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lunedì 21 maggio 2012

FORMAZIONE. ALCUNE COORDINATE PER ENTRARE NEL MONDO DEL TURISMO


di Giuseppina D’Auria


Chi sono gli operatori del turismo? La risposta parrebbe scontata: tutti coloro che lavorano in questo settore. Ma la realtà non è così semplice: il turismo è un insieme di attività e servizi che si articolano in mille modi differenti.
Ci sono i tour operator, grandi e piccoli, che inventano le vacanze altrui;  ci sono gli agenti di viaggio che vendono il prodotto. E, ancora, manager e operatori che gestiscono il business dell’accoglienza: alberghi, villaggi turistici, residence, stabilimenti balneari sono solo alcune tra le strutture ricettive dell’universo turismo. C’è chi si dedica all’assistenza dell’ospite, al suo benessere, all’organizzazione del tempo libero del turista in vacanza: animatori, assistenti di volo, guide, accompagnatori, interpreti. Tutti questi addetti del settore sono destinati ad un aumento  numerico costante, a seguito del trend positivo dei fabbisogni turistici, con conseguente crescita dell’occupazione. Non sarà facile per noi giovani, né automatico, intuire le possibilità che il mercato del lavoro turistico offre, definire i propri obiettivi, pianificare formazione e carriera. La sfida è aperta a tutti poiché nel mondo del turismo c’è sempre meno posto per l’improvvisazione.
E’ compito arduo dare una corretta definizione di un prodotto immateriale, che contiene un’infinita declinazione di attività, quale è il turismo.
L’industria dell’ospitalità è una piovra enorme che ha tentacoli un po’ ovunque poiché include esercizi e servizi che vanno dall’alloggio alla ristorazione, dal trasporto all’intrattenimento, dallo shopping alla ideazione-realizzazione-commercializzazione del package tour.
Il nostro è un Paese che vanta 8.000 chilometri di coste, montagne, laghi, sole in quantità e un patrimonio artistico unico al mondo ma, purtroppo, pochissimo valorizzato, e il turismo è la principale industria nazionale al pari del settore dell’industria metalmeccanica. Nonostante il trend positivo il mercato del turismo è ancora lontano dalla saturazione, anzi, vanta numerose potenzialità. L’industria dell’ospitalità, nel suo complesso, offre molte opportunità per chi cerca un lavoro dipendente sia per chi voglia mettersi in proprio e potrebbe costituire un ottimo volano per l’economia italiana, soprattutto per quella delle regioni meridionali.
Il business delle vacanze, termali, culturali, d’affari, ai monti o al mare, in Italia o all’estero, offre territori vergini e grandi spazi soprattutto per coloro che sappiano investire in qualità, professionalità e imprenditoria, a condizione che si sappia estrarre il petrolio-turismo o, almeno, bisogna imparare a farlo in fretta in previsione di un incremento dei flussi turistici, nazionali e internazionali.
Il tour operator è l’imprenditore che acquista, affitta o assembla  uno o più prodotti e servizi turistici e li utilizza per confezionare il package tour o viaggio organizzato. Le sue funzioni sono complesse e dipendono dalle dimensioni dell’azienda  e dalla specializzazione. L’attività imprenditoriale di questo settore viene genericamente suddivisa in fasi distinte:
·       L’individuazione del prodotto
·       La definizione del pacchetto turistico
·       La commercializzazione del prodotto
·       I rapporti con le agenzie di viaggio
Si diventa tour operator con la licenza o autorizzazione regionale rilasciata dall’assessorato regionale al  turismo di competenza della località in cui si intende avviare l’attività. E’ importante avere intuito, spirito d’iniziativa e di competizione, tenacia e determinazione per diventare imprenditori turistici. Le figure principali all’interno di un tour operator sono le stesse alle quali possono venire ricondotte quattro principali funzioni: il direttore della produzione, il direttore amministrativo, il direttore delle risorse umane il direttore marketing.
Il promotore commerciale è colui che si occupa della vendita dei pacchetti turistici alle agenzie di viaggio; non ha alcun contatto con il consumatore finale ma si occupa di far conoscere agli agenti di viaggio il catalogo, le tariffe, le offerte promozionali della propria azienda. La sua attività è prettamente informativa relativamente al prodotto turistico e di promozione dell’immagine e dei prodotti dell’azienda per la quale lavora. Le principali attitudini sono una buona capacità dialettica e di presentazione allo scopo di lasciare nell’interlocutore la migliore impressione possibile.
L’agenzia di viaggio ha come obiettivo la distribuzione del prodotto turistico al pubblico. Il suo ruolo istituzionale è l’intermediazione ossia l’anello di congiunzione tra il tour operator e il consumatore finale. Le agenzie di viaggio possono essere specializzate in vendita di soggiorni per conto terzi o nell’assistenza ai visitatori di altre nazionalità per conto di tour operator stranieri: sono rispettivamente le agenzie dettaglianti o le agenzie ricettiviste. Le imprese di intermediazione turistica sono anche tour operator e organizzano i pacchetti turistici che poi vendono al pubblico, sia in incoming che in outgoing. All’interno di un’agenzia di viaggio operano diverse figure professionali: il direttore tecnico è la figura cardine, prevista per legge, alle dipendenze di una sola agenzia con continuità ed asclusività. Altre figure sono il banconista o addetto alle prenotazioni e il programmatore di soggiorno. Le loro attitudini si ravvisano nella capacità di vendita, nel possesso di pazienza ed educazione, nella capacità di ascolto, di assecondare le esigenze del cliente, di assumere l’iniziativa attraverso l’uso dell’intuito personale, la conoscenza delle lingue e dei software specifici oltre che delle nozioni geografiche e artistico-culturali delle diverse località proposte per la vendita.
L’industria dell’ospitalità italiana è in maggior percentuale trainata da imprese a conduzione familiare. La ricettività alberghiera italiana include strutture molto diverse tra loro tra le quali si annoverano gli alberghi, i motel, le residenze turistico alberghiere e i villaggi albergo. La ricettività extra alberghiera o del turismo all’aria aperta include i villaggi turistici, i campeggi, i rifugi alpini, i rifugi escursionistici, gli ostelli, le case per ferie. La ricettività per il turismo residenziale annovera gli agriturismo, le camere ammobiliate, gli appartamenti ammobiliati. Una impresa alberghiera offre principalmente i servizi di ricevimento, alloggio e ristorazione. I grandi hotel e le catene internazionali propongono alla clientela anche una serie di possibilità accessorie quali negozi, boutique, palestre, piscine, strutture sportive, centri congressi, sale attrezzate per il turismo d’affari. Lo stabilimento balneare è la struttura fondamentale dell’organizzazione ricettiva del turismo balneare. E’ una attività privata svolta in regime di concessione demaniale e, oltre agli aspetti ovvi ed esteriori, di produzione e organizzazione dei servizi di cui i turisti usufruiscono, si occupa della custodia dell’ambiente marino e del patrimonio naturale subacqueo e dei territori limitrofi. Nello stabilimento balneare vi lavorano diverse figure professionali tra cui il direttore di stabilimento, l’assistente ai bagnanti, l’addetto al ricevimento. Dalla parte del turista  vi sono tanti altri operatori che hanno il comune presupposto di essere sempre al servizio del pubblico, esprimendo professionalità attraverso un atteggiamento di massima disponibilità e attenzione nei confronti del cliente: sono gli accompagnatori, gli animatori, gli assistenti di volo, le guide, gli interpreti. Loro attitudini comuni sono la capacità di allacciare rapporti interpersonali, la predisposizione al sorriso attraverso un carattere estroverso, la simpatia, la pazienza, la gentilezza, una buona dose di versatilità e creatività oltre che la conoscenza delle lingue straniere e un aspetto gradevole e una buona resistenza fisica.
La formazione, per chi vuole prepararsi ad entrare nel mondo del turismo, ovviamente, s’impone. Il dilemma, la scelta tra l’esperienza professionale o la preparazione scolastica si pone per tutti almeno una volta nella vita, qualunque sia la strada che si voglia intraprendere. L’esperienza è indispensabile ma, allo stesso tempo, una buona formazione scolastica oltre a garantire un bagaglio culturale per la vita  può fornire quella marcia in più che permette di costruire le opportunità di lavoro. Per chi vuole prepararsi ad entrare nel mondo del turismo le possibilità sono diverse poiché ci si può iscrivere a un corso regionale o frequentare un istituto professionale o ancora scegliere un istituto tecnico per il turismo. Alla fine dei cinque anni ci si può iscrivere all’università ad un corso di laurea, o ad un diploma universitario in economia e tecnica del turismo, in economia e gestione dei servizi turistici, commercio estero detto anche marketing turistico. Anche i master e i corsi di specializzazione  possono essere un’ottima soluzione per chi vuole entrare nel mondo del lavoro con competenze specifiche. Al turismo si affacciamo spesso persone con formazione culturale eterogenea, diplomati o laureati nelle discipline più svariate cui manca in know how specifico e le tecniche della professione. I corsi di perfezionamento servono soprattutto a questo mentre gli stage finali presso le aziende di settore permettono allo studente di farsi conoscere e nello stesso tempo di saggiare il mercato del lavoro. 
La scelta del master giusto, data la molteplicità dell’offerta di formazione post-laurea, anche non qualificata, non è affare semplice poiché sotto questa denominazione si nascondono prodotti molto differenti tra loro. I criteri per scegliere un corso sono legati alle informazioni sull’istituzione che eroga il master, ossia se viene erogato da un ente pubblico o privato. Naturalmente altra notizia essenziale è il capire di che tipo di corso si tratta poiché le tipologie principali sono tre: il master può occuparsi delle politiche generali del turismo, del management o delle tecniche del turismo. I tre orientamenti si rivolgono prevalentemente a chi desidera lavorare presso uffici studi regionali e provinciali, a chi vorrebbe imparare la gestione delle aziende turistiche pubbliche o private o le tecniche stesse del turismo. E’ opportuno valutare la presenza di borse di studio poiché ciò potrebbe significare l’interesse degli operatori-formatori verso quel determinato tipo di specializzazione al fine di un possibile rapporto di lavoro; altra opportunità sarebbe rappresentata dall’esistenza di un ufficio placement all’interno della scuola con il compito di stabilire o di mantenere contatti con le imprese del settore.
Le velleità personali devono, però, rapportarsi alle possibilità economiche di poter affrontare i costi di iscrizione ai corsi universitari, davvero molto alti, ma rispondenti alle esigenze di approfondimento teorico della materia e di aggiornamento e riqualificazione professionale del settore.

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