di
Giuseppina D’Auria
La
formazione è una dimensione costante e fondamentale del lavoro e uno strumento
essenziale nella gestione delle risorse umane[1].
Tutte
le organizzazioni, per gestire il cambiamento e garantire un'elevata qualità
dei servizi, devono fondarsi sulla conoscenza e sulle competenze. Devono,
pertanto, assicurare il diritto alla formazione
permanente,
attraverso una pianificazione e una programmazione delle attività formative che
tengano conto anche delle esigenze e delle inclinazioni degli individui.
I
processi di riorganizzazione delle pubbliche amministrazioni, la riforma dei
Ministeri, il decentramento e il rafforzamento dei livelli locali di governo,
l'attuazione del principio di sussidiarietà e il conseguente nuovo orizzonte
delle missioni delle amministrazioni possono realizzarsi solo attraverso il
pieno coinvolgimento del personale e la sua riqualificazione.
L'attivazione
di diversi piani strategici, tra cui quello finalizzato alla realizzazione
dell'e-government, sarà possibile soltanto grazie alla formazione delle risorse
umane.
Si
apre, dunque, una fase di attuazione e gestione delle riforme normative e di
attenzione allo sviluppo delle organizzazioni, che passa attraverso la crescita
e la valorizzazione della professionalità e l'utilizzo ottimale dei fondi
comunitari, quelli ordinari nazionali e regionali, quelli derivanti dai
risparmi di spesa e dai processi di esternalizzazione.
Negli
ultimi anni vi è stata, da un lato, una limitata crescita sia della spesa per
la formazione sia del numero delle strutture formative, dall'altro una rilevante
evoluzione del sistema e della domanda.
Lo
confermano i rapporti annuali sulla formazione, fino ad oggi elaborati dal
Dipartimento della funzione pubblica in collaborazione con la Scuola superiore della
pubblica amministrazione e con le altre strutture di formazione. Tale mutamento
richiede un continuo e adeguato indirizzo, coordinamento e monitoraggio delle
attività formative.
L'obiettivo
primario della Direttiva Frattini[2]
sulla Formazione nel settore pubblico è
quello di promuovere in tutte le amministrazioni la realizzazione di
un'efficace analisi dei fabbisogni formativi e la programmazione delle attività
formative, per assicurare il diritto individuale alla formazione permanente in coerenza
con gli obiettivi istituzionali delle singole amministrazioni.
La
formazione deve coinvolgere tutti i dipendenti delle pubbliche amministrazioni
superando i livelli percentuali attuali di investimento sul monte retributivo e
garantendo un numero minimo di ore di formazione per addetto e nel quadro del
sistema delle relazioni sindacali previsto dai contratti collettivi. Le
attività formative dovranno rispondere a standard minimi di qualità e
assicurare il controllo del raggiungimento degli obiettivi di crescita
professionale dei partecipanti e di miglioramento
dei servizi resi dalle pubbliche amministrazioni
ai cittadini.
La
formazione, infatti, dovrà essere sviluppata attraverso un sistema di governo,
di monitoraggio e controllo che consenta di valutarne l'efficacia e la qualità[3].
I
cambiamenti in atto nelle pubbliche amministrazioni richiedono la presenza di
personale qualificato e aggiornato; da un lato per garantire l'effettività
delle riforme normative, dall'altro per intervenire su eventuali meccanismi di
esclusione e demotivazione che possono derivare dai processi di innovazione.
Per
questo è necessario istituire, se assenti, strutture dedicate alla formazione e
alla valorizzazione delle risorse umane, che assicurino la pianificazione e la
programmazione delle attività formative: non solo per aumentare il rapporto
percentuale tra spesa per la formazione e monte retributivo, ma anche il numero
di destinatari e le ore di didattica. Da questo punto di vista, l'impiego delle
metodologie di formazione a distanza potrà consentire di ampliare il numero dei
destinatari e realizzare una formazione continua che garantisca livelli minimi
comuni di conoscenze.
Poiché
la formazione costituisce un processo complesso, che ha come fine la
valorizzazione del personale e il miglioramento dei servizi pubblici, l'impegno
delle amministrazioni nella gestione della formazione dovrà essere
particolarmente attento alla qualità e all'efficacia.
La
formazione ha di fronte tre sfide importanti:
·
la domanda di nuove
competenze, che scaturisce dalla modernizzazione delle pubbliche
amministrazioni e dalle esigenze provenienti dalle imprese e dai cittadini, e
la necessità di meglio qualificare i profili attualmente esistenti. Un'analisi
aggiornata dei profili professionali mancanti dovrà costituire la base dei
programmi di formazione e di riqualificazione del personale delle singole amministrazioni;
·
l'informatizzazione
nella pubblica amministrazione e la conseguente riorganizzazione delle
amministrazioni, nell'ottica di una maggiore trasparenza e di una migliore
organizzazione del lavoro;
·
il processo di riforma
della dirigenza, accompagnato da un sistema dinamico e pluralista di offerta
di alta formazione continua, affinché si possa realizzare una integrazione con
il modello manageriale degli altri settori della società e con la dirigenza
degli altri Paesi europei.
La
riqualificazione del personale, prevista dai contratti collettivi dei diversi
comparti, deve essere condotta alla luce degli obiettivi della Direttiva Frattini e, quindi, all'insegna dell'efficienza e dell'efficacia, con
la consapevolezza che la formazione deve essere considerata come un vero e
proprio investimento di risorse e come tale gestita con attenzione e
responsabilità in tutte le sue fasi.
Tutti
i dirigenti sono responsabili della gestione del personale, e quindi della
formazione delle risorse umane. Ai titolari degli uffici del personale,
dell'organizzazione e della formazione spetta il compito di svolgere le azioni
tecniche che caratterizzano l'intero processo formativo, con particolare
riguardo alle fasi di programmazione e di valutazione dell'impatto della
formazione sulle competenze del personale e sulle prestazioni rese.
Gli
obiettivi di questa direttiva potranno essere raggiunti solo attraverso un
coinvolgimento di tutti i soggetti e, in particolar modo, dei dirigenti
responsabili delle risorse umane e delle attività di formazione.
La
formazione costituisce un processo articolato, costituito da più fasi, che
richiede il supporto e il monitoraggio delle amministrazioni committenti per
tutta la sua durata.
Si
invitano, pertanto, le amministrazioni a prendere in considerazione, anche
attraverso l'eventuale supporto di strutture esterne pubbliche e private, le
fasi in cui si articola il processo e i principi e
le
indicazioni in esse contenuti:
a) individuazione dei destinatari della formazione e delle loro esigenze.
L'insieme di tali informazioni va raccolto e organizzato in apposite banche
dati, anche per evitare di destinare ad attività formative personale non
interessato, non impiegabile a copertura dei nuovi compiti degli uffici e non
dotato di professionalità adeguata per livello o settore.
b) individuazione del fabbisogno formativo - Una corretta analisi serve
a definire gli obiettivi della formazione. L'analisi deve essere condotta
partendo dai fabbisogni individuali e dai ruoli e dai bisogni organizzativi,
alla luce delle norme che attribuiscono nuovi compiti, e tenendo conto
dell'attività di programmazione delle assunzioni e di quanto previsto dai
contratti e dagli accordi sindacali. L'analisi dei bisogni formativi va
effettuata costantemente, in concomitanza con l'attività annuale di
programmazione dell'attività amministrativa;
c) progettazione della formazione - La fase della progettazione della
formazione richiede il possesso e l'utilizzo di tutte le informazioni necessarie
sul personale, sui mutamenti organizzativi e normativi
e
sull'offerta presente sul mercato della formazione. La raccolta dei dati rende
necessaria la consultazione e il coinvolgimento del personale e, quindi, la
valutazione delle esperienze formative precedenti e dei bisogni individuati.
d) formulazione della domanda formativa - La corretta formulazione della
domanda richiede sia il rispetto della normativa (tenendo conto delle norme
generali per gli appalti di servizi, con particolare riferimento alla normativa
comunitaria) sia la conoscenza del mercato e delle caratteristiche tecniche
della formazione, con particolare attenzione ai requisiti dei soggetti che
operano nel campo della formazione, alle dotazioni tecnologiche e alle
metodologie formative da impiegare.
e) la qualità della formazione: i soggetti e i servizi - Tra i
fattori di qualità dei soggetti erogatori vi è l'esperienza specifica sui
servizi richiesti, coniugata con una forte capacità di proiezione innovativa
di
dimensione internazionale. Nel merito, è importante distinguere tra le attività
di formazione
e
quelle di consulenza e assistenza per meglio verificare l'esperienza specifica
del soggetto sulla formazione richiesta (per metodologia, per destinatari, per
settore o altro).
f ) gli utenti della formazione e la valutazione - L'attività
formativa deve risultare utile e, quindi, pertinente per le tre categorie di utenti,
diretti, indiretti e finali: i partecipanti ai corsi, le amministrazioni e i
cittadini.
Per
misurare l'efficacia dei risultati dell'azione formativa intrapresa, pertanto,
occorre tenere ben presenti le valutazioni espresse dai partecipanti alle
attività formative, quelle dei dirigenti delle amministrazioni e, infine, le
valutazioni espresse dai cittadini che usufruiscono dei servizi delle pubbliche
amministrazioni. Sono i cittadini che debbono poter riscontrare un
miglioramento continuo delle prestazioni ad essi rese.
L'integrazione
delle economie dei diversi Paesi, il rafforzamento della coesione europea e il
rapporto costante tra le amministrazioni europee e gli organismi internazionali
richiedono una formazione permanente sui temi internazionali, sulle istituzioni
e sulle politiche europee.
La
rapida diffusione degli scambi di esperienze tra i Paesi europei, la domanda di
una più frequente mobilità dei funzionari e dei dirigenti tra le
amministrazioni italiane e straniere, richiedono che
una
sempre maggiore attenzione venga dedicata alla formazione internazionale.
Formazione
adeguata a diversi livelli di qualificazione, non solo del personale
specializzato nel settore internazionale, ma del maggior numero di dipendenti
attualmente in servizio, per poter realizzare una piena e consapevole
integrazione dei processi decisionali e amministrativi comunitari.
[1] Direttiva sulla formazione e la valorizzazione
del personale delle pubbliche amministrazioni, in http://www.professionitecniche.it/News/Direttiva_formazione_personale_P_A_.htm
[2]La Direttiva Frattini sulla
formazione e valorizzazione del personale del pubblico impiego (13 dicembre 2001), in http://www.cisaluniversitanapoli.org/direttiva_frattini.htm
[3] Guida
introduttiva alla Direttiva
Frattini sulla formazione e valorizzazione dei pubblici dipendenti, in http://formazione.formez.it/
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