Collegamenti telematici e
satellitari, sistemi elettronici e a stampa non solo sono ormai parte integrante
dell'economia della società, ma della società stessa abbracciano i valori, le
conoscenze, i sistemi normativi, in una parola la cultura. Gran parte delle
transazioni monetarie, infatti, avvengono ormai tramite un computer, così come
l'acquisizione di notizie, modelli di comportamento, valori e conoscenze viene
sempre più assunta tramite i nuovi mezzi di comunicazione via rete. L'esistenza
di mezzi capaci di mettere in contatto, spesso in tempo reale, una grande
quantità di individui è il prodotto di condizioni scientifiche, storiche e
sociali da cui tali mezzi in qualche modo dipendono, ma che essi stessi contribuiscono
a modificare.
La loro nascita in un contesto di industrializzazione avanzata ha a sua
volta contribuito a rafforzare alcuni caratteri del sistema postindustriale,
come, per esempio, l'affermarsi di bisogni funzionali a determinate strategie di
marketing. Analogamente, nel campo della comunicazione politica, le novità
conseguenti all'avvento dei mass media sono tali da rendere oggi improponibili
candidati nel passato giudicati eccellenti.
L'avvento di forme di comunicazione potenti come
quelle rappresentate dai mass media ha suscitato una serie di interrogativi
sulle possibilità di manipolazione dell'informazione da parte di chi detiene la
proprietà di tali mezzi, sugli effetti che questi producono nel pubblico (a cui
la comunicazione è rivolta come a un insieme indifferenziato di individui),
sull'analisi dei contenuti da essi trasmessi. Ci si è chiesti quali caratteri
specifici connotino la comunicazione di massa; se a essa siano legati effetti
positivi come la diffusione dell'informazione, o tendenze inevitabilmente
manipolatorie della pubblica opinione; come la comunicazione di massa incida
sulle forme tradizionali di comunicazione; se essa sia portatrice di sviluppo e
innovazione, o non piuttosto di un atteggiamento di quieta
passività.
In sintesi
Che cosa sono i mass media | Con l'espressione "mezzi di comunicazione di massa" si fa riferimento a strumenti come il cinema, la stampa, la pubblicità, la radio, la televisione, capaci di veicolare l'informazione a una pluralità di individui dispersi su un vasto spazio e per lo più non in rapporto tra loro. |
Origini e sviluppi dei media | Storicamente il fenomeno si è affermato intorno agli anni '30 del '900 (in seguito all'impiego di giornali, radio e cinema utilizzati a fini di propaganda dai regimi fascista e nazista), si è esteso durante la seconda guerra mondiale, è esploso intorno alla metà del secolo con l'avvento della televisione. |
Gli effetti della comunicazione di massa | Secondo Larsen, gli effetti dei mezzi di comunicazione di massa sono: lo sviluppo di agenzie di manipolazione simbolica, l'ampliamento del pubblico destinatario della comunicazione, la diffusione culturale, lo svecchiamento del linguaggio, la capacità di accrescere o diminuire la fama degli individui, l'accentuazione dei caratteri personali e l'attenzione all'immagine, la modificazione di alcuni caratteri della famiglia, l'aumentata visibilità dei beni materiali. |
Le teorie sui media | L'ampio dibattito sui mass media è riconducibile a diversi filoni di ricerca. |
La teoria critica | La teoria critica (T.W. Adorno, M. Horkheimer, J. Habermas ecc.) si sofferma sulla portata ideologica e manipolatrice dell'opinione pubblica. |
L'approccio culturale | L'approccio culturale (E. Morin) focalizza l'attenzione sul contenuto della comunicazione mass mediale (la cultura di massa) e sugli effetti prodotti nel pubblico. |
La teoria dell'egemonia | La teoria dell'egemonia (Althusser e Poulantzas) conduce un'analisi semiologica e strutturale della comunicazione mass mediale, al fine di smascherarne la portata ideologica. |
La scuola struttural-funzionalista | La scuola struttural-funzionalista (P.F. Lazarsfeld, B. Berelson, R.K. Merton ecc.) analizza la comunicazione mass mediale secondo molteplici direzioni: il tipo di ricezione che il pubblico ha del messaggio; la portata simbolica del messaggio; i caratteri tipici del mezzo; il ruolo esercitato dai rapporti microsociali nella percezione del messaggio mass mediale; la legittimazione sociale prodotta da questi mezzi; gli effetti in termini di consapevolezza critica prodotti nel pubblico. |
Il monopolio dell'informazione | Il controllo dei mezzi di comunicazione di massa da parte di pochi, o talvolta un solo proprietario, è un fatto riscontrato già al primo affermarsi dei mass media. Le tendenze monopolistiche di questi canali di comunicazione si sono manifestate inizialmente nel settore della stampa, per poi estendersi alle emittenze radio e televisiva. |
Pubblicità e propaganda | L'affermazione della comunicazione mass mediale ha apportato notevoli mutamenti, sia all'interno della comunicazione commerciale, sia nel modo di far politica. In entrambi i casi si sono sviluppati dei processi di creazione dell'immagine del prodotto commerciale e del partito o del candidato politico in questione. |
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