di Giuseppina D’Auria
Chi sono gli operatori del turismo? La risposta
parrebbe scontata: tutti coloro che lavorano in questo settore. Ma la realtà
non è così semplice: il turismo è un insieme di attività e servizi che si
articolano in mille modi differenti.
Ci sono i tour
operator, grandi e piccoli, che inventano le vacanze altrui; ci sono gli agenti di viaggio che vendono il
prodotto. E, ancora, manager e operatori che gestiscono il business
dell’accoglienza: alberghi, villaggi turistici, residence, stabilimenti
balneari sono solo alcune tra le strutture ricettive dell’universo turismo. C’è
chi si dedica all’assistenza dell’ospite, al suo benessere, all’organizzazione
del tempo libero del turista in vacanza: animatori, assistenti di volo, guide,
accompagnatori, interpreti. Tutti questi addetti del settore sono destinati ad
un aumento numerico costante, a seguito
del trend positivo dei fabbisogni turistici, con conseguente crescita
dell’occupazione. Non sarà facile per noi giovani, né automatico, intuire le
possibilità che il mercato del lavoro turistico offre, definire i propri
obiettivi, pianificare formazione e carriera. La sfida è aperta a tutti poiché
nel mondo del turismo c’è sempre meno posto per l’improvvisazione.
E’ compito arduo dare una corretta definizione di un
prodotto immateriale, che contiene
un’infinita declinazione di attività, quale è il turismo.
L’industria dell’ospitalità è una piovra enorme che
ha tentacoli un po’ ovunque poiché include esercizi e servizi che vanno
dall’alloggio alla ristorazione, dal trasporto all’intrattenimento, dallo
shopping alla ideazione-realizzazione-commercializzazione del package tour.
Il nostro è un Paese che vanta 8.000 chilometri di
coste, montagne, laghi, sole in quantità e un patrimonio artistico unico al
mondo ma, purtroppo, pochissimo valorizzato, e il turismo è la principale
industria nazionale al pari del settore dell’industria metalmeccanica.
Nonostante il trend positivo il mercato del turismo è ancora lontano dalla
saturazione, anzi, vanta numerose potenzialità. L’industria dell’ospitalità,
nel suo complesso, offre molte opportunità per chi cerca un lavoro dipendente
sia per chi voglia mettersi in proprio e potrebbe costituire un ottimo volano
per l’economia italiana, soprattutto per quella delle regioni meridionali.
Il business delle vacanze, termali, culturali,
d’affari, ai monti o al mare, in Italia o all’estero, offre territori vergini e
grandi spazi soprattutto per coloro che sappiano investire in qualità,
professionalità e imprenditoria, a condizione che si sappia estrarre il petrolio-turismo o, almeno, bisogna
imparare a farlo in fretta in previsione di un incremento dei flussi turistici,
nazionali e internazionali.
Il tour
operator è l’imprenditore che acquista, affitta o assembla uno o più prodotti e servizi turistici e li
utilizza per confezionare il package tour
o viaggio organizzato. Le sue funzioni sono complesse e dipendono dalle
dimensioni dell’azienda e dalla
specializzazione. L’attività imprenditoriale di questo settore viene
genericamente suddivisa in fasi distinte:
·
L’individuazione del prodotto
·
La definizione del pacchetto turistico
·
La commercializzazione del prodotto
·
I rapporti con le agenzie di viaggio
Si diventa tour operator con la licenza o
autorizzazione regionale rilasciata dall’assessorato regionale al turismo di competenza della località in cui
si intende avviare l’attività. E’ importante avere intuito, spirito
d’iniziativa e di competizione, tenacia e determinazione per diventare
imprenditori turistici. Le figure principali all’interno di un tour operator sono le stesse alle quali
possono venire ricondotte quattro principali funzioni: il direttore della
produzione, il direttore amministrativo, il direttore delle risorse umane il
direttore marketing.
Il promotore commerciale è colui che si occupa della vendita dei
pacchetti turistici alle agenzie di viaggio; non ha alcun contatto con il
consumatore finale ma si occupa di far conoscere agli agenti di viaggio il
catalogo, le tariffe, le offerte promozionali della propria azienda. La sua
attività è prettamente informativa relativamente al prodotto turistico e di
promozione dell’immagine e dei prodotti dell’azienda per la quale lavora. Le
principali attitudini sono una buona capacità dialettica e di presentazione
allo scopo di lasciare nell’interlocutore la migliore impressione possibile.
L’agenzia di viaggio ha come obiettivo la distribuzione del prodotto
turistico al pubblico. Il suo ruolo istituzionale è l’intermediazione ossia
l’anello di congiunzione tra il tour operator e il consumatore finale. Le
agenzie di viaggio possono essere specializzate in vendita di soggiorni per
conto terzi o nell’assistenza ai visitatori di altre nazionalità per conto di
tour operator stranieri: sono rispettivamente le agenzie dettaglianti o le
agenzie ricettiviste. Le imprese di intermediazione turistica sono anche tour
operator e organizzano i pacchetti turistici che poi vendono al pubblico, sia
in incoming che in outgoing. All’interno di un’agenzia di
viaggio operano diverse figure professionali: il direttore tecnico è la figura
cardine, prevista per legge, alle dipendenze di una sola agenzia con continuità
ed asclusività. Altre figure sono il banconista o addetto alle prenotazioni e
il programmatore di soggiorno. Le loro attitudini si ravvisano nella capacità
di vendita, nel possesso di pazienza ed educazione, nella capacità di ascolto,
di assecondare le esigenze del cliente, di assumere l’iniziativa attraverso
l’uso dell’intuito personale, la conoscenza delle lingue e dei software
specifici oltre che delle nozioni geografiche e artistico-culturali delle
diverse località proposte per la vendita.
L’industria dell’ospitalità
italiana è in maggior percentuale trainata da imprese a conduzione familiare.
La ricettività alberghiera italiana include strutture molto diverse tra loro
tra le quali si annoverano gli alberghi, i motel, le residenze turistico
alberghiere e i villaggi albergo. La ricettività extra alberghiera o del
turismo all’aria aperta include i villaggi turistici, i campeggi, i rifugi
alpini, i rifugi escursionistici, gli ostelli, le case per ferie. La
ricettività per il turismo residenziale annovera gli agriturismo, le camere
ammobiliate, gli appartamenti ammobiliati. Una impresa alberghiera offre
principalmente i servizi di ricevimento, alloggio e ristorazione. I grandi
hotel e le catene internazionali propongono alla clientela anche una serie di
possibilità accessorie quali negozi, boutique, palestre, piscine, strutture
sportive, centri congressi, sale attrezzate per il turismo d’affari. Lo stabilimento balneare è la struttura
fondamentale dell’organizzazione ricettiva del turismo balneare. E’ una
attività privata svolta in regime di concessione demaniale e, oltre agli
aspetti ovvi ed esteriori, di produzione e organizzazione dei servizi di cui i
turisti usufruiscono, si occupa della custodia dell’ambiente marino e del
patrimonio naturale subacqueo e dei territori limitrofi. Nello stabilimento
balneare vi lavorano diverse figure professionali tra cui il direttore di stabilimento,
l’assistente ai bagnanti, l’addetto al ricevimento. Dalla parte del
turista vi sono tanti altri operatori
che hanno il comune presupposto di essere sempre al servizio del pubblico,
esprimendo professionalità attraverso un atteggiamento di massima disponibilità
e attenzione nei confronti del cliente: sono gli accompagnatori, gli animatori,
gli assistenti di volo, le guide, gli interpreti. Loro attitudini comuni sono
la capacità di allacciare rapporti interpersonali, la predisposizione al
sorriso attraverso un carattere estroverso, la simpatia, la pazienza, la
gentilezza, una buona dose di versatilità e creatività oltre che la conoscenza
delle lingue straniere e un aspetto gradevole e una buona resistenza fisica.
La formazione, per chi vuole
prepararsi ad entrare nel mondo del turismo, ovviamente, s’impone. Il dilemma,
la scelta tra l’esperienza professionale o la preparazione scolastica si pone
per tutti almeno una volta nella vita, qualunque sia la strada che si voglia
intraprendere. L’esperienza è indispensabile ma, allo stesso tempo, una buona
formazione scolastica oltre a garantire un bagaglio culturale per la vita può fornire quella marcia in più che permette
di costruire le opportunità di lavoro. Per chi vuole prepararsi ad entrare nel
mondo del turismo le possibilità sono diverse poiché ci si può iscrivere a un
corso regionale o frequentare un istituto professionale o ancora scegliere un
istituto tecnico per il turismo. Alla fine dei cinque anni ci si può iscrivere
all’università ad un corso di laurea, o ad un diploma universitario in economia
e tecnica del turismo, in economia e gestione dei servizi turistici, commercio
estero detto anche marketing turistico. Anche i master e i corsi di
specializzazione possono essere
un’ottima soluzione per chi vuole entrare nel mondo del lavoro con competenze
specifiche. Al turismo si affacciamo spesso persone con formazione culturale
eterogenea, diplomati o laureati nelle discipline più svariate cui manca in know how specifico e le tecniche della
professione. I corsi di perfezionamento servono soprattutto a questo mentre gli
stage finali presso le aziende di settore permettono allo studente di farsi
conoscere e nello stesso tempo di saggiare il mercato del lavoro.
La scelta del master giusto,
data la molteplicità dell’offerta di formazione post-laurea, anche non
qualificata, non è affare semplice poiché sotto questa denominazione si
nascondono prodotti molto differenti tra loro. I criteri per scegliere un corso
sono legati alle informazioni sull’istituzione che eroga il master, ossia se
viene erogato da un ente pubblico o privato. Naturalmente altra notizia
essenziale è il capire di che tipo di corso si tratta poiché le tipologie
principali sono tre: il master può occuparsi delle politiche generali del turismo,
del management o delle tecniche del turismo. I tre orientamenti si rivolgono
prevalentemente a chi desidera lavorare presso uffici studi regionali e
provinciali, a chi vorrebbe imparare la gestione delle aziende turistiche
pubbliche o private o le tecniche stesse del turismo. E’ opportuno valutare la
presenza di borse di studio poiché ciò potrebbe significare l’interesse degli
operatori-formatori verso quel determinato tipo di specializzazione al fine di
un possibile rapporto di lavoro; altra opportunità sarebbe rappresentata
dall’esistenza di un ufficio placement
all’interno della scuola con il compito di stabilire o di mantenere contatti
con le imprese del settore.
Le velleità personali
devono, però, rapportarsi alle possibilità economiche di poter affrontare i
costi di iscrizione ai corsi universitari, davvero molto alti, ma rispondenti
alle esigenze di approfondimento teorico della materia e di aggiornamento e
riqualificazione professionale del settore.
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