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lunedì 21 maggio 2012

L’INVESTIMENTO IN FORMAZIONE. LA DIRETTIVA FRATTINI[1]


di Giuseppina D’Auria

Si è tenuta l'11 settembre 2001 a Roma, presso la Scuola Superiore dell'Amministrazione dell'Interno, la Conferenza del Ministro per la Funzione Pubblica On. le Franco Frattini[2] sul tema: L'importanza strategica della formazione nella Pubblica Amministrazione per il cambiamento organizzativo. Le conferenze sono occasioni speciali che la Scuola Superiore favorisce e promuove con autorevoli personaggi della comunità scientifica nazionale e internazionale.
Gli incontri sono attivati per garantire un dibattito sereno e proficuo sui temi di maggior interesse ed attualità. La Scuola Superiore dell’Amministrazione dell’Interno, istituita nel 1980, è Istituto di alta cultura e formazione. Provvede alla formazione, all’aggiornamento didattico e culturale del personale del Ministero dell’Interno e di altre amministrazioni pubbliche nazionali ed estere. Le attività possono svolgersi anche in favore di giovani laureati per stimolarne la cultura istituzionale e favorirne l’ingresso nel mondo del lavoro. La Scuola promuove, altresì, attività di partenariato con istituzioni pubbliche e private, nazionali ed estere. In particolare, la Scuola svolge i seguenti interventi formativi differenziati: 
per il personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno
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Corsi per assicurare la formazione del personale della carriera prefettizia dall’inizio e durante lo svolgimento dell’intera carriera
- master in collaborazione con le Università per arricchire la professionalità dei funzionari, attraverso il perfezionamento delle conoscenze su specifiche tematiche collegate a innovazioni normative e gestionali
- corsi per attuare i processi di riqualificazione ed aggiornamento professionale per il personale contrattualizzato.
Nel periodo dal 1° gennaio al 31 agosto 2000 sono stati predisposti e attuati 102 moduli didattici, cui hanno partecipato complessivamente 2883 frequentatori, per un totale di 85403 ore di attività didattica.
per i Segretari Generali delle Comunità Montane
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Corsi di formazione permanente che forniscono ai destinatari gli elementi di conoscenza e di approfondimento necessari per operare negli enti di servizio.
Provvede, inoltre, alla:
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organizzazione periodica di seminari, conferenze, incontri, convegni di studio e tavole rotonde, a livello nazionale ed internazionale, tra rappresentanti delle Amministrazioni pubbliche e del mondo accademico
- realizzazione di attività di partenariato con istituzioni pubbliche e private, nazionali ed estere, anche nei compiti di ricerca e studio
- realizzazione di tirocini di formazione ed orientamento per giovani laureati
- realizzazione di pubblicazioni periodiche. In particolare, la S.S.A.I. pubblica una rivista quadrimestrale di cultura professionale "Instrumenta"[3], i "Quaderni della Scuola"[4], i "Manuali della Scuola"[5], nonché un bollettino mensile di informazione "Veientana News".
L'attualità del tema affrontato ha fornito lo spunto al Ministro per sottolineare come la formazione debba essere intesa, oltre che cardine fondamentale e strategico, quale un vero e proprio "investimento per la Pubblica Amministrazione". In particolare il ministro ha evidenziato la centralità di una formazione per la classe dirigente intesa come cultura del servizio e promozione della "cultura del fare nell'azione amministrativa". In questo senso il ministro ha posto l'accento sul ruolo della formazione continua, che con l'ausilio di sempre più adeguate metodologie sia vero investimento per la crescita di un'amministrazione che deve essere sempre "più vicina ai cittadini".  
"Dalla formazione - ha dichiarato - può nascere un nuovo senso dello Stato, inteso come grande struttura di servizio per il cittadino"[6]: Qualità e semplificazione della normazione e dei rapporti con i cittadini sono altri temi toccati dal ministro per consentire il raggiungimento degli obiettivi prefissati e, tra le altre proposte, l'istituzione di una Scuola Internazionale dell'ONU per formatori della sicurezza transnazionale. Il ministro ha quindi parlato della qualità della formazione, ponendo l'accento sull'imprenscindibilità di una buona formazione da un'azione di valutazione della stessa, soprattutto da effettuare come impatto dell'intervento formativo sull'azione amministrativa.
La Direttiva Frattini si configura come un nuovo paradigma e potrà rappresentare, se tempestivamente recepita e correttamente realizzata, un momento significativo sia per lo sviluppo delle attività di formazione nelle organizzazioni pubbliche, sia per lo stesso riposizionamento di tali
attività nell’ambito di una più vasta strategia di cambiamento e modernizzazione della PA italiana.
La formazione, spesso Cenerentola nelle organizzazioni, viene profondamente rivalutata e vista come il principale strumento per mantenere ed accrescere il valore delle risorse invisibili (intangible assets) in linea con le finalità generali dell'organizzazione. Finalità che discendono dalla mission dei singoli dicasteri e devono essere guidate dall’indirizzo politico generale per il cambiamento della
Pubblica Amministrazione.
L’orientamento strategico impresso dalla Direttiva alla formazione si riflette coerentemente sulla valutazione. Troppe volte la valutazione della formazione è intesa con valutazione del “rendimento interno” delle azioni formative, in termini di soddisfazione e gradimento espresso da parte dei diretti fruitori. Si tratta certo di un aspetto rilevante, ma non significativo del cambiamento indotto nei partecipanti nel senso voluto a livello di progettazione dell'azione formativa. La Direttiva sottolinea come l'accento debba essere posto sulla valutazione della formazione non solo come rendimento interno al processo formativo, ma anche e soprattutto in termini di coerenza tra azioni formative ed obiettivi dell’organizzazione, che trovano la loro espressione nella Direttiva generale per l’attività amministrativa e per la gestione.
Sono i cittadini che, in definitiva, valutano gli investimenti in formazione, in termini di efficienza ed efficacia dei servizi resi dalla PA. E sono i cittadini che determinano il successo di un programma di governo e l’indirizzo politico che si esprime naturalmente nella Direttiva generale annuale.
La Direttiva generale, quindi, è la sede propria per definire e comunicare obiettivi e priorità dei singoli dicasteri e del Governo nella sua interezza, sia alle pubbliche amministrazioni, sia ai cittadini elettori. L’insieme delle direttive emanate da tutti i Ministeri individuano le priorità fondamentali che il Governo assume come impegni nei confronti della cittadinanza, ed alla soddisfazione di tali priorità derivanti dall’indirizzo politico devono essere orientati gli investimenti in formazione.
Pure logica è la conseguenza di tale impostazione: ciò che può essere valutato come un beneficio per il singolo soggetto che segua un corso - ad esempio, il ritorno in termini di apprendimento - non risulta essere necessariamente un beneficio per il Ministero, e nella valutazione della formazione come un investimento finalizzato alla realizzazione degli obiettivi istituzionali delle singole amministrazioni interessa l'organizzazione nel suo complesso, e in definitiva la valutazione espressa dal cittadino che usufruisce dei servizi pubblici.
In termini generali, la Direttiva integra, in ottica manageriale, il concetto di beneficio per il singolo formando con il concetto meno preciso, eppure estremamente significativo, di beneficio per il cittadino, destinatario finale dell’attività amministrativa. In tal modo la Direttiva intende introdurre una nuova dimensione di valutazione della formazione secondo la categoria di eccedenza dei benefici sui costi, o una categoria affine implicita in un criterio di investimento.
La formazione deve essere uno strumento di supporto ai processi di cambiamento: agendo sull'intera organizzazione e sulla sua cultura promuove una costante tensione verso l’efficienza e l’efficacia della gestione, diviene una leva dello sviluppo organizzativo, un elemento centrale dell’innovazione della gestione, un modo per generare cambiamento, rendendo concreta quella tensione all’economicità fondamentale in ogni processo di responsabilizzazione della risorsa umana e di decentramento delle decisioni. Per risultare efficace, deve discendere direttamente dalle strategie, operare di concerto con i meccanismi operativi (pianificazione, controllo, comunicazione), nell’ambito di strutture snelle e flessibili, orientate ai risultati, centrate non già sulla conformità alla norma bensì sul riconoscimento della centralità del cittadino e dei bisogni della comunità.
La Direttiva introduce e regola un nuovo paradigma di formazione: non più spesa, ma investimento permanente in capitale umano, dimensione costante e fondamentale del lavoro, strumento essenziale nella gestione delle risorse umane nella finalità di conciliare il diritto individuale all’istruzione con gli obiettivi istituzionali delle singole amministrazioni.
La valutazione della formazione diviene così la valutazione degli investimenti in formazione.



[1] L’investimento in formazione della pubblica amministrazione. La direttiva Frattini, in www.ssai.net  del  13 settembre 2001.
[2] Laureato in giurisprudenza a 22 anni presso l'Università "La Sapienza" di Roma. Ha collaborato con le Cattedre di Diritto Civile del prof. M. Giorgianni e del prof. C.M. Bianca; è autore di numerosi articoli scientifici in materia di diritto processuale amministrativo, di contratti, di forniture e appalti pubblici.. Procuratore dello Stato nel 1981, Avvocato dello Stato nel 1984 presso l'Avvocatura Generale dello Stato. Magistrato del T.A.R. in Piemonte fino alla nomina a Consigliere di Stato avvenuta per concorso pubblico nel 1986. Consigliere Giuridico del Ministro del Tesoro dal 1986 e poi, nel 1990 e 1991, del Vicepresidente del Consiglio; nel 1993 diventa Vice Segretario della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Nel 1994, a 37 anni, è Segretario Generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri e l'anno successivo Ministro per la Funzione Pubblica e gli Affari Regionali.
Nel settembre 1996 è eletto all'unanimità Presidente del Comitato Parlamentare per i Servizi di informazione e sicurezza e per il segreto di Stato.
Nel 1997 è eletto Consigliere Comunale a Roma, incarico da cui si dimette nell'agosto 2000. Fa parte del Comitato di Presidenza di Forza Italia (1998) e coordina il gruppo di lavoro permanente per le regioni governate dalla coalizione della "Casa delle Libertà". Deputato della Casa della Libertà, eletto nel collegio proporzionale del Veneto 2, elezioni del 13 maggio 2001. Dal giorno 11 giugno 2001 è Ministro per la Funzione Pubblica e per il Coordinamento dei Servizi di Informazione e Sicurezza., in www.ssai..net
[4] Quaderni della scuola,  in www.ssai.net/pub/quad/quad.htm 
[5] Manuali della scuola, in www.ssai.net/pub/manu.manu.htm
[6] Franco Frattini, Conferenza alla Scuola Superiore dell'Amministrazione dell'Interno (S.S.A.I), in  www.cittadinitalia.it

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