di Giuseppina D’Auria
Il termine "formazione" ha sostituito nel
panorama pedagogico odierno quello tradizionale di "educazione". Lo
slittamento terminologico implica un mutamento concettuale: si è passati
infatti dall’e-ducere, e quindi dall’azione esclusivamente intenzionale,
dirigistica di un soggetto su di un altro, all’idea di uno sviluppo organico
del soggetto, autonomo e regolato, visto come evento dinamico, appunto come
"processo". Alla modifica lessicale corrisponde una ridefinizione
della pedagogia in senso scientifico, evidenziata dalla sostituzione di una
nozione culturalmente non neutrale e sottoposta a implicazioni sia di carattere
ideologico che metafisico (educazione intesa come conformazione sociale o come
processo interiore), con una nozione di "processo formativo" in cui
giocano un ruolo importante le potenzialità peculiari di ogni soggetto e la sua
intenzionalità. Tornando al discorso sul processo di formazione si può quindi
parlare di un paradigma integrato, attento alle molteplici variabili che
intervengono nei processi di crescita degli individui in senso cognitivo e
affettivo-relazionale, che nasce dalla intersezione tra scienze umane, scienze
biologiche e coscienza filosofica. La formazione viene vista oggi sia come
apprendimento, cioè come modificazione stabile del comportamento, che come
socializzazione e inculturazione, quindi integrazione sociale e acquisizione di
modelli culturali. Essa presenta dunque un aspetto individuale che chiama in
causa ricerche di tipo biologico e psicologico, ed un aspetto sociale e
culturale che è necessario studiare con indagini di natura sociologica ed
antropologica. Da qui l’articolazione del sapere pedagogico in più discipline e
l’incontro con saperi specializzati come la psicologia, l’antropologia, la
sociologia e la biologia da cui attinge sia strumenti e metodi d’indagine, che
contributi utili alla propria riflessione. Nel rapporto con la psicologia, il
sapere pedagogico ha acquisito conoscenze importanti nei settori dell’indagine
psicologica relativa allo sviluppo, all’apprendimento e alla comunicazione
interpersonale. Ha inoltre acquisito coscienza del fatto che è necessario
approfondire lo studio dell’interazione tra contenuti curricolari e processi
cognitivi del soggetto, cioè tra il contenuto scientifico e culturale di cui
l’allievo deve appropriarsi e le modalità genetiche e specifiche con cui il
soggetto costruisce le proprie conoscenze, anche in considerazione
dell’esistenza nell’uomo di una molteplicità di stili cognitivi.
La riflessione sociologica poi, ha fornito alla pedagogia
importanti contributi relativi alla capacità di leggere da una prospettiva
diversa l’interdipendenza tra sistema sociale e sistema educativo e di
individuare le interazioni, anche conflittuali, che si creano tra i soggetti
sociali coinvolti lungo i vari segmenti su cui si snodano i processi di
socializzazione e di formazione.
D’altra parte, la scoperta della rilevanza sociale
dell’educazione, ha comportato una specifica attenzione della riflessione
sociologica ai problemi educativi; tra i temi affrontati dalla sociologia
dell’educazione, particolare rilevanza ricopre quello relativo al rapporto tra
selezione scolastica e appartenenza di classe, quindi al rapporto tra sistemi
formativi e classi sociali.
La sfida più difficile è quella di riuscire a realizzare
un processo di formazione alla complessità, inteso sia come adattamento ad essa
e interiorizzazione della varietà e variabilità delle relazioni che si
stabiliscono in ogni sistema sociale, sia come capacità di produrre innovazioni
e gestire il cambiamento in maniera critica e creativa.
Nonostante l'incremento dei flussi turistici, per gli
operatori che lavorano su turisti stranieri, gli sbocchi professionali in
questo settore sono limitati. Le figure professionali "classiche" (la
guida turistica, l'interprete e l'accompagnatore) hanno uno scarso spazio
occupazionale e non sono ancora emersi nuovi profili professionali
caratterizzati dalla capacità di valorizzare attività turistiche grazie a doti
di imprenditorialità ed organizzazione. Ad esempio oggi i viaggi e le
permanenze nella provincia di Arezzo vengono, in prevalenza, gestite all'estero
da operatori turistici stranieri.
Non esiste quindi un numero consistente di operatori turistici che lavorano nella provincia, scarseggiano anche le cooperative e le imprese sociali legate al turismo. C'è una modesta offerta locale di escursioni per gruppi di turisti. Alcuni dei corsi di formazione degli anni passati non hanno avuto il riscontro occupazionale sperato.
Non esiste quindi un numero consistente di operatori turistici che lavorano nella provincia, scarseggiano anche le cooperative e le imprese sociali legate al turismo. C'è una modesta offerta locale di escursioni per gruppi di turisti. Alcuni dei corsi di formazione degli anni passati non hanno avuto il riscontro occupazionale sperato.
Hanno maggiore fortuna i manager commerciali di agenzia
turistica e gli operatori di agenzia turistica. Negli ultimi anni si sono moltiplicate
soprattutto le agenzie che offrono pacchetti turistici per chi vuole viaggiare
all'estero. Anche se attualmente la situazione è di stagnazione da un punto di
vista occupazionale, è possibile indicare delle figure professionali che
potrebbero avere successo in un breve futuro: a) La gestione di strutture
alberghiere qualificate e moderne, collocate in posti strategici e legate
all'offerta di una vasta gamma di servizi ed attrattive. Per esempio, manca un
campeggio nelle vicinanze della città di Arezzo (il più vicino è a Bucine).
b) L'utilizzo della telematica per rafforzare agenzie turistiche di "incoming", ossia per attrarre turisti nordeuropei, americani e giapponesi tramite l'offerta di viaggi organizzati.
La sfida è quella di riuscire a piazzare direttamente le risorse turistiche di una località italiana all'estero senza la mediazione di agenzie di viaggi straniere. Alcune figure professionali legate a queste tematiche sono l'operatore di servizi informatici nel settore turistico, il tecnico di servizi telematici per il turismo e il tecnico di comunicazione multimediale per il turismo.
b) L'utilizzo della telematica per rafforzare agenzie turistiche di "incoming", ossia per attrarre turisti nordeuropei, americani e giapponesi tramite l'offerta di viaggi organizzati.
La sfida è quella di riuscire a piazzare direttamente le risorse turistiche di una località italiana all'estero senza la mediazione di agenzie di viaggi straniere. Alcune figure professionali legate a queste tematiche sono l'operatore di servizi informatici nel settore turistico, il tecnico di servizi telematici per il turismo e il tecnico di comunicazione multimediale per il turismo.
c) Attività di tipo commerciale e di ristorazione legate
alla creazione di itinerari turistici specifici quali la via del vino,
dell'oro, dell'artigianato o itinerari legati ad attrattive artistiche,
ambientali e a centri religiosi. La concentrazione di servizi e strutture lungo
delle direttive di questo genere permetterebbe di allungare la durata dei
flussi turistici. Per esempio, alcune imprese alimentari in Casentino e
Valtiberina stanno trasformando l'immagine della loro produzione. Alcuni
prodotti (miele, marmellata, funghi, salumi) vengono ora messi sul mercato come
prodotti tipici, valorizzandone la qualità e specificità, e non più come
alimenti di provenienza generica.
Sono anche in espansione attività artigianali locali
finalizzate al turismo.Una figura professionale legata a queste tematiche è il
tecnico di marketing turistico.
d) Lavori di traduzione legati soprattutto al turismo
commerciale. Alcune figure professionali legate a queste tematiche sono
l'interprete turistico e l’esperto in lingua commerciale, di solito si
predilige la lingua inglese.
Fare l'operatore turistico oggi richiede la capacità di
presentare le attrattive della propria realtà locale sul mercato turistico
globale. In pratica, sono richieste: una creatività per promuovere il turismo,
conoscenze di lingue straniere, competenze in analisi di mercato e di
progettazione di pacchetti turistici diversificati. In sintesi una buona
preparazione professionale o formazione e tanta creatività e spirito
imprenditoriale. A noi italiani queste
doti non mancano: siamo maestri nell’arte di risolvere i problemi con il minimo
mezzo ottenendo il massimo risultato ovvero nell’arte di arrangiarsi. A supporto
di queste nostre doti artistiche dobbiamo con grande umiltà e
lungimiranza attrezzarci attraverso la formazione. Genericamente, qualsiasi
percorso formativo prevede un’articolazione che promuove un passaggio continuo
dal sapere al fare all’essere. Grazie alla guida del Team
di docenti esperti, le conoscenze e le competenze, in qualsiasi corso di
formazione, verranno apprese in modo pratico e concreto attraverso
esercitazioni, simulazioni, role-playing, case-study. Grazie alla
presenza ed agli interventi continui di Testimonials aziendali, quali
responsabili della Gestione, Formazione e Selezione del Personale di aziende di
rinomata importanza nazionale, si consentirebbe ai corsisti di entrare nel vivo
di realtà aziendali avendo un continuo e diretto confronto con il mondo
professionale. La comunicazione ed il confronto continuo, nel gruppo dei
partecipanti, sarebbero stimolati grazie a numerosi “momenti” di elaborazione
concreta di tecniche e strumenti spendibili nella vita professionale. Sarebbe
opportuna la frequenza di Stage in modo da consentire a tutti i
partecipanti di sperimentare attivamente le conoscenze e le skills
acquisite e di intraprendere un percorso che costituirà un canale privilegiato
per l’inserimento professionale.
Prendendo ad esempio il programma di Master in Scienze
del Turismo e Comunità Locali, presentato dal Polo Tecnologico Nettuno
dell’Università Bicocca di Milano, ci si rende conto, attraverso una breve e
sommaria analisi della descrizione della figura professionale in uscita, che il
corso di laurea rinnova e sviluppa le conoscenze e le competenze pratiche dei
più tradizionali operatori turistici: dalla guida turistica al direttore
d'albergo al meeting planner, dal ristoratore al food & beverage
manager, dal responsabile marketing dei tour operator all'informatore
turistico presso le Apt, ecc. In particolare, il Corso di laurea è
specializzato nell'accompagnare gli enti locali e le imprese del ricettivo
nella realizzazione di attività volte a rafforzare la capacità attrattiva e le performances
aziendali dell'incoming, infatti, il Corso di Laurea forma operatori
turistici innovativi in grado di esercitare le seguenti attività:
- tour operator dell'incoming: mette in rete beni
e servizi per progettare, gestire e realizzare nuovi pacchetti turistici
incentrati sulla valorizzazione delle risorse e delle imprese locali;
- tour operator del turismo sostenibile: mette in
rete beni e servizi per progettare, gestire nuovi pacchetti turistici
incentrati sullo sviluppo sostenibile, con particolare riferimento alle
tecniche di management territoriale allo scopo di salvaguardare le risorse
naturali e culturali per le future generazioni;
- esperto in marketing management dell'agriturismo
e del turismo rurale con particolare competenza nell'organizzare e promuovere i
prodotti tipici e le strutture ricettive e commerciali complementari;
- animatore socio-culturale del territorio: opera
all'interno delle pubbliche amministrazioni e dei consorzi per facilitare la
collaborazione tra gli attori locali nel promuovere una località, integrando le
risorse e i servizi del territorio;
- esperto in marketing territoriale turistico: sa
reperire risorse finanziarie e attrarre investitori nelle aree di ricezione per
favorire lo sviluppo turistico delle comunità locali;
- programmatore e gestore dell'albergo diffuso: opera, in
concerto con le aziende di compravendita immobiliare o come lavoratore
autonomo, nella valorizzazione turistica delle seconde case o rivitalizza le
vecchie dimore in ambito rurale o urbano ai fini turistici;
- organizzatore di eventi culturali e spettacolari
all'interno dei sistemi turistici locali collaborando con gli enti locali;
- operatore dell'accoglienza nei servizi aggiuntivi
(ristoranti, bookshop, merchindising) realizzati a supporto della
valorizzazione dei beni culturali di proprietà statale ed ecclesiastica;
- esperto in e-commerce turistico e in nuove reti
comunicative dell'offerta locale e, per finire, si proposta Fiavet crea la
figura di Consulente di impresa turistica.
Attraverso queste brevi considerazioni si percepisce
l’immenso universo di possibilità lavorative che potrebbero aprirsi a tutti
coloro che sono disposti ad investire in sé stessi e nella formazione; tale
investimento dovrebbe intendersi quale risorsa principale e necessaria alla
lotta selettiva del mercato del lavoro.
La Sociologia del mercato del lavoro intende “fornire una
buona conoscenza dei principali problemi dell’occupazione e della
disoccupazione in Italia in una prospettiva comparata a livello europeo. Poiché
il mercato del lavoro è parte della società, caratteristiche e comportamenti
dei lavoratori e delle persone in cerca di lavoro sono sempre visti in
relazione alle strutture familiari e agli interventi pubblici (il welfare
state), oltre che alle tendenze del sistema economico. Particolare
attenzione è stata posta alla nuova presenza delle donne, al ruolo
dell'istruzione, al settore dei servizi, ai recenti mutamenti nelle forme di
occupazione (part-time, lavori temporanei e atipici) e nella qualificazione
professionale, e alle misure di politica del lavoro a livello locale.
Alla fine del percorso di studio lo studente dovrebbe:
possedere gli strumenti essenziali per analizzare il mercato del lavoro a
livello locale: dai bisogni di manodopera da parte delle imprese alla
disponibilità di forza lavoro, con particolare riguardo al settore del turismo;
saper entrare in rapporto con i servizi per l’impiego e con le altre agenzie di
intermediazione di manodopera (lavoro interinale, enti di formazione e di collocamento
privato); saper gestire i problemi di incontro tra domanda e offerta di lavoro
con particolare riguardo al settore del turismo”[1].
Anche la Psicologia del Turismo è di supporto alle
professioni nel settore turistico e lo si può evincere dalla rosa di
possibilità offerte agli studenti dallo studio della materia in oggetto. Gli
scopi sono quelli di “sviluppare le fondamentali conoscenze concernenti la
psicologia del comportamento turistico. Analizzare le motivazioni individuali,
di gruppo e sociali al turismo. Acquisire gli
strumenti d'analisi dei bisogni e del livello di soddisfazione del
turista per una gestione manageriale ed imprenditoriale del fenomeno turistico
e per la gestione delle risorse umane operanti nel settore. Fornire le
competenze comunicative di base per stabilire relazioni multiculturali e
intergenerazionali. Analizzare i profili di personalità e le competenze
distintive delle figure professionali emergenti. Esaminare i modelli formativi
più idonei al rinnovamento dell'immagine turistica nazionale nel contesto
economico europeo ed internazionale”[2].
Altra disciplina scientifica che ci viene in aiuto nella
formazione e qualificazione professionale degli operatori turistici e di qualsiasi manager o imprenditore di PMI
è “l’organizzazione aziendale: si propone di: a) fornire gli strumenti per
interpretare le problematiche organizzative in termini di esigenze strategiche
e ambientali, di strutture, di ruoli e competenze e di comportamenti
individuali; b) di sviluppare una capacità di progettare assetti organizzativi
generali o di specifiche attività aziendali, anche di tipo esecutivo”[3].
Lo studio della normativa in materia di legislazione
ambientale, in materia di turismo e di uso sostenibile delle risorse è
fondamentale per l’arricchimento e il completamento della preparazione di tutti coloro che intendano lavorare con
professionalità. Infatti consente una “conoscenza adeguata delle attuali
problematiche più rilevanti riguardanti l’Unione europea: Il Trattato di
Amsterdam, La comunitarizzazione di Schengen e la libera circolazione delle
persone, Revisione della sussidiarietà,
Politica estera e sicurezza comune, La Commissione
europea da Delors a Prodi, Il trattato di Nizza dell'Unione Europea, La Carta
dei diritti fondamentali, L'avvio dell'Unione economica e monetaria e la
realizzazione dell'Euro, Il grande allargamento dell'Unione Europea, La
Convenzione per la Costituzione Europea”[4].
E poi altre discipline, quali le economico aziendali e l’economia dell’ambiente che mirano a fornire
agli studenti le nozioni essenziali e gli strumenti di valutazione critica
delle conseguenze ambientali delle scelte economiche; stimolare una attiva
partecipazione in termini di analisi matura e consapevole degli eventi
eco-rilevanti della cronaca economica. La geografia del turismo che permette di
riflettere sull'origine e l'evoluzione del fenomeno turistico, considerandone
gli effetti sui territori interessati, nonché sui loro abitanti nella sua
evoluzione storica, nei suoi caratteri sociali e culturali generali, nei suoi
rapporti con l'ambiente naturalistico e antropico ove esso si svolge e sugli
stessi turisti, generando negli studenti la disponibilità a considerare il
turismo non solo nei suoi aspetti economici, ma anche in quelli culturali e
sociali. I corsi di formazione professionale e quelli di alta formazione o
universitari si propongono di esaminare le linee portanti della vigente
legislazione turistica e di fornire gli strumenti idonei ad interpretare la
contrattualistica fondamentale utilizzata in questo settore. Andando proprio
nello specifico notiamo che si studia
anche la Cartografia turistica poiché le mappe sono strumenti importanti per il
management turistico almeno da tre punti di vista: come mezzo di registrazione
e archiviazione di informazioni; come strumento per l'analisi della
localizzazione e della distribuzione nello spazio; come veicolo per la
diffusione e per l'utilizzo finale di informazioni strutturate relative ad un
territorio. Le tecniche studiate mirano ad inquadrare gli attori del
sistema turistico soffermandosi, in particolare, anche sull'attività svolta
dalle imprese di viaggio. L'obiettivo è quello di analizzare le fasi gestionali
strategiche ed operative delle imprese di viaggio, procedendo ad esaminare le
attività svolte e le interrelazioni con i diversi operatori del sistema
turistico, avvalendosi anche di case history apportate da specifici
operatori del settore.
In prospettiva diversa ma con la stessa finalità
formativa al turismo lo studente potrebbe analizzare, studiando l’Economia e
Gestione delle Imprese ricettive e ristorative,
i principi e le regole economiche che sottostanno e governano le imprese
ricettive e ristorative, con particolare attenzione alle diversità di organizzazione
presenti nelle aziende in dipendenza della loro dimensione. Si intende fornire
un quadro del sistema turistico nel quale le aziende operano con diverse
particolari esigenze, illustrando i vari modelli di direzione delle imprese.
Una parte del corso è dedicata ai principi manageriali che si fondano nel
corretto ed organizzato controllo di gestione fino a giungere alla valutazione
e al "Ritorno dell'Investimento-R.O.I.", passando attraverso la
valorizzazione delle risorse umane e l'orientamento al mercato dell’intera
azienda. Ancora si potrebbe studiare il turismo urbano al fine di acquisire le
tecniche più semplici di visualizzazione delle risorse socio-territoriali e
ambientali per uno sviluppo turistico delle comunità locali secondo i principi
de turismo sostenibile e del marketing territoriale turistico, affrontando
cronologicamente il tema complessivo della rappresentazione iconografica del
turismo urbano che risulta di grande interesse sia in termini puramente visivi
che sul piano sociologico.
Nel generale progetto di ristrutturazione dei corsi
universitari un ruolo cospicuo è occupato dai Diplomi Universitari, le
cosiddette lauree brevi, che, nati già nell'A.a. 1992-1993 come banco di prova
dell'autonomia universitaria con l'intento di fornire profili professionali
altamente qualificati, costituiscono di fatto ma in via provvisoria, almeno
nella denominazione, il primo livello del nuovo sistema di istruzione
universitaria, raccordabile con un secondo livello (equivalente in molti casi
alla laurea attuale) ed eventualmente con il dottorato di ricerca.
In attesa che venga attuata questa sorta di
"rivoluzione", che in ogni caso ha lo scopo di ridefinire la
struttura dei corsi di studio delle università italiane e di armonizzare i
percorsi formativi con lo standard europeo (secondo le direttive contenute
nell'art. 126 del Trattato di Maastricht e nella Dichiarazione della Sorbona,
sottoscritta congiuntamente da Italia, Inghilterra, Germania e Francia il 25
maggio 1998), i D.U. già attivati nelle università sperimentano concretamente
la fattiva interazione fra le tradizionali strutture didattiche del mondo
accademico ad alto contenuto teorico-scientifico e le realtà produttive del
mondo del lavoro: le prime mettono a disposizione un patrimonio culturale,
solidamente acquisito attraverso la ricerca; le seconde, un sapere pratico e
moduli applicativi volti a favorire un sollecito inserimento dei giovani nella
società”[5].
Tra l'enorme potenziale economico del turismo in Italia e
la valorizzazione dello sterminato patrimonio culturale del nostro Paese vi è
stata finora una cesura istituzionale: se l'università ha saputo contribuire
alla preparazione di tour operators da un lato e di funzionari del
Ministero dei BB.CC. e delle Soprintendenze dall'altro, con l'istituzione di
Diplomi specifici, non è stata, invece, altrettanto pronta a inserirsi nella
formazione di quelle figure professionali che costituiscono il trait d'union
fra un bene culturale, di qualsiasi natura (un museo, un parco, una fabbrica,
una villa, un monumento in genere) e la corretta fruizione dell'opera. Tra la
conservazione e la fruizione sta la conoscenza. Ma la conoscenza, che deriva
dalla ricerca scientifica, va anche divulgata correttamente attraverso
operatori che siano addestrati a muoversi non solo fisicamente, ma anche intellettualmente,
e a guidare gli altri, gli esterni, i turisti, magari frettolosi e
superficiali, a una visione consapevole e matura della realtà che ci circonda.
Anna Pasqualini sostiene che “preparando i giovani a una corretta e consapevole
divulgazione del patrimonio artistico nazionale, si contribuisce alla sua
conservazione e valorizzazione, si favorisce la diffusione di prodotti
culturali molto spesso ignorati o sottovalutati, e si tutela chi legittimamente
vuole impiegare il suo tempo libero ampliando il proprio bagaglio culturale,
sottraendolo ai pericoli di un'illustrazione improvvisata, che, il più delle
volte, mortifica anziché esaltare la natura del monumento visitato”[6].
Infine, in attesa della definitiva approvazione della proposta legge di riforma
della legislazione nazionale del turismo, già discussa in Senato e attualmente
all'esame della Camera dei Deputati, i corsi possono offrire nuovi sbocchi
professionali in un settore economico in continua espansione, il che, in questi
momenti di grave crisi occupazionale soprattutto giovanile, non è poco.
[1]
Reyneri Emilio, (Professore Ordinario di
Sociologia del lavoro all'Università di Milano-Bicocca), finalità del programma del corso di
Sociologia del lavoro presso il Corso di Laurea a distanza in Scienze del
Turismo e Comunità locali, fonte Internet, http://www.facolta.sociologia.unimib.it/home.htm,
19/03/2003.
[2]
Albanese Antonietta (Professore Associato di Psicologia sociale Università di
Milano), finalità del programma del corso di Psicologia del Turismo presso
il Corso di Laurea a distanza in Scienze del Turismo e Comunità locali, fonte
Internet, http://www.facolta.sociologia.unimib.it/home.htm,
19/03/2003.
[3]
Costa Giovanni (Professore Ordinario di Organizzazione Aziendale all'Università
di Padova), Camuffo Arnaldo (Professore Straordinario di Organizzazione
Aziendale all'Università "Ca' Foscari" di Venezia), Compagno
Cristiana (Professore Straordinario di Strategie di Imprese all'Università di
Udine), finalità del programma del corso
di Organizzazione Aziendale presso il Corso di Laurea a distanza in Scienze del
Turismo e Comunità locali, fonte Internet, http://www.facolta.sociologia.unimib.it/home.htm,
19/03/2003.
[4]
Orsello Gian Piero (Professore di Organizzazione internazionale e diritto
dell’Unione europea all’Università di Roma),
finalità del programma del corso di Organizzazione internazionale.
L'Unione Europea: dai Trattati istitutivi alla Convenzione per la Costituzione
presso il Corso di Laurea a distanza in Scienze del Turismo e Comunità locali,
fonte Internet, http://www.facolta.sociologia.unimib.it/home.htm,
19/03/2003.
[5]Pasqualini
Anna (Presidente del D.U. in Beni Culturali per operatori turistici), Università
e impresa: a Tor Vergata un nuovo Diploma Universitario per il turismo,
Internet, http://wwwmasterturismo.uniroma1.it/opportun/#top,
19/03/2003.
[6]
Ibidem, 13/03/200.
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