di Giuseppina D’Auria
L’articolo muove dalla
considerazione che il turismo può costituire un importante fattore di benessere
economico e di sviluppo sociale per i territori rurali, e in particolare per
quelli dotati di accentuate diversità naturali e culturali come è il caso delle
aree protette, ma può anche produrre effetti di segno negativo sull'ambiente e
sulle comunità insediate.
Se è vero infatti che i processi
degradativi, e tra questi l'inquinamento, vanno considerati come un'alterazione
dell'equilibrio ambientale dovuta all'emissione dall'esterno di agenti
modificatori, è vero anche che il turismo può essere stimato come uno dei
potenziali agenti di inquinamento dell'ambiente di cui va ad interessare sia
gli aspetti fisici che quelli propriamente socio-culturali.
Il più noto effetto a livello
sistemico dell'inquinamento prodotto dal turismo è la banalizzazione, ovvero la
perdita di specificità e qualità ambientale.
Di conseguenza è necessario
avviare una politica di turismo sostenibile, capace di soddisfare le
aspettative di residenti e visitatori senza abbassare il livello delle
esperienze ad esso collegate, in grado di salvaguardare e sviluppare i valori
del territorio su cui si esplica.
Gli obiettivi generali del
turismo sostenibile sono i seguenti:
1 - rafforzare la consapevolezza
e la fiducia dei visitatori nella politica di turismo sostenibile;
2 - informare e coinvolgere gli
operatori pubblici e privati anche mediante la redazione di una "Carta del
turismo sostenibile";
3 - gestire i marchi di qualità
al fine di contenerne la proliferazione;
4 - perseguire l'equilibrio tra
tradizione e standardizzazione difendendo la "diversità" ed evitando
l'imposizione di modelli uniformi;
5 - creare incentivi per le
imprese turistiche
6 - riconoscere il valore
economico del paesaggio individuando nelle attività primarie uno dei principali
strumenti di tutela e gestione dello stesso;
7 - prendere in considerazione
l'intera "area turistica" adottando un approccio "olistico"
e non settoriale al turismo;
8 - evitare la conservazione
assoluta in quanto posizioni rigidamente conservazioniste sono difficilmente
accettabili sul mercato;
9 - rafforzare il turismo estero avviando
attività in grado di sollecitare il mercato turistico internazionale.
Si suggeriscono le seguenti
strategie quadro, prioritarie, da perseguire per l'affermazione nel
territorio di una qualsiasi Comunità Montana un turismo sostenibile, integrato
all'ambiente promotore di nuova imprenditorialità attraverso un Piano di
Sviluppo. La costruzione del sistema di offerta deve tenere conto di diverse
variabili:
- Realizzazione di un sistema
ricettivo adatto ad ospitare i vari tipi di utenza;
- Strutturazione dell'offerta di
beni e servizi diversificata per ambiti territoriali e concepita come una rete
interconnessa a livello territoriale;
- Qualificazione del sistema di
informazione e accompagnamento con la professionalizzazione e l'avvio
all'attività di operatori locali .
La sollecitazione della
domanda si basa sulle seguenti attività:
- Creazione di strumenti di
promozione quali guide, cataloghi, depliant a larga diffusione;
- Apertura di un sito Internet
apposito per il turismo nel territorio delle Comunità Montane;
- Promozione del prodotto in
tutte le fiere specializzate dedicate al turismo e al tempo libero;
- Studio di forme di
incentivazione del turismo sociale per le basse stagioni;
- Avvio di campagne pubblicitarie
nelle grandi aree metropolitane del Mezzogiorno;
- Sensibilizzazione delle
Associazioni culturali e ambientali.
L’animazione economica è supportata da:
- Coinvolgimento della
popolazione e partenariato a livello locale
- Monitoraggio delle azioni di
consolidamento e continuità del Programma d'azione per il turismo sostenibile
- Collegamento sinergico con la
Pianificazione territoriale in atto (Ente Parco, Progetti Leader+, Patti
territoriali, ecc.).
Ritengo
che gli Enti regionali preposti alla tutela ambientale e allo sviluppo e
sostegno delle attività biocompatibili dovrebbero adottare un vero e proprio
"modello" di sviluppo turistico compatibile, da monitorare e tarare
nel tempo, sulla base dell'esperienza e dei processi di co-pianificazione e di
concertazione, con la eventuale presenza dei Parchi Nazionali delle Comunità
Montane, attivandosi con gli altri enti di governo del territorio e con le
forze economiche, sociali e culturali locali.
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