Tesi di Laurea in Sociologia Generale.
In nome del “dovere”.
Selezione e Formazione degli operatori dell’ordine.
Nel sistema delle strutture
per le quali si selezionano le “nuove leve” un posto nevralgico è occupato dal
Centro Psicotecnico. L’Amministrazione della Pubblica Sicurezza disponeva fino
al 1952, per le attività di selezione in sede di assunzione dei propri
dipendenti (personale civile e militare delle diverse qualifiche), di un Centro
Psicotecnico. Un profilo pressoché definitivo si ha nel 1961 quando il Centro fu incorporato in un nuovo Ufficio, istituito
nello stesso anno, al quale fu affidato il compito di curare la preparazione
del personale della Pubblica Sicurezza e che da tale attribuzione ha assunto la
denominazione di “Divisione Scuole di Polizia” (1).
I problemi ed i
fini del Centro Psicotecnico sono analoghi ma non identici a quelli similari
delle Forze di Polizia.
L’organizzazione
del Centro Psicotecnico comprende degli organi con determinate e specifiche
funzioni (2): una Direzione, costituita da un Direttore (Ufficiale superiore
del Corpo delle Guardie di P.S.), un Ufficiale Superiore addetto (coordina
l’attività dei gruppi selettori che si costituiscono, di volta in volta,
secondo le esigenze in sede e fuori sede; l’attività dell’Ufficio Studi e
sostituisce il Direttore durante le sue assenze), uno o più Ufficiali Superiori
Selettori ed eventualmente capi gruppo; più Ufficiali Selettori; uno o più
Ufficiali Medici o Medici civili, Psichiatri, un Pedagogista. In seno alla
Direzione è costituito un Ufficio Studi.
Nei primi anni ‘50, parlando della selezione delle Forze
Armate (la Polizia
è stata smilitarizzata nel 1981) e del
suo sviluppo, si capì l’importanza, nel vasto campo della psicologia del lavoro,
di quella speciale branca che soleva ormai definirsi “Psicologia militare”.
Analoghi, se non identici,
furono i problemi di scelta (arruolamento ) ed utilizzazione nei vari campi di impiego (servizi d'istituto - specializzazioni varie) del personale militare ed anche civile della
Amministrazione della Pubblica Sicurezza.
La necessità quindi di
avvalersi dei moderni sistemi
psicologici fu avvertita
ed affrontata fin dall'inizio
del 1952 (2), con contatti presso 1'Istituto Nazionale di Psicologia per lo studio e la soluzione
dei problemi pratico-esecutivi sopraccennati.
Fu così che, con
disposizione della Divisione F.A.P. (Forze Armate e di Polizia) del 27 febbraio
1952, il Ministero venne alla determinazione di costituire il Centro
Psicotecnico della Pubblica Sicurezza, in analogia a quanto sino ad allora
praticato da altri organismi militari.
Venne disposta
l'assegnazione al Centro stesso di un certo numero di Ufficiali e Sottufficiali
i quali, per poter svolgere i
successivi compiti di
selezione, parteciparono ad un
corso orientativo presso il già citato Istituto di Psicologia del Consiglio Nazionale
delle Ricerche.
Nel corso, di natura
teorico-pratica, vennero affrontati
subito i problemi connessi alla selezione con particolare riguardo,
soprattutto, al profilo umano e professionale della Guardia di P.S.
E' ormai principio
consolidato che l'efficienza ed il giusto funzionamento di ogni apparato
burocratico dipendono innanzitutto dalla qualità dei suoi componenti, per cui la scelta del personale costituisce
problema di primaria importanza. Tale problema,
che non si poneva in termini pressanti fino a quando le dimensioni dei vari
organismi - sia pubblici
che privati - erano
contenute in limiti modesti; apparve in tutta la sua
importanza con l'incalzare dello sviluppo industriale e del progresso tecnologico,
per cui fu immediatamente avvertita la necessità di disporre di uomini che
fossero in grado di far fronte alle nuove ed accresciute esigenze.
Ciò indusse
le organizzazioni a
rivedere, anzitutto, i sistemi di
scelta del personale ed a studiare, quindi, metodi e tecniche che dessero sufficienti
garanzie per la individuazione delle qualità e capacità dei vari soggetti a
svolgere un determinato lavoro, onde avvicinarsi il più possibile ad un
traguardo ideale che la moderna scienza dell'amministrazione del
personale è solita esprimere con l'aforisma “l'uomo
adatto al posto adatto”.
Si è passati, così, dalle
assunzioni effettuate in base alle tecniche tradizionali - basate cioè esclusivamente
sull'accertamento del possesso di
una preparazione culturale generica -
alla scelta del personale attraverso un processo di selezione che, integrando i
sistemi tradizionali con metodi squisitamente scientifici, mira ad accertare nei soggetti da assumere, oltre ai requisiti precedentemente richiesti
ed all'esistenza di qualità intellettive, anche le attitudini - generiche e specifiche - ai compiti cui saranno assegnati ed i tratti
caratterizzanti della personalità.
L 'importanza dell'applicazione
di tali moderne tecniche - oggi
diffusissime - non poteva sfuggire
all'attenzione delle pubbliche amministrazioni, specialmente di quelle che, per la natura delle loro attribuzioni, debbono servirsi di personale particolarmente
qualificato; l'Amministrazione della allora Pubblica Sicurezza, per tale
motivo, ha rivisto i sistemi di assunzione del proprio personale, adeguandoli
alle nuove e più progredite tecniche di selezione.
Il Centro Psicotecnico,
oltre alla selezione degli aspiranti alle carriere della Pubblica Sicurezza,
curava un particolare settore che ha per scopo la razionale utilizzazione del
personale già in servizio mediante la predesignazione dei soggetti più adatti,
per le loro capacità fisiche, psichiche, intellettive e culturali, alle diverse attività specialistiche della
Polizia.
Inoltre, per alcuni soggetti - gli agenti -
il Centro Psicotecnico effettuava periodicamente dei controlli su “campioni”
allo scopo di “convalidare” i risultati della selezione iniziale; a richiesta
dei vari comandi, accertava anche la permanenza delle attitudini psico-fisiche per determinati servizi nei confronti di elementi
il cui comportamento abbia fatto sorgere il dubbio di un deterioramento dei
requisiti.
Gli aspiranti
alle carriere della
Pubblica Sicurezza vengono sottoposti ad una serie di prove (test) collettive
ed individuali dalle quali si ricavano elementi di giudizio sul livello
intellettivo e culturale, sulla memoria,
sull'attenzione, sulla capacità di osservazione e sulla personalità del soggetto.
I problemi ed i fini del
Centro Psicotecnico sono, come si è in precedenza detto, analoghi, ma non identici, a quelli similari delle
Forze Armate. Infatti il fine particolare che si prefigge la selezione nell'Amministrazione
della Polizia di Stato assume valore di
vero e proprio concorso, che cade
con prevalenza sulla scelta del personale,
restando sussidiario e comunque
successivo il fine
della distribuzione di esso.
Dall’aprile 1952, al Centro Psicotecnico sono attribuiti
vari e complessi compiti relativi alla selezione del personale della Polizia di
Stato. Obiettivi principali dell’attività del
Centro sono :
- Procedere attraverso una
serie di test collettivi e prove individuali integrate da colloquio finale alla
selezione dei candidati ai concorsi per commissario in prova, per ispettore e
per agente; reclutamento di contingenti di guardie ausiliarie da immettere nell'organico, per il periodo di leva » ai sensi della legge 8 luglio 1980, n.343 (3);
- Attuare una razionale
utilizzazione del personale nei servizi di polizia mediante selezioni
attitudinali durante i corsi, per la predesignazione dei soggetti
alle specialità più confacenti alle capacità intellettive, culturali e
tecnico-professionali da loro evidenziate;
- Soddisfare le richieste di
assegnazione alle specialità del personale,
conformemente anche alle esigenze di organico e di servizio
dell'Amministrazione;
- Effettuare esami di controllo a richiesta degli Uffici, intesi ad accertare la permanenza dei
requisiti psico-attitudinali per determinati servizi nei confronti di singoli
il cui comportamento o rendimento abbia fatto sorgere perplessità di un
deterioramento o della personalità;
- Collaborare mediante supporti ed accertamenti tecnici
alla collocazione del personale per un ottimale rendimento in specifiche
attività di polizia ;
- Controllare ed aggiornare
le tecniche, i sistemi di indagine e le
metodologie, in relazione alla continua
evoluzione della popolazione ed alle pressanti esigenze di servizio che
richiedono l’impiego di personale
sempre più qualificato ed affidabile;
- Collaborare con gli
Istituti di Istruzione per una più approfondita conoscenza degli allievi, durante i corsi mediante schede di valutazione sugli aspetti della personalità e sul rendimento, appositamente predisposte, al fine di estendere gli accertamenti
ed i controlli con una obiettivazione cronologica.
Agli accennati e ad altri compiti non esclusi alcuni strettamente burocratici, provvede
il Centro attraverso una
organizzazione che si articola in:
·
una
Direzione che ha il compito di organizzare e dirigere il Centro
promuovendo tutte quelle
iniziative ed attività concrete intese ad ottenere i migliori risultati nelle
operazioni;
·
un Ufficio Studi che si occupa prevalentemente dei problemi tecnici
attinenti alle selezioni attitudinali e quindi promuove, studia ed elabora le
ricerche statistiche per la valutazione ed aggiornamento dei test e ricerca nuove e più valide metodologie da seguire;
·
un Gruppo Selettori
costituito da Funzionari della Polizia di Stato che sono qualificati Selettori per aver
frequentato appositi corsi di specializzazione e da psicologi Direttori Tecnici
Selettori, il cui compito precipuo è quello
di esaminare, al termine delle prove
collettive ed individuali i candidati attraverso un colloquio finale che
si conclude con un giudizio di previsione di rendimento;
I selettori curano, peraltro, l'amministrazione collettiva dei test, attesa la rilevante importanza degli elementi obiettivi di
giudizio che da essi ne traggono;
·
un gruppo Sperimentatori composto da Personale dell'Amministrazione tecnicamente preparato, che è addetto alla somministrazione di
prove individuali effettuate con apparecchi in dotazione al Centro ed alla
registrazione dei relativi dati;
·
un gruppo Correttori anch'esso formato da
Personale della Polizia di Stato, in possesso di accertate capacità tecniche e
comprovate qualità di riservatezza ed onestà, che è responsabile della
correzione dei vari test, operazione compiuta mediante speciali griglie
opportunamente predisposte e tarate.
La selezione ha inizio con un
complesso di prove grafiche “collettive”, cioè effettuate contemporaneamente da
un gruppo di soggetti in aula, sotto la direzione e la guida di un esperto che
è un Ufficiale al corrente delle tecniche della somministrazione.
Collettivamente
vengono somministrati test di
livello intellettivo e culturale, prove di personalità, di memoria, di
attenzione, di capacità di osservazione e tutte quelle altre che esigono
uniformità di spiegazione e di esecuzione.
La
considerazione della ovvia necessità che il
personale di P.S. debba essere in possesso, oltre che delle attitudini
specifiche per ogni servizio,
di un livello intellettivo non inferiore ai limiti
della media e di particolari doti caratterologiche,
ha determinato un orientamento della
selezione con preminente
indirizzo alla valutazione del grado di capacità intellettiva e di normalità
caratteriologica dei soggetti. Perciò viene particolarmente curata la parte
della selezione intesa ad evidenziare tali qualità nei soggetti.
Profili attitudinali per i ruoli ordinari e per i ruoli tecnici e professionali di Polizia. Selezioni per le specialità di
Polizia. (Postale, Frontiera, Stradale, Ferroviaria). Selezione degli Agenti Ausiliari di Polizia. L'intervista
di selezione: meccanismi di difesa. Valutazione del potenziale: errori di
valutazione. Valutazione del potenziale professionale e manageriale di persone
già dipendenti dall’organizzazione: Assessment Center.
Decreto del
Presidente della Repubblica del 23
Dicembre 1983 n. 903. Analisi, valutazioni e proposte.
Decreto del
Presidente della Repubblica del 23
Dicembre 1983 n. 904. Analisi, valutazioni e
proposte.
Decreto del Presidente della Repubblica del 24 Aprile 1982
n. 337. Analisi, valutazioni e proposte.
La previsione
del successo del singolo nell’organizzazione viene fatta attraverso campioni di
comportamento in situazioni simulate di quelle che saranno prestazioni future.
Esaurite le
prove collettive, i soggetti vengono sottoposti ad esami individuali per il rilevamento delle attitudini
particolari e di specialità: il possesso di tali attitudini viene evidenziato e
graduato attraverso l’uso di apposite apparecchiature studiate per la
valutazione delle qualità psicomotorie e psicosensoriali, dell'autodominio,
ecc. Gli apparecchi più frequentemente usati sono i seguenti:
·
Ortho Rater: permette una valutazione
completa dell'efficienza visiva, con riferimento anche alla foria, batoscopia,
discriminazione colori, ecc.
·
Audiometro: consente la precisa e
obiettiva misurazione dell'acuità uditiva. I deficit sono individuati nella
loro esatta consistenza; al soggetto, isolato in una camera silente, vengono
fatte ascoltare, mediante cuffia, suoni di varia intensità ed egli avverte lo
sperimentatore della percezione mediante la pressione di un apposito pulsante.
L'apparecchio si presta, inoltre, ad individuare simulazioni
e dissimulazioni.
·
Tempi di reazione: valuta, in centesimi
di secondo, il tempo intercorrente tra la percezione di uno stimolo sensoriale
(acustico e visivo) e la risposta motoria. I tempi di reazione devono essere
sufficientemente rapidi e regolari.
·
Tachistoscopio: consente la valutazione
della rapidità di percezione visiva; al soggetto viene fatta osservare, con una
esposizione assai rapida (centesimi di secondo), una serie di lastrine con
lettere o figure disposte in nodo diverso in ciascuna di esse: egli deve poi
riprodurre con la maggiore esattezza possibile su apposito foglio quanto è
stato in grado di vedere e di ricordare.
·
Abbagliatore: indica il tempo di recupero
della normalità visiva dopo uno stimolo abbagliante. Tale apparecchio è stato
ideato dal Centro Psicotecnico. Il soggetto viene abbagliato da un fascio
luminoso emesso dall'apparecchio mentre
legge cifre e lettere mobili che un quadrante dello stesso apparecchio
mostra; subito dopo, deve continuare la lettura: il tempo trascorso fra
l'abbagliamento e il riadattamento visivo indica il grado di rapidità del
riadattamento stesso.
·
Tacodometro: consente la valutazione della capacità di stima della, velocità
di un mezzo, in relazione a quella di un altro mezzo procedente nella stessa
direzione o in senso contrario. Vengono proiettate su uno schermo due punti
luminosi in movimento a velocità diversa
su una striscia graduata: il soggetto deve valutare il punto in cui avverrà
l'incrocio o il sorpasso dei due punti
luminosi opportunamente spenti dopo una breve visibilità durante il movimento.
·
Coordinazione
visivo-motoria: consente la
valutazione della rapidità e la correttezza di risposte notorie a stimoli
visivi. Il soggetto azionando un volantino, deve saper contenere una punta metallica -
collegata con un apparecchio elettronico contaerrori - entro un
tracciato irregolare in movimento come
se si trattasse di guidare un
autoveicolo lungo un percorso particolarmente difficile.
·
Coordinazione bimanuale obbligata:
consente la valutazione della capacità di coordinazione dei
movimenti di apprendimento, l’emotività ed altri elementi del carattere.
·
Coordinazione
bimanuale libera: apparecchio analogo al precedente ma tendente a mettere in evidenza la
coordinazione dei movimenti
delle mani nell’eseguire un
determinato compito.
·
Campimetro: misura l'estensione del campo visivo in senso orizzontale e
verticale.
·
Termometro: consente la valutazione del
grado di fermezza della
mano; può rivelare alcuni aspetti caratterologici della personalità del
soggetto.
·
Scabrosimetro: consente la valutazione della sensibilità
tattile. Il soggetto
deve ordinare in scala dieci superfici di diversa
rugosità, mascherate
alla sua vista, servendosi esclusivamente del tatto.
·
Ottotipo luminoso:
scala ottometrica per l’esame dell’acuità visiva che espone
all’esame solo la singola riga di lettere in quel momento
considerata dall’esaminatore, efficacemente e
uniformemente illuminata.
·
Ingegnosità: permette di esaminare l’intelligenza pratica
del soggetto nel risolvere
piccoli problemi di capacità
intuitiva sul funzionamento
di semplici organi meccanici.
·
Destrezza delle dita: consente la valutazione dell’ordine, della
velocità, della precisione di coordinamento del lavoro delle dita.
·
Fotoestesiometro: consente la valutazione della capacità di percezione delle
varie tonalità di luce e di colore, con una grande possibilità di estensione di
toni.
·
Immagine speculare: consente di studiare
il comportamento caratterologico del soggetto di fronte a un compito che può
evidenziare particolari spunti di reagibilità, inibizioni, ecc. e impegna profondamente le
possibilità di autodominio.
·
Incastro: consente di rilevare spunti
dell’organizzazione del ragionamento
di fronte a difficoltà sperimentali di carattere pratico, nonché tratti di
comportamento caratterologico.
L’esito di ogni
singola prova sostenuta, registrato su appositi moduli, viene riportato su una
speciale scheda riassuntiva che offre un quadro di valutazione psicotecnica dei
soggetti. Tale quadro essenziale non con sentirebbe, tuttavia, il
raggiungimento dello scopo della selezione se i dati da esso forniti non
venissero integrati dalla conoscenza diretta della singola persona in una
cornice di calore e di umanità. Conclude, perciò, ogni esame, un
"colloquio" individuale effettuato da un Ufficiale professionalmente
preparato allo scopo e fornito
di buone conoscenze di psicologia applicata.
Durante il
contatto vengono, così, accortamente posti in luce pregi e difetti della personalità, valori individuali non bene rilevati dalle prove grafiche e
tecniche, propositi, aspettative, speranze dell’esaminando.
Come si può vedere i sistemi
di selezione del personale sono tecnicamente aggiornati e ad ampio spettro
culturale, nell’intento di poter disporre di ruoli dotati di grande competenza
e professionalità, conservando e consolidando la formazione di cittadini
esemplari che non si lasciano assorbire o schiacciare dall’attività svolta.
Professionisti ma culturalmente informati sulle realtà che caratterizzano la
nostra società e i nostri tempi.
NOTE AL SECONDO
CAPITOLO
1.
Per
la stesura di questo capitolo della nostra Tesi ci è stata di grande aiuto una
raccolta di documenti provenienti da fonti diverse. La maggior parte da
materiali e contatti avuti presso i Ministeri competenti.
2.
La
necessità di avvalersi dei moderni sistemi psicologici fu avvertita ed
affrontata fin dall’inizio del 1952, con contatti presso l’Istituto Nazionale
di Psicologia per lo studio e la soluzione dei problemi pratico-esecutivi
sopraccennati. Venne disposta l’assegnazione al Centro stesso di un certo
numero di Ufficiali e Sottufficiali i quali, per poter svolgere i successivi
compiti di selezione, parteciparono ad un corso orientativo presso l’Istituto
di Psicologia del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Nel corso di natura
teorico-pratica, vennero affrontati subito i problemi connessi alla selezione
con particolare riguardo al profilo tipico della Guardia di P.S. La prima sede
del Centro Psicotecnico fu presso la Scuola Allievi Guardie di Roma “Ferdinando di
Savoia”, ora Scuola tecnica di Polizia, con un gruppo iniziale di 6 Ufficiali,
10 Sottufficiali ed un numero imprecisato di Guardie di P.S. L’istituzione del Centro Psicotecnico
della Pubblica Sicurezza risale al 27 febbraio 1952. Il Ministero dell’Interno
venne alla determinazione di costituire tale Centro per ovviare ai problemi di
scelta (arruolamento) ed utilizzazione nei vari campi d’impiego, (servizi
d’istituto-specializzazioni varie) del personale militare ed anche civile della
Amministrazione della Pubblica Sicurezza. La costituzione fu attuata con circolare nr. 800/9808-A.
62433 del 24 aprile 1952, che così recitava: "... In analogia
a quanto già praticato da altri organismi, il Ministero è venuto alla
determinazione di attuare, per il personale del Corpo delle Guardie di P.S., la
selezione psicologica attitudinale." Infatti il fine particolare che si prefigge la selezione
nell’Amministrazione della P.S., attuata inizialmente per i militari del Corpo
e poi estesa gradualmente agli altri ruoli o settori (Accademia, Funzionari,
Polizia Femminile, Collegio di Fermo), risponde ad un’esigenza, che si
differenzia in un aspetto sostanziale da quella dell’Esercito, ove il criterio
selettivo è prevalentemente distributivo (assegnazione delle reclute alle varie
Armi o Servizi), mentre nell’Amministrazione assume valore di vero e proprio
concorso con prevalenza, quindi, che cade sulla scelta del personale, restando
sussidiario e comunque successivo il fine della distribuzione di esso.
3.
Dall’81
la denominazione di Guardie è stata sostituita con quella di agente.
Nessun commento:
Posta un commento