mantenere coerente e finalizzato il flusso dei suoi pensieri. Nelle prime fasi del delirium la persona appare spesso irrequieta, specie di notte. Il ciclo sonno-veglia è sovente alterato e la persona è sonnolenta durante il giorno, mentre durante la notte è agitata. In genere le notti insonni e il buio peggiorano la situazione. Sono frequenti gli incubi. Le persone che soffrono di delirium sono incapaci di impegnarsi in una conversazione poiché la loro attenzione è labile e il loro pensiero frammentato. Nei casi più gravi l'eloquio è divagante e incoerente. Smarriti e confusi, alcuni individui affetti da delirium possono perdere la capacità di orientarsi nel tempo e nello spazio e di riconoscere le persone. Talvolta la loro capacità di attenzione è talmente labile che diventa impossibile porre loro domande per indagarne la capacità di orientamento.
Sono comuni deficit della memoria, specialmente di quella a breve termine (vedi glossario). Nell'arco della giornata, tuttavia, tali persone hanno degli intervalli di lucidità durante i quali sono vigili e coerenti. Questi momenti nel corso della giornata contribuiscono a distinguere il delirium dalla demenza. Molto frequenti sono anche le alterazioni percettive; inoltre gli individui possono scambiare situazioni non familiari per familiari, per esempio affermando di trovarsi a casa anziché in ospedale. Sebbene i deliri e le allucinazioni siano comuni, in particolar modo le allucinazioni visive e visivo-uditive, essi non sono sempre presenti. Gli individui che soffrono di delirium sono molto instabili dal punto di vista emozionale e possono passare con rapidità estrema da uno stato emotivo all'altro: ansia, depressione, paura, collera, euforia e irritabilità. Sono frequenti anche manifestazioni come febbre, vampate al volto, pupille dilatate, tremori, tachicardia, sbalzi di pressione e incontinenza delle urine e delle feci. Il delirium può presentarsi in persone di ogni età, ma è più comune tra i bambini e gli anziani. Risulta che il 10-15% degli anziani ricoverati nei reparti di chirurgia sviluppa il delirium dopo aver subìto un intervento chirurgico (Miller, 1981). Sebbene i tassi di incidenza siano estremamente variabili, anche considerando i valori più bassi è chiaro che il delirium rappresenta un grave problema per gli anziani. Il tasso di mortalità per il delirium è elevato; circa il 40% dei pazienti muore, o per la condizione che ha causato il delirium o per l'instaurarsi di un grave stato di astenia (vedi glossario) (Rabins e Folstein, 1982).
Demenza: questo disturbo, impropriamente chiamato comportamento senile, consiste in un graduale deterioramento delle capacità intellettive fino al punto in cui risultano compromessi il funzionamento sociale e lavorativo. La difficoltà a ricordare le cose, specialmente gli eventi recenti, è il sintomo più rilevante della demenza. Alcuni individui che soffrono di demenza possono lasciare incompiuti dei compiti poiché dopo un'interruzione dimenticano di tornare a quello che stavano facendo. Può accadere che un genitore non ricordi più il nome di un figlio, o dimetichi addirittura di avere dei figli, e quando questi lo vanno a trovare può non riconoscerli. I soggetti con demenza possono perdersi in un ambiente familiare. Inoltre la loro capacità di giudizio risulta spesso alterata, e hanno difficoltà a comprendere le situazioni, a pianificare delle attività o a prendere delle decisioni.
Essi non si comportano più nel modo abituale e perdono il controllo deli loro impulsi; possono usare un linguaggio volgare, raccontare barzellette sconvenienti, rubare nei negozi e fare proposte sessuali a estranei. La capacità di pensiero astratto si deteriora, mentre le alterazioni nella sfera emozionale sono comuni e comprendono i sintomi della depressione, l'appiattimento dell'affettività e sporadiche crisi emozionali. Risulta possibile che essi presentino anche un deterioramento delle funzioni del linguaggio, che si manifesta in un eloquio vago o vuoto e nell'incapacità di ricordare il nome di oggetti familiari. Possibili sono anche alterazioni delle capacità motorie, come lavare i denti con lo spazzolino o vestirsi. La demenza può essere progressiva, statica o remittente, a seconda della causa. Molte persone affette da demenza progressiva rimangono isolate e apatiche. Nella fase terminale della malattia la personalità perde in vivacia e integrità; i parenti e gli amici riferiscono che la persona non è più la stessa. Nelle ultime fasi la persona non è più consapevole di ciò che la circonda. La prevalenza della demenza aumenta con l'avanzare dell'età. Uno studio svolto negli Stati Uniti ha rilevato una presenza dll'1% nella fascia di età compresa tra i 65 e i 74 anni, del 4% tra i 75 e gli 80 anni e del 10% dopo gli 80 anni (George e altri, 1991).



Riferimenti bibliografici:
George, L.K., Landoman, R., Blazer, D.G., Anthony, J.C. (1991). Cognitive impairment. In L.N. Robins & D.A. Regier, Psychiatric Disorders in America. New York: Free Press.
Miller, H.R. (1981). Psychiatric morbidity in elderly surgical patients. British Journal of Psychiatry, 128, 17-20.
Rabins, P.V., Folstein, M.F. (1982). Delirium and dementia: Diagnostic criteria and fatality rates. British Journal of Psychiatry, 140, 149-153.

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