di Giuseppina D’Auria
La definizione dell'offerta di beni e servizi in
essere da immettere immediatamente sul mercato tramite canali tradizionali ha
uno scopo, quello, quasi provocatorio, di approntare uno scenario del
territorio tale da ingenerare fiducia dimostrando che, nonostante i bassi
livelli di sviluppo turistico, esiste un'offerta potenziale già da sola capace
di stimolare flussi di turismo organizzato.
Le azioni da prevedere sono esclusivamente di tipo
logistico-organizzativo, con particolare riferimento all'ampliamento,
adeguamento e gestione dell'offerta di strutture ricettive allo stato attuale
decisamente insufficienti. L’implementazione di progetti pilota con effetto
trainante ha l’intento di avviare processi di turismo caratterizzato da
connotati di qualità e sostenibilità, selezionando eventi di grande richiamo,
caratterizzati dall'offerta congiunta di arte, folklore, gastronomia, artigianato,
escursionismo, trekking, mare-monti, archeologia, sci di fondo, visite guidate,
laboratori, vacanze -lavoro.
Gli obiettivi specifici da perseguire nei progetti pilota dovrebbero avere come
oggetto:
1 - il controllo della qualità e della durata del soggiorno turistico
anche allo scopo di garantire la presenza di visitatori durante tutto l'arco
dell'anno;
2 - la promozione della ricettività extr’alberghiera sia nei centri
abitati, che nelle campagne e nelle strutture di appoggio all'escursionismo;
3.- la creazione di offerta a rete composta da attrezzature e
servizi all'utenza tra loro diversificati e interconnessi;
4 - il contenimento dell'impatto del turismo sull'ambiente, il
paesaggio e le comunità locali;
5 - il sostegno dei processi formativi al fine di valorizzare le
risorse umane e mobilitare le energie locali;
6 - creare indotto nell'economia locale assecondando l'affermarsi
dell'auto imprenditorialità come nuova modalità occupazionale
7 - favorire la cooperazione di quanti operano nel settore anche
attraverso un'Associazione del tipo forum per il turismo;
8 - individuare le possibili fonti di finanziamento degli interventi a
livello regionale, nazionale e comunitario.
Sarebbero da ipotizzare e
implementare dei Progetti pilota i cui contenuti potrebbero
essere riferiti alle seguenti attività:
PROGETTO PILOTA PICCOLA
RICETTIVITÀ NEI CENTRI
Sono segnalate le modalità per
avviare un sistema di offerta ricettiva del tipo largamente affermato in Italia
e all'estero denominato Bed and Breakfast (B & B), portando la
documentazione su esperienze analoghe già effettuate nelle diverse Regioni
italiane che hanno legiferato in materia recependo la normativa nazionale.
PROGETTO PILOTA GASTRONOMIA E
TRADIZIONE Viene suggerita un'iniziativa definibile come "passeggiata
eno-gastronomica" nel territorio delle Comunità Montane della durata di
alcuni giorni alla scoperta dei cibi tradizionali, ma anche dell'arte e del
folklore. Vengono date indicazioni su eventi dello stesso tipo promossi in un
vicino Parco.
PROGETTO PILOTA VACANZE-LAVORO
Vengono proposti due temi secondo una formula di successo fondata
sull'operatività diretta del visitatore nei processi di conservazione della
natura e dei beni culturali.
Il primo tema, denominato
"Il Campo archeologico", viene prevalentemente ad interessare
studenti universitari e gruppi amatoriali. Il secondo tema, denominato
"Proteggi il paesaggio", è invece rivolta ad un'utenza anche
proveniente dall' estero.
PROGETTO PILOTA I LUOGHI DELLO
SPIRITO Si tratta di un progetto di grande interesse ed attualità in quanto il
turismo religioso è decisamente in crescita.
Viene proposto, in via
sperimentale, un itinerario guidato, che interessa i luoghi dove la
spiritualità si compone felicemente con gli aspetti relativi al paesaggio ed ai
beni culturali quali i santuari, le chiese e le cappelle, le abbazie, i
conventi, le chiese in grotta.
PROGETTO PILOTA NUOVE
PROFESSIONALITÀ IN CAMPO AMBIENTALE E' consolidata opinione di chi scrive che
il turismo sostenibile non può decollare senza la presenza sul Pollino di guide
e accompagnatori capaci di introdurre i visitatori ad una realtà tanto più
complessa e affascinante quanto più differente da quella urbana di provenienza
della grande maggioranza dei visitatori.
Vengono definite le
caratteristiche, le modalità e gli scopi per la formazione di due nuovi profili
professionali: l'operatore ambientale e la guida per sci di fondo
escursionismo.
RESTAURO AMBIENTALE DI AREE
DEGRADATE Per gli areali che sono stati interessati da attività che ne
hanno modificato l'originario assetto paesaggistico e ambientale viene
suggerita la redazione di specifici progetti di paesaggio disegnati come
processo organico aperto al mutamento e allo sviluppo nel tempo, in vista della
conservazione delle risorse, dell’aumento della capacità portante degli
ecosistemi nei confronti delle comunità faunistiche presenti e potenziali, e di
ogni altro aspetto qualitativo per il futuro.
Nei Progetti obiettivo (offerta
d'area) si dovrebbero tracciare un ventaglio di possibilità relative
alla individuazione di progetti complessi la cui realizzazione è subordinata
all'individuazione di partner pubblici o privati.
Si segnala pertanto l'opportunità
di fare ricorso, in questi particolari casi, al nuovo strumento del project
financing, che, oltre ad impegnare le amministrazioni nella progettazione
(sia pure in collaborazione con i privati proponenti) di elementi di
sostituzione o completamento urbano, consenta di prendere familiarità con un
approccio alla progettazione del tutto nuovo per le pubbliche amministrazioni,
che faccia i conti con le economie che tali trasformazioni suscitano e
assicurare che la dimensione dell'intervento sia quella sufficiente a renderlo
economicamente possibile.
In vista della realizzazione di Servizi
al turismo culturale ed escursionistico, i Piani di Sviluppo ipotizzati per
ogni diversa area territoriale dovrebbero prevedere la necessita di effettuare
opere di adeguamento su alcuni tratti della viabilità ordinaria. Tra questi
rientrano le strade in grave stato di dissesto sino ai limiti della
pericolosità. Si tratta infatti di infrastrutture viarie di pochi chilometri,
ma essenziali per il collegamento diretto tra i centri urbani limitrofi ai
territori dei Parchi nazionali che i Piani dovrebbero proporre di sistemare e
mantenere sgombre in inverno con mezzi spazzaneve, in modo da garantirne
l'accesso dalle direttrici secondo un sistema a pettine che termina in
Parcheggi scambiatori auto-EcoBus con percorrenza limitata agli altopiani.
Sarebbero da prevedere parcheggi ubicati presso Centri Esperienza che
avrebbero lo scopo di segnalare l'inizio dell'areale montano preservato dal
traffico meccanizzato privato, esclusi mezzi di servizio e soccorso. L'EcoBus
dovrebbe interfacciarsi con le ex linee ferroviarie, riattivate, con
caratteristiche di ferrovia turistica nei tratti che attraversano le Comunità
Montane, fornendo un servizio navetta in coincidenza con le località servite da
strade e autostrade. Tali attività ipotizzate dai Piani di Sviluppo potrebbero
garantire la percorrenza escursionistica bistagionale della collina e della
montagna a piedi e con gli sci di fondo, ma anche quella di pedonalizzare
completamente gli areali posti alle alte quote preservandoli da un
impatto turistico non regolamentato pur rendendoli disponibili agli
appassionati della montagna.
Per la pratica in piena sicurezza dell'escursionismo ogni
Piano dovrebbe proporre la realizzazione della segnaletica dei sentieri con
l’adozione di indicazioni già utilizzate a livello nazionale per il Sentiero Italia,
la definizione della Rete Escursionistica, predisposizione del Catasto dei
Sentieri, la redazione delle Carte dei
sentieri, lo sviluppo dei percorsi che propongono un elevato rapporto tra
interesse naturalistico e fruizione con particolare attenzione ai percorsi di
più giorni, ciò che presuppone un'adeguata offerta di ricettività.
A tale scopo viene suggerito di non costruire nuovi rifugi
ma di rendere efficienti ed operativi tutti quelli esistenti mediante
convenzionamento per la concessione in gestione e l'apertura bistagionale, la
dotazione di punti di ristoro e soccorso, il posizionamento di una fermata
dell'EcoBus presso tutti i Rifugi compresi quelli situati entro l'areale
pedonale. Viene altresì prospettata la creazione di poli di servizio
ubicati in areali strategici per la fruizione controllata della montagna anche
con realizzazione di aree di sosta e pic-nic, attrezzature per la ricreazione
all'aperto e campeggio per sole tende. Per risolvere il tema nodale
dell'adeguamento della ricettività nel territorio della diverse Comunità Montane vengono suggerite
altre due linee strategiche: la soluzione Bed & Breakfast (per la quale si
rinvia al relativo Progetto pilota sopra descritto) e l'individuazione di
alcuni areali prioritari per lo sviluppo del turismo rurale. Anche in
questo caso, come in quello dei Rifugi, la finalità degli interventi sulla
ricettività è quella di scoraggiare il turismo domenicale o del tipo
"mordi e fuggi", e di trattenere il visitatore e i gruppi organizzati
per un periodo compreso dai cinque ai quindici giorni. Ciò comporta un'offerta
non solo di tipo escursionistico-sportivo, ma anche adatta a forme di turismo
diverse, legate alla presenza sul posto del turismo della terza età, del
turismo religioso, dei Circoli ricreativi aziendali.
Ogni Piano di Sviluppo dovrebbe definire i siti su cui può
concretizzarsi questo tipo di offerta come "Mete di interesse ambientale e
culturale", ovvero gole, grotte, sorgenti, ma anche santuari, località di
interesse archeologico, città d'arte, centri d'etnia minoritaria (esempio gli arbereshe
in Calabria), in quanto destinazioni cui è possibile convogliare i diversi
interessi preferibilmente con la guida di accompagnatori locali.
Nell'economia
del presente lavoro la definizione delle Politiche di conservazione attiva
riguardano sostanzialmente la messa a punto di un sistema integrato di tutela,
sviluppo e gestione delle permanenze ambientali e culturali, eredità cui ogni
Piano dovrebbe proporre di rapportarsi in termini articolati e mirati perché ad
essa è collegata la diffusione di consapevolezza rispetto alle azioni puramente
conservazionali e le residue possibilità di trasmissione del vissuto
territoriale e dei saperi tradizionali.
Ecco
allora che la prospettiva di realizzare servizi volti alla educazione
ambientale, ad una azione di fiancheggiamento della scuola, alla corretta
informazione dei visitatori, alla raccolta dei materiali di interesse
documentario, costituisce un'ulteriore scelta strategica per il raggiungimento
dell'obiettivo del Piano, che è sì quello di sostenere lo sviluppo
economico del territorio di ogni Comunità Montana, ma anche quello non meno
urgente di promuoverne il decollo in termini vastamente culturali.
A
tale proposito il Piano dovrebbe segnalare l'opportunità che in ogni
ambito comunale vengano a costituirsi e ad operare una o più strutture quali le
Aree faunistiche, le Aree naturalistiche, i Centri visita, i Centri servizi, i
centri di Educazione ambientale, i Musei, i Laboratori di ricerca con
svolgimento di attività didattiche, le Mostre dei prodotti tipici. Essi
dovranno essere luoghi di animazione e di iniziativa e come tali gestiti da
soggetti diversi (Ente Parco Nazionale, Comunità Montana, Comuni, Centri di
educazione ambientale del Ministero dell'Ambiente, Associazioni amatoriali,
Cooperative di servizi, ecc.) in modo da sviluppare una azione articolata di
informazione, formazione, ricerca, raccolta ed esposizione di beni e manufatti.
Operando
in tal senso (la salvaguardia delle specie di flora e fauna e dei loro habitat,
la tutela dei monumenti, la protezione delle isole linguistiche, la
conservazione delle tradizioni e della cultura orale, la riproduzione dei
saperi) si potrebbe raggiungere lo scopo di fornire alla collettività,
comprendendo in essa i residenti e i visitatori, una valida chiave di lettura
dell'ambiente e della cultura originale di ogni territorio, una
sensibilizzazione fattiva nei confronti dell'intero patrimonio
storico-artistico, una crescita di interessi verso tutte le attività tipiche da
recuperare ed incentivare, come in un grande campo di sperimentazione, anche
con i metodi più avanzati messi a disposizione dal progresso della scienza e
della tecnica.
Nessun commento:
Posta un commento